Prc: Il Consiglio Comunale degli stranieri a Vicenza sta diventando una beffa.
Domenica 4 Novembre 2012 alle 12:08 | 0 commenti
Irene Rui, Responsabile provinciale politiche migratorie per Rifondazione Comunista di Vicenza -  Il Consiglio Comunale degli stranieri previsto nel nuovo Statuto Comunale di Vicenza da un lato è poco più che un organo folcloristico, messo in piedi per dimostrare una falsa democrazia da parte di questa amministrazione nei confronti degli immigrati, dall'altra poteva essere comunque un passo verso una futura rappresentatività all'interno dei Consigli Comunali. Purtroppo questo soggetto istituzionale sta diventando una beffa prima ancora di vedere la luce.
Tant'è che in nome delle norme imposte dal governo Monti sulla revisione della spesa (spending review), si pensa di mettere mano anche a questo capitolo del nuovo Statuto, che dovrebbe approdare a breve (si spera) in Consiglio Comunale. Il Governo impone infatti, alle Amministrazioni che qualsiasi nuovo organo amministrativo, debba avere costo zero per i Comuni. Conseguentemente gli stranieri non solo per Statuto, potranno eleggere i loro rappresentanti a puntate, affinché il personale non faccia straordinari, ma anche le riunioni del loro Consiglio Comunale degli stranieri, non dovranno pesare sulle tasche dell'Amministrazione e i membri (i consiglieri migranti) non potranno percepire un gettone di presenza alla pari degli altri consiglieri comunali.
Lo Stato italiano e l'Amministrazione vicentina, per mezzo del suo Statuto, ancora una volta identifica cittadini di serie A e B, dove i B gli stranieri, è data l'illusione di contare con un loro Consiglio Comunale, nel Consiglio Comunale di Vicenza, dove hanno solo diritto di parola, si devono autofinanziare tutte le spese di normale amministrazione, compreso le fotocopie per eventuali documenti e, dove il tempo tolto alle loro attività lavorative, non è rimborsato nemmeno con irrisorio gettone di presenza. Quello degli stranieri diventa una sorta di Consiglio Comunale, che è già reso nullo nell'impossibilità di azione e rappresentanza, prima ancora di nascere, proprio per mancanza di finanziamento.
Questa è l'Italia dove ci sono due pesi e due misure e pensare che la legge dovrebbe essere uguale per tutti, italiani e stranieri.
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