Berlato a segno: il congresso del Pdl di Vicenza si terrà il 12 o il 25 febbraio
Mercoledi 1 Febbraio 2012 alle 19:17 | 1 commenti
Il congresso del Pdl di Vicenza e provincia si terrà (è decisione definitiva, ci comunica il nostro Pasquino dalla sede romana del partito in cui sta terminando il relativo vertice) o il 12 febbraio o il 25 febbraio che, direbbe il nostro Marco Milioni, continua così il suo ‘dispaccio': "Nessun passo indietro imposto a Sergio Berlato, che ha sconfitto il tentativo di imporglielo e che, quindi, a votazioni effettuate con la regola, ricordata da Alfano agli Stati Generali di Padova, di ‘una testa, un voto', sarà , così dicono le tessere dei suoi sostenitori, il nuovo coordinatore provinciale" (nella foto da sx agli Stati generali, Berlato, Hüllweck, coperto, e Martini, ndr).
"Se le tre fazioni avverse, ma non troppo, cioè gruppo Zanettin, gruppo Toniolo, gruppo Galvanin -Zocca, - continua Pasquino - si metteranno d'accordo per fornire a Berlato sei nomi sui 30 componenti il coordinamento provinciale, allora si andrà a congresso unitario. Differentemente ci sarà libertà di confronto che, nel caso di conta provinciale, si ripeterà anche per il congresso comunale di Vicenza."
A breve dovremmo poter sciogliere i dubbi tra il 12 e il 25 febbraio.
Per ricostruire gli ultimi passi, ricordiamo che venerdì scorso il sito ufficiale del Pdl di Vicenza, non consultato fin da allora da qualche collega direttore, riportava una data, l'11 febbraio, come data del congresso, fortemente voluto dall'eurodeputato Sergio Berlato, l'unico candidato fino ad allora uscito allo scoperto a cui provavano a sbarrare l'avanzata il fuoco incrociato dei galan-sartoriani & c., il supporto procura(to da certa) stampa e gli interessi/poteri alla cui verifica di liceità dovrebbero meglio dedicare il loro tempo gli inquirenti. Se fosse lecito indagare senza querela contro tessere farlocche ci lascerebbe l'amaro in bocca sapere che nessuno si sia mosso ad aprire un qualche fascicolo dopo le accuse pubbliche del vice coordinatore europeo del Pdl Ppe, nonché vice coordinatore provinciale pidiellino. Berlato, infatti, aveva risposto ai sospetti sulle tessere, ad oggi non provati né efficaci (visto che vota solo chi va a votare, e non gli ectoplasmi), con ben più gravi chiamate in causa dei galan-sartoriani, che, non lo dimentichiamo, hanno "propaggini" politiche trasversali anche in una Vicenza che da oggi potrebbe iniziare a tremare. Ad essere denunciati, infatti, dall'eurodeputato sono stati gli appalti pilotati negli ultimi quindici anni in Veneto, a suo dire, da chi ancora oggi si opponeva al suo ingresso nella cabina di pilotaggio del partito. Ma tutto quel fuoco di sbarramento, che aveva messo in campo anche, ipotesi poco credibili (se non dal DiArio quotidiano) di scissione "lanciate" dai boys di Galan che lo avevano esortato a chiedere l'intervento del suo (ex) datore di lavoro, Silvio Berlusconi, oggi sarebbe stato neutralizzato dal poker aennista-forzaitaliano Sergio Berlato, Morena Martini, Enrico Hüllweck ed Elena Donazzan, schierato, per dare un'immagine visibile di presenza ai vari livelli del territorio e, soprattutto, con le due componenti di AN e FI, contro la fregata avversaria con Sartori, Toniolo e Zanettin, territorialmente significativa ma monotematica politicamente e, almeno sulla carta, meno forte in città . L'unico risultato, ci conferma la nostra sentinella romana, sarebbe solo il dover riposizionare l'orologio che, dopo venerdì, scandiva la "distanza temporale" dall'11 febbraio: il D day, lo abbiamo detto da tempo (orgoglio del Davide dell'informazione locale) è confermato che ci sarà . L'unica differenza sarà che il suono della sirena partirà il 12 o il 25 febbraio. Se poi la sirena sarà meno preoccupante di quella azionata da chi finora dirigeva la banda veneta ce lo dirà solo il tempo e il comportamento di Sergio Berlato. Al suo suono cominceremo a misurare la sua coerenza. Unitarietà o meno che sanciranno le ore che mancano alla conta.
E visto che match è stato ecco il tabellino odierno:
Roma, sede del Partito in via dell'Umilta', 36.
Erano presenti: Denis Verdini e Ignazio La Russa in qualità di coordinatori nazionali del Partito.
Maurizio Lupi e Marco Martinelli responsabili nazionali dell'organizzazione.
Gregorio Fontana e Francesco Biava responsabili nazionali del tesseramento.
Alberto Giorgetti e Marino Zorzato coordinatori regionali del Veneto.
Le due squadrre, pardon, delegazioni vicentine erano così composte:
1) Amalia Sartori, Pierantonio Zanettin e Costantino Toniolo.
2) Sergio Berlato, Morena Martini, Enrico Hüllweck ed Elena Donazzan.Â
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.