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IdV all'attacco con Pesavento: "Opposizione dura", VicenzaPiù n. 200

Di Alessio Mannino Domenica 31 Ottobre 2010 alle 23:20 | 0 commenti

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Il partito di Di Pietro è fuori dalla maggioranza di Variati, giudicato "scorretto e unilaterale". No al nuovo stadio. E sulla Lega: "E' un bluff"

L'Italia dei Valori a Vicenza ha un bacino di elettori potenzialmente decisivo (nelle elezioni europee del 2009, dove si contano i voti col sistema proporzionale, ha ottenuto un ragguardevole 8,4%). Tuttavia negli anni passati ha stentato ad assumere quel protagonismo che a livello nazionale lo distingue grazie al passionale Di Pietro e all'infiammato De Magistris.

Sarà che a queste latitudini i toni barricadieri trovano meno audience, sarà che i dipietristi locali sono in maggioranza degli ex democristiani (lo erano sia Francesco Di Bartolo che Carlo Rizzotto, ultimi due ex coordinatori berici del partito), sarà che nel capoluogo palladiano al governo c'è l'alleato Pd e non il centrodestra, fatto sta che fino ad ora l'IdV non ha saputo conquistare la ribalta. Il neo-responsabile vicentino ha però cambiato rotta. Alessandro Pesavento, che ha alle spalle una storia politica complessa (giovane cattolico e consigliere comunale nella Dc, poi fuoriuscito nel 1987 e fra i fondatori dell'Unione Popolare Democratica, una sorta di Vicenza Capoluogo ante litteram, dal 1990 al 2003 nei Verdi, da cui se n'è andato in polemica col gruppo dirigente filo-centri sociali, quello dei Bettin e degli Olol Jackson) ha portato il partito fuori dalla maggioranza di centrosinistra di Achille Variati. Oggi l'IdV a Vicenza è all'opposizione, come a Roma. E come a Roma, non lesina critiche aspre e toni duri. «Per la verità - sottolinea lo stesso Pesavento - il pasticcio lo ha creato Variati, allargando la maggioranza alla lista Cicero e all'Udc. Attualmente siamo nella curiosa situazione per cui noi formalmente saremmo ancora dentro alla maggioranza costituita con la delibera di due anni fa, all'indomani della vittoria sul centrodestra, mentre Cicero e l'Udc ne sarebbero fuori».

Un bel paradosso. Com'è possibile?

Ciò è possibile perché il sindaco ha fatto tutto da solo, senza un voto dei consiglieri comunali che lo sostengono, né degli assessori. La delibera che nel 2008 istituiva la maggioranza con Pd, lista Variati, Vicenza Capoluogo e noi non è stata cambiata. La lista Cicero e l'Udc non compaiono in quella delibera, perché avevano appoggiato la Sartori ed erano all'opposizione. Variati ha preso una decisione che non gli spetta. Mi chiedo come mai il segretario comunale non gli abbia suggerito una delibera che modifichi quella di due anni fa. Ci potrebbero essere presupposti di illegittimità su tutti provvedimenti presi dalla giunta.

Ma voi dell'Idv oggi siete all'opposizione o no?

Siamo all'opposizione. Il nostro consigliere, Silvano Sgreva, non partecipa più alle riunioni di maggioranza.

Entrando nel merito, perché avversare l'ingresso di Cicero come consigliere delegato alla mobilità?

Perché forse due anni fa aveva appoggiato la Sartori? Perché era l'assessore-simbolo di dieci anni della cattiva amministrazione di Hüllweck, anche se negli ultimi tempi era stato messo un po' in disparte?

Il centrosinistra sostiene che una volta chiusa la questione Dal Molin, il ruolo di Cicero a favore della base Usa non costituisce più un ostacolo.

Ma la questione Dal Molin non è finita per niente, e non finirà mai. Troppo comodo dire che è finito tutto col grazioso dono di un parco. Rimarrà una ferita che non si rimargina. Non è serio, quindi, dire una cosa del genere a proposito di Cicero.

Con l'Udc, che ora ha con Massimo Pecori un assessore in giunta, l'incompatibilità potrebbe essere superata, o no?

Il congresso regionale dell'IdV conclusosi da poco ha stabilito che non sono escluse alleanze con l'Udc. A Venezia siamo già in maggioranza con l'Udc, per esempio. Ma qui è diverso. Qui Variati ha commesso una scorrettezza. Lui, Formisano e Peroni si riempiono la bocca di questa nuova "alleanza civico-democratica". Ma che roba è? L'Udc, come Cicero, ha sempre condiviso le scelte della gestione Hüllweck, questo va detto a chiare lettere.

I contrasti col centrosinistra cittadino c'erano già stati a proposito del Pat, il nuovo piano regolatore, e in particolare sull'intesa preliminare sul nuovo stadio a Vicenza est, secondo voi sperequato a vantaggio dei privati.

Per cominciare credo che questo Pat non parta da un'idea di città. La nostra attenzione sarà comunque massima sulla successiva fase del Piano degli Interventi, dove si andrà nel concreto. Lì si possono correggere alcune scelte particolarmente infelici. Detto altrimenti, basta con quelle scelte dettate dalle posizioni di rendita di alcuni gruppi immobiliari. Il Comune deve decidere a prescindere da esse, deve andare oltre secondo un modello di città che tenga conto dei servizi alla popolazione, della mobilità, dell'immigrazione, del rapporto fra verde ed edificato. Quanto al nuovo stadio, ribadiamo che non siamo assolutamente d'accordo. Lo stadio non è una priorità per la città. Gli stadi devono essere strutture interamente affidate ai privati, che ne se devono accollare per intero gli oneri. E glielo dice un appassionato di calcio e del Lanerossi da una vita.

I privati, però, devono pur avere una contropartita. Il punto è se tale contropartita sia o non sia equa per il bene pubblico. Lei pensa che l'amministrazione Variati sia condizionata dai poteri forti del mattone?

No, Variati se vuole rappresentare un'autentica svolta deve pianificare il futuro della città, ripeto, a prescindere dai grandi interessi immobiliari.

L'IdV è il partito della legalità per antonomasia. Come giudica la stretta repressiva della giunta sulla sicurezza della zona Campo Marzo-viale Milano?

Noi diciamo che anzitutto le forze dell'ordine, uniche deputate a garantire la sicurezza, devono essere messe in condizione di lavorare. Devono poter avere i mezzi. Non c'è solo Campo Marzo, c'è anche il centro storico dove i ragazzi si ubriacano e fanno di peggio e girano in quelle condizioni come se nulla fosse. Le ronde leghiste sono una soluzione propagandistica, il punto è che lo Stato deve farsi carico della convivenza, e la convivenza si basa sul rispetto. Se non c'è questo, ci può essere anche l'esercito nelle strade ma la situazione non cambia. Perciò, perché questi divieti solo in una determinata zona e non in centro, per certi bar frequentati dai ragazzi che tutti sappiamo come si riducono? Un Comune serio deve pensare a fare prevenzione per tutta la cittadinanza, a cominciare da quella giovanile.

La questione morale posta all'attenzione dell'intero Paese con lo scandalo concia di Arzignano come va affrontata?

Ben altro potrebbe emergere anche in altri settori, come l'edilizia, le cave, la sanità, in questa regione. Si sa che prima o poi salterà fuori qualcosa anche qui. Ne parleremo in un convegno che terremo a breve. Io credo che, trattandosi di un rapporto esteso fra malaffare e politica, non debba farsi sentire solo la politica, ma anche le associazioni di categoria. La sezione concia della Confindustria vicentina ha prodotto un documento in cui riconosce che il problema viene da lontano, da una crescita selvaggia che non è stata regolata. E' un segnale importante. Noi dell'Idv vogliamo interloquire con gli industriali, che, seppur tardivamente, hanno detto la loro. Questo perché siamo un partito di alternativa di governo.

Il presidente degli industriali Zuccato, però, ha sostenuto pubblicamente che inchieste televisive come "Presa diretta", grazie alla quale il caso è diventato nazionale, sono una specie di colpo basso contro l'industria che è in gran parte sana.

E' un problema di Zuccato rendere coerente la sua posizione con quella ufficiale della sua associazione. E attendiamo anche il Pd, che su altre questioni grandi come una casa, come il buco sanitario regionale cui ha concorso anche il dg dell'Ulss vicentina Alessandri, latita. Noi e il Pd dobbiamo mettere in discussione la sua riconferma. Sulla sanità ce ne sarebbero cose da dire, dai project financing alle nomine dei direttori generali alla concentrazione degli ospedali... Su questo c'è una lotta furibonda fra Lega e Pdl. Chi è il vostro vero nemico?

Per noi bisogna battere l'alleanza fra Lega e Pdl. Non ci interessa alcun tipo di rapporto sottobanco con nessuno dei due. La Lega va smascherata: qui grandi proclami contro l'Unità d'Italia e contro Roma ladrona, e poi a Roma finanzia il debito della capitale e approva tutte le leggi vergogna di Berlusconi. Per cosa, poi? Per un federalismo che non si sa bene in cosa consista. In realtà, porterà solo più tasse e maggiori spese. La Lega è un grande inganno. La si può battere non con iniziative salottiere come "Verso Nord", ma riorganizzando la forma-partito su base territoriale. Come stiamo facendo noi, che vogliamo diventare un partito popolare di massa e qui ora ci chiamiamo "Italia dei Valori - Veneto".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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