Il documento di Confcommercio Vicenza per le elezioni amministrative
Venerdi 9 Maggio 2014 alle 18:13 | 0 commenti
Confcommercio Vicenza - Le elezioni amministrative del 25 maggio prossimo sono un appuntamento a cui Confcommercio Vicenza intende arrivare, portando a conoscenza dei futuri sindaci le tematiche che più rappresentano il mondo del terziario di mercato. Per questo oltre a promuovere nei vari Comuni specifici incontri tra i candidati e gli operatori del commercio, del turismo e dei servizi, ha inviato a tutti i potenziali primi cittadini un documento, con le priorità affinché le imprese di appartenenza possano continuare a svolgere un ruolo primario per lo sviluppo della collettività e dare un servizio adeguato e di qualità ai cittadini.
L’Associazione, grazie al radicamento sul territorio e la forza di oltre 11mila imprese e 43.000 addetti in tutta la provincia, interpreta da oltre settant’anni il ruolo di naturale interlocutore per le amministrazioni comunali che vogliono comprendere al meglio le esigenze del mondo del terziario di mercato ed intraprendere un nuovo e più efficiente rapporto tra pubblico e privato.
Il documento ha lo scopo di sensibilizzare gli amministratori locali sull’importanza di valorizzare il  commercio nel cuore delle città ; di investire sullo sviluppo turistico; di lavorare per attivare politiche per il lavoro, per la formazione degli addetti e per arrivare ad una tassazione più equa, anche a livello locale, variare i tributi esistenti solo a fronte di effettivi miglioramenti dei servizi e non per supplire ai mancati trasferimenti dello Stato.  Â
“Le imprese, come i cittadini, vivono ogni giorno sulla loro pelle non solo le difficoltà dell’attuale momento di crisi, ma anche quelle che riguardano il territorio – spiega Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza -. In particolare, coloro che gestiscono attività commerciali sono tra i più attenti osservatori dei cambiamenti della vita locale. L’Associazione – continua Rebecca – in vista del prossimo impegno elettorale, ha quindi raccolto le loro proposte e le loro priorità e le ha sintetizzate nel documento per i candidati sindaci. Ciò che emerge è che, pur riconoscendo le tante problematiche che le amministrazioni comunali sono chiamate ad affrontare, si chiede con forza di pensare al ruolo strategico del commercio per la vivibilità delle città : soprattutto, il ruolo dei negozi di vicinato che “fanno†città e assicurano un servizio ai cittadini, quello di poter fare la spesa sottocasa. In primo luogo, la richiesta ai futuri amministratori è che non si perda di vista l’importanza di attivare specifiche politiche per rivitalizzare i centri storici e i quartieri, nonché le azioni di contrasto al rischio di desertificazione commerciale degli stessi: invece che ai grandi templi, tutti uguali, dello shopping, si guardi alla bellezza dei centri commerciali naturali e ricchi di storia. Ogni situazione favorevole alla permanenza dei negozi di vicinato va quindi vista in positivo, come contributo alla vivibilità delle città e alla salvaguardia del nostro territorio e delle sue peculiarità . In tal senso - conclude il presidente Rebecca - un ruolo chiave lo riveste l’impegno, sempre più necessario, anche da parte degli amministratori locali, per potenziare il controllo del territorio contro furti, atti vandalici, micro e macro criminalità â€.        Â
Il documento della Confcommercio invita poi i futuri sindaci ad attuare politiche che valorizzino le potenzialità turistiche del territorio, mettendo a disposizione strategie e risorse per aumentare il numero e la qualità degli eventi promozionali e culturali. In tema di mobilità e sosta, considerate le implicazioni che i possibili interventi hanno sulla rete distributiva locale, la richiesta è di coinvolgere nelle decisioni anche gli operatori del commercio, prima di qualsiasi  stravolgimento  viabilistico, di pedonalizzazione o di modifica delle condizioni d’accesso.  Quanto infine alla finanza locale, che sempre di più incide nella gestione delle attività commerciali, la Confcommercio di Vicenza chiede di legare l’istituzione o l’aumento di tributi esistenti solo in presenza di effettivi miglioramenti dei servizi proposti alle imprese, prevedendo inoltre agevolazioni sugli immobili strumentali, aliquote minime per la nuova TASI e tariffazione del servizio di raccolta rifiuti in relazione alla reale quantità dei rifiuti prodotti.
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