Quotidiano | Categorie: Storia

Il Borgo di Santa Croce e i Crociferi: da Viale Trento al Biron, dal 1167 ad oggi

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 1 Maggio 2012 alle 22:29 | 0 commenti

ArticleImage

Da Vicenzapiù n. 233, di Luciano Parolin

Verso la fine del 1200 giungevano a Vicenza i Crociferi o Croseteri che si sistemarono nell'area tra il Bacchiglione e la Seriola, tra Porta Santa Croce, Viale Mazzini, Porta Nuova. I crociferi portavano in mano una croce, erano religiosi laici, legati da regole precise riconosciute dal Papa La loro caratteristica era quella dell'assistenza e ospitalità nei confronti dei bisognosi. Per ospitalità è da intendersi una casa di accoglienza per i bisognosi, uomo, donna o bambino che fosse (qui la photo gallery).

Questa zona di insediamento fuori le mura prese il nome di Borgo di Santa Croce.
Il primo documento che riconosce la presenza dei Crociferi in zona è del 28 giugno 1167. Si tratta di una lettera diretta ad Alberto vescovo di Vicenza per poter costruire un oratorio su quel terreno, rivendicato dalle monache Benedettine di San Pietro (le Badesse). I Crociferi costruiscono la Chiesa di Santa Croce con oratorio annesso. A Vicenza furono ben presto apprezzati dal Vescovo e dai fedeli. Il 4 maggio 1186 Urbano III° da Verona conferma la protezione papale ai Crociferi. Una notizia certa del primo lascito ai Crociferi si ha il 13 ottobre 1233 quando Bernardo da Breganze, lascia all'ospitale di Santa Croce dieci denari. Il 14 dicembre 1253 un noto usuraio di Marostica, Zilio di Alberto Offredino, destina "cento soldi di denari veronesi alla chiesa di Santa Croce". Anche i nobili vicentini prendono coscienza dell'azione assistenziale dei Crociferi. La zona si sviluppa per iniziativa privata. Solo nel 1208 un decreto edilizio emanato a nome del comune di Vicenza ordinò opportune demolizioni in favore della viabilità. Il 23 aprile 1381 comincia la costruzione della Porta di Santa Croce.
Sulla facciata sud della costruzione è murato l'emblema dei Crociferi, tre piccole croci con alla base MDLXXVI. Nel 1656 l'ordine viene soppresso e il convento diventa proprietà delle Dimesse.
Nel 1810 anche le Dimesse furono soppresse dai decreti di Napoleone.
Nel 1844 il luogo di Santa Croce fu acquistato dai fratelli Teresa ed Andrea Levis nel 1805 per farne un collegio, che ancora funziona, anche se il nome da quello delle Madri Canossiane (Figlie della Carità) è diventato Fondazione Levis Plona dopo il lascito del filantropo Vicentino Girolamo Plona.
La mappa rappresenta il Borgo di Santa Croce, disegnato da Giusto Dante il 13 maggio 1660, su richiesta dei Provveditori alle Ragion Vecchie della Repubblica Serenissima.
Il disegno a penna su carta colori ad acquerello riporta la zona esterna alle mura cittadine della città compresa tra Porta Santa Croce e la Rocchetta. Il perito fornisce misure precise della zona e indica due piccoli orti e una corticella con due case presso la Porta di Santa Croce e ancora
la zona tra il Bacchiglione e la Seriola, le cui acque, ad uso domestico, andavano anche ad alimentare i molini della città. In una pianta della Regia città di Vicenza del 1844 ("arricchita di nozioni storiche statistiche da Estore Cav. Lanzani con vedute e Prospettive dei principali fabbricati disegnate da Giobatta Calderari umiliata al chiarissimo Gaetano Costantini* Assessore Municipale della Regia città di Vicenza") Viale Trento è denominata Strada Regia detta di Vallarsa che mette a Malo, Schio e Roveredo in Tirolo. Nella mappa è visibile lo Stradone detto dei Cappuccini, dove si costruirà il Tiro a Segno.
L'ex Borgo di Santa Croce detto anche coltura si estendeva dalla Porta di Santa Croce sino alla proprietà con Villa dei Bertolini, ora sede dei Saveriani della Missioni Estere in Viale Trento e Viale Mazzini lungo la Roggia Seriola ora interrata, contrada delle Cattane sino all'incrocio con la strada Biron di Sotto e sino al confine con i comuni di Monteviale e Costabissara. Nel 1911 con delibera consigliare del 22 luglio, su proposta del Conte Giovanni da Schio, si da il nome di Viale Trento "conforme ad usanza comunissima nostra si propone che l'uscita di città volgente a Trento sorella, da essa si nomi"
Il lungo tratto di strada (1250 metri) comincia dall'ex Borgo di Santa Croce e nella S.S. 46 del Pasubio. Inizia in Viale Trento passando per Isola, Malo, Schio, Valli giunge in Vallarsa e quindi a Rovereto. Il tratto della statale compreso nel nostro comune è di 3,900 Km, dei quali circa 600 metri fanno parte di Viale Trento.

 

*Gaetano Costantini nato a Vicenza, 13 luglio 1813 - morto a Vicenza, 28 dicembre 1889

Uomo di umili origini, accumulò una fortuna con il commercio. Costruì Palazzo Costantini, ora sede della Biblioteca Bertoliana. Da sempre impegnato in politica, nel 1845 fu eletto podestà di Vicenza, primo tra i non nobili. 


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network