Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato la Variazione di bilancio che elimina l’addizionale IRPEF per la Pedemontana
Martedi 18 Luglio 2017 alle 17:04 | 0 commenti
Approvata per appello nominale dall'Assemblea legislativa veneta, con 26 voti a favore e 17 contrari, la Variazione di bilancio contenuta nel Pdl n. 251. "Ieri è stato mantenuto un impegno che avevamo preso quando il Presidente Zaia era venuto in aula a presentare questa manovra - è il commento della Capogruppo di Zaia Presidente Silvia Rizzotto - una manovra che, come abbiamo ripetuto più volte, era di tipo precauzionale, destinata ad essere comunque rivista, modificata ed anche revocata entro fine anno.
All'opposizione sono così venuti a mancare gli argomenti per attaccare l'amministrazione Zaia, ma il nostro obiettivo si è realizzato: ora, che la Superstrada Pedemontana Veneta venga realizzata il prima possibile, che vengano pagati gli espropriati e le ditte che stanno lavorando, senza gravare ulteriormente sulle tasche dei veneti. La soddisfazione è massima perché abbiamo elaborato una soluzione, l'unica peraltro, perché nessuno ha fornito alternative, e comunque ben sapendo che si trattava di una scelta a carattere precauzionale, una manovra che ieri abbiamo tolto".
"La Pedemontana sarà una delle strade più costose d'Italia" dichiara a sua volta Piero Ruzzante, Capogruppo di Art. 1 - MDP. "I veneti la pagheranno due volte, prima con un mutuo di 300 milioni di euro che inciderà per i prossimi 39 anni e poi con i pedaggi, tra i più alti d'Italia. Una faccenda che ha dell'incredibile, un regalino di cui i privati non avevano bisogno. Il privato che costruirà la Pedemontana guadagnerà 114 milioni all'anno per un totale di oltre 4 miliardi di utile: alla luce di queste cifre, credo che non avesse bisogno di ulteriori 300 milioni dei veneti. Infine, sono stati bocciati i miei emendamenti presentati come Art. 1 - MDP sul nuovo ospedale di Padova e sull'Idrovia Padova-Mare; purtroppo, i soldi per la Pedemontana cancellano tutte le altre opere utili al rilancio del Veneto".
"Stiamo per consegnare 300 milioni a un concessionario che non ha fatto niente di quanto doveva fare in base al contratto del 2009". È la posizione espressa dal Capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso. "Non ha completato l'opera, e doveva farlo in sei anni e mezzo; non ha pagato gli espropri; non ha pagato i subappaltatori e non ha fatto il closing finanziario, cioè non ha trovato i finanziamenti privati che aveva promesso. Dare 300 milioni al concessionario, a queste condizioni, vuol dire esporre il bilancio di questa regione, e quindi tutti i veneti, a nuovi rischi, rischi legati alle controversie legali e le entrate da tariffe: se non ci saranno, com'è probabile che accada, i rischi ricadranno di nuovo sul bilancio".
"Abbiamo recuperato i 300 milioni che ci servono per sbloccare i cantieri della Pedemontana attraverso risorse interne e l'accensione di due mutui di 140 e 160 milioni di euro". Sono le parole del Capogruppo della Lega Nord Nicola Finco che così conclude: "Abbiamo deciso di non mettere le mani nelle tasche dei veneti. Nessuna addizionale Irpef verrà applicata, ma soprattutto abbiamo dato una svolta all'opera, con la speranza di vederla completata entro il 2020".
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