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Il caso Cis-Filippi "tocca" la libertà di stampa. Ordinata la rimozione di una lettera di Filippi

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 2 Marzo 2011 alle 00:40 | 0 commenti

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Dovevano passare 5 anni di vita della testata madre VicenzaPiù perchè potessimo "indossare", sia pure "solo" per la omonima ma diversa testata web vicenzapiu.com, la coccarda di chi, occupandosi di informazione, è obbligato per "decreto" (nato dai passi del senatore Alberto Filippi) a non rendere più disponibile ai cittadini/lettori una parte del documento pubblicato in pdf così come era stato consegnato il giorno 21 febbraio in conferenza stampa da Franca Equizi, che il giorno 17 lo aveva addirittura allegato a un esposto alla Procura della Repubblica di Venezia sul caso Cis-Filippi.
Per esattezza abbiamo "dovuto" rimuovere 2 delle 62 pagine che lo componevano: le 60 che rimangono  le pubblichiamo, per le relative valutazioni dei cittadini/lettori, divise, ovviamente, nella parte 1 e parte 2 , perchè sono il vero "succo" dell'esposto, anche se le 2 rimosse, come diremo, aprono un faro speciale sul Filippi pensiero (ci rifletta chi di dovere).

Le 2 pagine le abbiamo rimosse, ovviamente, per rispetto delle "disposizioni" di chi, avendone l'autorità, non ha "toccato" le altre 60, nonostante le "immaginabile voglie totali" del senatore, e motivando le due decisioni (in una) con la libertà di stampa (grazie!). Ma ci opporremo se, come pensiamo, ne avremo diritto, a una interpretazione comunque non condivisa (e dannosa) dei diritti nostri e dei nostri lettori.

I due sessantaduesimi del documento "cancellato" riguardavano una missiva del senatore Alberto Filippi al presidente di Confindustria Vicenza, di cui non ci è stata contestata la veridicità, ma solo la pubblicabilità nel contesto in cui era inserita (fermo restando, ovviamente anche per noi, il diritto di Filippi di perseguire e far perseguire chi gli avesse carpito i documenti per poi diffonderli a valanga).
Dobbiamo, però, spiegare ora per correttezza verso i nostri lettori ma anche per diritto di cronaca, perchè la conoscevamo da tempo in quanto riferitaci di persona dallo stesso Alberto Filippi, la parte delle due pagine oscurate che riguarda l'idea pratica che della libertà di stampa mostrava all'epoca (e mostra ora?) di avere il senatore leghista, in questi giorni, a detta di alcuni media anche nazionali come ilfattoquotidiano.it , coinvolto nell'espulsione dalla Lega Nord di Davide Lovat, che aveva denunciato, come Franca Equizi, anche il caso Cis-Filippi.
In tale lettera, datata 9 marzo 2009, oltre ad altre considerazioni, Filippi sottolineava la sua nomina alcune settimane prima a Vice Presidente della Commissione Esteri del Senato e, contestualmente, "biasimava" il comportamento dell'allora direttore de Il Giornale di Vicenza, Giulio Antonacci, che avrebbe usato, riguardo alla sua nomina, una "censura" informativa. Censura che non sorprendeva il senatore che altre volte, continuava a lamentarsi, aveva subito da Giulio Antonacci trattamenti non graditi (e lì giù una serie di epiteti nei suoi confronti!), che gli facevano scrivere al presidente di Confindustria Vicenza che lo stesso Antonacci non fosse adatto a fare il direttore di testate serie, come Il GdV stesso, definito da Filippi il "nostro" giornale, facendo riferimento alla proprietà dell'editore Athesis, controllato da Confindustria Vicenza (di cui l'azienda di Filippi è associata) e Confindustria Verona.
Non è nostro, nè tantomeno mio, compito difendere qui e ora il precedente direttore del GdV, che abbiamo per nostro conto pubblicamente, risolutamente e non "privatamente" criticato per questioni forse più importanti della "ignorata" Vice Presidenza del giovane senatore, per cui la lettera di Filippi non ci appare, tra l'altro, così sconvolgente e rivelatoria.

Nè tantomeno è compito nostro sottolineare i compiti e le competenze verso un giornale dell'editore, rappresentato nella lettera da Filippi come il Presidente di Confindustria Vicenza: l'editore doveva e poteva deontologicamente intervenire sul suo direttore per fargli scrivere che il senatore aveva guadagnato qualche gallone al Senato? O le lagnanze di Filippi erano più comprensibili se non riferite a quel singolo episodio ma agli altri a cui accennava?

Lasciamo, quindi e ovviamente, a chi di dovere, se di dovere, la decisione finale sulla pubblicabilità della lettera e su ogni eventuale responsabilità relativa.

Ma, se ce ne viene concessa ... la libertà, facciamo queste osservazioni finali:
- il caso Cis-Filippi è all'attenzione oggi di tutti per le denunce di alcuni, come Lovat, ma anche, se non soprattutto, per l'attenzione che parte della stampa gli ha dedicato
- Il Giornale di Vicenza ha (liberamente) affrontato, in tempi recenti, la questione con modalità proprie rispetto a quelle di altri media locali, tra cui le nostre modeste testate, della cui diffusione il "decreto", però, dà un gradito attestato
- il senatore Filippi ha attaccato il 9 marzo l'ex direttore de Il Giornale di Vicenza, non adatto, a suo dire, a testate serie, con la missiva da noi (prima) resa pubblica insieme ai documenti base dell'esposto alla Procura di Venezia da parte di Franza Equizi sul caso Cis-Filippi, le cui origini risalgono a prima del 9 marzo 2009
- oggi a seguito dell'esposto del senatore Alberto Filippi (che pure ben conosce i nostri numeri di telefono avendoli spesso usati per sottoporci le sue frequenti richieste di ... attenzione) ci sottomettiamo rispettosamente al dovere di rimuovere (fino ad eventuale decisione diversa) le due pagine relative anche alle suddette accuse al precedente direttore del GdV, poi "dimessone".
Nella sequenza delle nostre osservazioni c'è un qualunque nesso?
Premesso che nelle pagine 58-62 si fa riferimento ad articoli di denuncia dell'affaire Cis-Filippi proprio da parte de Il Giornale di Vicenza diretto da Antonacci (anche a cavallo del 9 marzo 2009), la risposta che interessa noi e, soprattutto, i cittadini/lettori sul caso Cis-Filippi non sta comunque nella rimozione delle 2 pagine nata dai passi di Filippi (dal presidente di Confindustria, dobbiamo evidenziarlo, non abbiamo ricevuto rilievi al riguardo).
Ma la risposta vera la darà la parola fine sul caso Cis-Filippi, tanto più se ad occuparsene sarà un organo autorevole come la Procura della Repubblica a cui è stato inviato, prima che alla stampa, l'esposto completo, da cui la lettera è estratta, e per il quale, siamo sicuri, si muoverà, nonostante la maggiore complessità del caso, con uguale solerzia per accertarne la fondatezza o meno, in modo che noi possiamo riferirne pubblicamente e liberamente ai cittadini/lettori.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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