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Identità e Tradizione in difesa del matrimonio

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 6 Agosto 2011 alle 17:41 | 0 commenti

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Davide Lovat, Associazione culturale Identità e Tradizione - Il risalto dato alla festa privata dell'on. Paola Concia, denominata impropriamente "matrimonio omosessuale a Francoforte", offre lo spunto per una replica di stampo opposto fondata sulla tradizione giuridica italiana e sulla cultura storica della civiltà europea.

Ricordiamo dapprima la profonda sapienza dell'art.29 della Costituzione: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia" significa che tali diritti non possono essere stabiliti per legge, né attribuiti dalla Stato. Essi esistono prima della costituzione di una comunità o di qualsiasi ordinamento giuridico, poiché sono connaturati all'essenza umana. Lo Stato nasce e vive solo grazie alla preesistenza della persona e della famiglia; deve essere perciò al servizio della persona e della famiglia intesa come "società naturale" poiché lo svolgimento della vita dell'essere umano prevede il compimento di fasi biologiche e psicologiche previste dalla sua natura, come: la nascita da una madre fecondata dal seme di un padre; lo svezzamento e l'educazione; lo sviluppo della personalità che permette l'accumulazione di un patrimonio di esperienze, conoscenze e proprietà; la riproduzione della specie attraverso l'unione tra maschio e femmina, finalizzata alla trasmissione del patrimonio (dalla radice latina "pater"= padre) attraverso il matrimonio (dal latino "mater"= madre); l'invecchiamento con il sostegno solidale dei figli e la morte con la dignità delle esequie, che rappresentano la misura del grado di civiltà raggiunto. La famiglia è poi definita come "una società", cioè un connubio tra soggetti diversi connotato da unità di intenti e di scopi. La società-famiglia è detta "naturale", cioè frutto dello sviluppo della vita umana nell'accezione del termine "natura", derivato dal latino "nascor", cioè nascere: natura significa perciò "in nascita, in fase di compimento verso il suo fine". Infine la famiglia della quale si riconoscono i diritti inviolabili è "fondata sul matrimonio". Come sopra si è detto, tale termine implica la presenza di una potenziale madre, per dare luogo alla maternità; lo scopo è quello di trasferire, con la paternità, la vita, la sapienza, la ricchezza, lo spirito.
La solidità del nucleo familiare è una risorsa determinante per la qualità della convivenza sociale, perciò la comunità civile non può restare indifferente di fronte alle tendenze disgregatrici che minano alla base i suoi stessi pilastri portanti. Se una legislazione può talvolta tollerare comportamenti moralmente inaccettabili, non deve mai indebolire il riconoscimento del matrimonio monogamico indissolubile quale unica forma autentica della famiglia. È pertanto necessario che le pubbliche autorità, resistendo a queste tendenze disgregatrici della stessa società e dannose per la dignità, sicurezza e benessere dei singoli cittadini, si adoperino perché l'opinione pubblica non sia indotta a sottovalutare l'importanza istituzionale del matrimonio e della famiglia. È compito di tutti coloro che hanno a cuore il bene della società riaffermare che la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di amore e di solidarietà che è in modo unico adatta ad insegnare e a trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società. Le unioni di fatto, il cui numero è progressivamente aumentato, si basano su una falsa concezione della libertà di scelta degli individui e su un'impostazione del tutto privatistica del matrimonio e della famiglia. Il matrimonio non è un semplice patto di convivenza, bensì un rapporto con una dimensione sociale unica rispetto a tutte le altre, in quanto la famiglia, provvedendo alla cura e all'educazione dei figli, si configura come strumento primario per la crescita integrale di ogni persona e per il suo positivo inserimento nella vita sociale. L'eventuale equiparazione legislativa tra la famiglia e le "unioni di fatto" si tradurrebbe in un discredito del modello di famiglia, che non si può realizzare in una precaria relazione tra persone, ma solo in un'unione permanente originata da un matrimonio, ovvero dal patto tra un uomo e una donna, fondato su una reciproca e libera scelta che implica la piena comunione coniugale orientata verso la procreazione.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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