Il Divo
Sabato 19 Dicembre 2009 alle 10:03 | 0 commenti
Vi offriamo in anteprima le "ciacole" che trovate in prima pagina del numero 176 di VicenzaPiù da oggi in edicola (www.vicenzapiu.com/?a=comunicati&o=2334) e da domani ancora più facile da trovare nei punti di distribuzione in città grazie alla tiratura aumentata
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Il Divo Giulio (per il suo clericalismo), Catenacci (perché, secondo i critici, avrebbe fatto spesso catenaccio di fronte alle notizie, cioè non le avrebbe date), il Savonarola della domenica (per certi suoi editoriali domenicali lunghissimi e scritti con la pesantezza del sermone): molti sono stati i nomignoli affibbiati dai detrattori a Giulio Antonacci, direttore uscente del Giornale di Vicenza. Proveniente dall'ambiente di curia e dal suo organo ufficiale, la Voce dei Berici, già responsabile del servizio economia del quotidiano di Assindustria, nei suoi sette anni al timone Antonacci non è stato più di tanto uomo di macchina, quanto, mettiamola così, di "visione". Quale? Quella dei suoi editori o, meglio, in particolare di alcuni, che, messi alla porta dal cda di Athesis, si portano dietro anche lui. Per la città è un cambiamento epocale. Dalla sua poltrona, infatti, il direttore del GdV controlla, volente o nolente, l'opinione pubblica locale e perciò la politica e gli intrecci di questa con gli interessi economici. Lui, per la verità , è stato più volente che nolente. Se saprà uscire di scena con stile, gli renderemo l'onore delle armi, noi che non gli abbiamo mai fatto mancare critiche e contestazioni. Ad Ario Gervasutti che prende il suo posto vanno i nostri migliori auguri. Specie quelli di poter leggere un giornale che sia soltanto, semplicemente, un giornale. E questa volta di Vicenza per davvero. Non solo di una certa Vicenza.
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