I sindaco Luigi Dalla Via rimane preoccupato sul nuovo polo ospedaliero della Ulss 4
Martedi 3 Aprile 2012 alle 10:33 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 231
"L'Ospedale nuovo è un'opportunità e come tale va assecondata senza pregiudizi, ma le Amministrazioni coinvolte dovranno vigilare perchè l'interesse dei cittadini sia prioritario rispetto a quello dei privati che lo gestiranno". Il Sindaco di Schio, Luigi Dalla Via, mette da parte le diffidenze che hanno accompagnato il progetto, tanto da presentare nel 2007 un piano alternativo al polo unico, ma non nasconde le sue preoccupazioni."Spostare dei servizi significa cambiare abitudini, ed è ancora più delicato se si parla di salute- sottolinea il primo cittadino- in questa fase complessa lavorerò assieme agli altri colleghi della Conferenza dei sindaci, affinchè il disagio eventuale sia minimo. Non posso nacondere che sembrano però emergere timori che avevo personalmente manifestato, a suo tempo: il costo dei parcheggi e le ripercussioni sui bilanci pubblici dei costi del project-financing. Chi ha scelto questa strada deve garantire ai cittadini che i canoni da saldare ai privati non riducano la qualità o, peggio, aumentino i costi dei servizi. Quindi deve partire subito il piano di potenziamento della sanità territoriale, come già definito nel 2008 e ribadito da un recente documento; solo così il modello può funzionare e Santorso risulterà efficiente. Attorno va creata infatti un'adeguata rete di servizi, che coinvolga medici di base e distretti degli ex ospedali di Schio e Thiene, che devono diventare riferimento agevole e quotidiano per i cittadini".
Ospedale di Santorso: la scheda
SUPERFICIE AREA: 86.000 mq
SUPERFICIE OSPEDALE: 68.000 mq
PIANI EDIFICATI: 4 fuori terra, 1 seminterrato, 1 interrato. Fortemente integrati nel paesaggio, con particolare attenzione all'ecosostenibilità . La leggera pendenza del terreno consente di avere spazi ben esposti alla luce naturale.
PARCHEGGI: 1800, di cui 938 per visitatori
STANZE: 280, tutte massimo a due letti. Presente un' "area famiglia", contraddistinta da pavimentazione con colore diverso (per ricordare l'ambiente domestico). Saranno spazi dedicati al paziente e suoi familiari, dove le attività assistenziali non andranno ad interferire.
ATTIVITA' ASSISTENZIALE: modello organizzativo basato sull'intensità di cura, cioè con risposta assistenziale diversa a livelli diversi di gravità del paziente. Quindi non più reparti, ma aree omogenee che contengono specialità affini e condividono risorse strutturali e personale infermieristico.
BIOEDILIZIA: teleriscaldamento con centrale di termovalorizzazione a valle. L'acqua sarà surriscaldata a 120° e utilizzata per scopi sanitari e per condizionamento invernale. D'estate sarà invece refrigerata, tramite assorbitore apposito. Impianto fotovoltaico per energia elettrica su tutti i tre corpi di fabbrica (potenza a picco= 250 kWp). Recupero acqua piovana di seconda pioggia, con apposito impianto di filtraggio, per irrigazione aree verdi e cassonetti WC. Centrale di cogenerazione, pari a 800 kW elettrici e 1,7 MW termici, da fonte rinnovabile assimilata (gas metano), come da protocollo di Kyoto.
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