Opinioni | Categorie: Politica

I Serenissimi e l'eversione che non c'è

Di Alessio Mannino Lunedi 9 Novembre 2009 alle 17:59 | 2 commenti

Comunicato del Partito Nasional Veneto con commento di Alessio Mannino

 

 

 

Leggiamo che oggi le autorità italiane hanno arrestato un gruppo di sedicenti secessionisti armati. Un gruppo onirici sbandati mitomani militaristi esaltati falliti idealisti nostalgici.
Eppure questa volta c'è qualcosa di diverso nell'atteggiamento dei veneti verso questa vicenda. C'è la netta sensazione che parte della vicenda sia stata costruita, che si siano infiltrati dei provocatori dall'esterno per neutralizzare un movimento, che qualcun altro alla fine, ben informato abbia anche trovato l'occasione per farsi pubblicità, per lucrarci sopra, per strumentalizzare. Che pena farsi belli sopra le disgrazie altrui. Questa volta sembra proprio che qualcuno che non centra niente sia stato coinvolto suo malgrado, magari sarà stato imprudente , magari sarà stato ingenuo. Questa volta i giornali hanno fatto la solita tiritera, ma non sono stati così convincenti come altre volte. Troppo facile dargli al veneto, inbriagon e razzista, non attacca più. Tredici Vigili urbani con tredici pistole. Per forza! Se hanno il porto d'armi per servizio...

700 e passa proiettili, sarà. Roba da multa venatoria non certo da terroristi.
Insomma mi sa che questa volta qualcosa non torna proprio.
La sensazione che ci sia stata una qualche ingiustizia è ben presente. Questa volta c'è l'impressione che dalla parte sbagliata , dalla parte dei cattivi, degli impostori, dei pressappochisti, degli inventori di complotti inesistenti ci siano altri. Accendiamo il cervello, certo, isoliamo questi individui dalle nostre associazioni, movimenti partiti, siamo tutti daccordo. Se ne parla tra gli amici e siamo sempre nella stessa lunghezza d'onda.
Ma non si fa così. Arrestare le persone, metterle alla gogna, umiliarle, far perdere il lavoro, la famiglia, la vita. Per quale reato? Marciare in parata come gli Schützen. Un dispetto, una provocazione, vedremo cosa hanno veramente fatto questi qui, aspettiamo i giudici. Intanto non c'è niente da fare, il messaggio che è passato non è quello che vorreste voi sui vostri media controllati, ma un altro. Ovvero che molti veneti si sono sentiti offesi, maltrattati. L'occasione che ci mancava per interrogarci e scoprire che evidentemente in questi anni si è rafforzata la nostra identità, la nostra veneticità ha attecchito, ci dovrete in qualche modo fare i conti. L'avete sottovalutata, non la conoscete ancora, nemmeno noi forse. Non è un fatto di cattiveria,questi contro quelli, ma è una situazione storica. Le società stanno diventando claniche, policulturali. Lo sviluppo dell'economia in senso transnazionale ha trasformato la cultura in uno degli input fondamentali del processo di creazione dei valori. Voi pensate ancora che i veneti siano ignoranti, noi invece siamo colti. La nostra cultura vi spaventa perché non l'avevate previsto.
Siamo consapevoli che il concetto di veneticità ci permette di essere immediatamente collocabili geograficamente e ci restituisce una nostra eccellenza.
Non cerchiamo nemici da combattere, non ci servono le armi da fuoco, ci basta quella nostra potentissima che è rappresentata dal territorio e dalla cultura millenaria. Siamo consapevoli che vi state indebolendo, che non avete più la capacità di controllare i processi, le mutazioni. Noi invece ora la vediamo, la tocchiamo l'idea del progresso, è li davanti a noi.
Cari italiani, questa vostra azione è stato un dovere, un atto dovuto, non ve la contestiamo. Ma dall'esterno è sembrata a molti decisamente inutile ed intimidatoria. Chissà se vi siete dati la zappa sui piedi, avete giustamente fermato un gruppo di esaltati armati, ma senza classe, con un moto sporco, credo male assestato. E fermare la marcia del popolo veneto verso la libertà sarà probabilmente altra cosa.
Gianluca Panto
Partito Nasional Veneto

 


La pacchianeria dei nostalgici del tanko, che piantano la bandiera della "Veneta Serenissima Repubblica" sognando di ricostituirla a partire da un bosco a Longarone (Belluno), ha qualcosa di romantico, quasi d'infantile. E dà la misura di come i veneti duri e puri, gran lavoratori, tutti decoro e buon ordine, razionali fino a fare di questa regione la locomotiva industriale d'Italia, si lascino andare poi alla più disarmante e folcloristica irragionevolezza. Cioè mostrando uno squarcio d'umanità, di sentimenti, di attaccamento ad un ideale nel noioso deserto della politica fatta di sigle, partiti senz'anima e idee senza storia. Meglio loro e le loro intemerate, ci viene da dire, che i bizantinismi del Pd, del Pdl e del Carroccio.
Quanto agli altri Serenissimi, quelli della "polisia veneta", che secondo la questura di Treviso sarebbero "pericolosi" in quanto potenzialmente eversivi, c'è forse una dose di incoscienza maggiore. Ma anche qui, suvvia, il reato di cui sembrano colpevoli sembra più quello del ridicolo. Il malcontento delle genti venete verso lo Stato è sempre presente e strisciante, ma non esiste un rischio di bande paramilitari che attentino all'integrità nazionale. Chi li seguirebbe pistole in pugno, questi fantomatici Schützen venetisti? La causa dell'autodeterminazione del popolo veneto trova il suo primo ostacolo nei veneti stessi, che di ribellarsi non hanno nessuna voglia. E questi sparuti gruppi di sognatori in divisa non aiutano di certo, prestandosi facilmente a passare per i sovversivi che non sono. Per intavolare un discorso politico serio bisognerebbe riprendere il filo della Liga Veneta di vent'anni or sono (per capirci: prima di essere risucchiata nella lombardo-centrica e ormai romanizzata Lega di Bossi). Ma ha detto bene uno di loro: «tante cose sono cambiate da allora e non siamo più gli stessi. Ci manca una guida: è quello il nostro peccato originale».

Alessio Mannino

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Commenti

Inviato Lunedi 11 Gennaio 2010 alle 00:13

Mi sa che avete fatto un pò di confusione.
Il Partito Nasional veneto non ha nulla a che fare con i serenissimi nè con la sedicente "Polisia veneta".
Tenete cortesemente conto.
Accendiamo il cervello la prossima volta, grazie.
Inviato Martedi 12 Gennaio 2010 alle 13:03

Abbiamo pubblicato un comunicato ufficiale di tale partito, che interveniva a proposito di alcuni fatti. Il commento ne prende spunto per unn ragionamento più ampio. La prossima volta aprire bene gli occhi per leggere, grazie.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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