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È riuscita a superare gaffes e cene scomode, diffidenze all’interno del suo partito e attacchi continui dei 5 Stelle. La candidata vicentina del Partito Democratico Alessandra Moretti ha raccolto numeri da capogiro a Vicenza e nell’area Nordest con 230.011 preferenze delle quali 138.727 solo in Veneto, più del doppio di ex ministri come Flavio Zanonato e Cecile Kyenge.

Un successo di consensi che sta facendo riflettere gli esponenti del Partito Democratico Veneto, in cerca di quel rinnovamento che per molti di loro non sarebbe rappresentato da Achille Variati, fresco di apertura su una sua possibile candidatura alle elezioni regionali del 2015.

A Vicenza 8.694 cittadini hanno scritto Moretti sulla scheda: da sola l’ex deputata ha superato gli 8.345 voti raccolti in totale dalla lista del Movimento 5 Stelle, trascinando il Partito Democratico ad un clamoroso 46,58 % in città.

Voti che sembrano andare stretti sopra un semplice e poco influente scranno dell’europarlamento per l’Alessandra nazional televisiva popolare. E allora il percorso potrebbe essere quello già calcato da Debora Serracchiani, attuale presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, avvocatessa come Moretti e anch’essa volto mediatico di spicco tanto che la notte del successo elettorale le è stato affidato il compito di parlare a nome del Pd con a fianco la nuova generazione del gruppo dirigente.

Serracchiani era stata eletta alle precedenti elezioni europee, sempre nell’area Nordest, con 144.558 preferenze, prima di lasciare l’incarico per la “mission impossibile”, giunta poi a compimento, di portare il centrosinistra alla guida del Friuli.

Una “mission" non più impossibile ora anche in Veneto e per la quale SuperAle potrebbe rappresentare la carta vincente, dopo vent’anni di guida del centrodestra.

E chissà che non si debba assistere a un bel derby vicentino per la designazione del candidato?

A meno che tra i due litiganti ...