Quotidiano | Categorie: Lavoro, Economia&Aziende

I Malacalza drenano liquidità per salire al 20.6% in Carige, ma non ne hanno per la "loro" Omba di Torri di Quartesolo. A pagare sono i dipendenti licenziati. E i sindacati?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 15 Aprile 2018 alle 22:21 | 0 commenti

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Pubblicato alle 16.23, aggiornato alle 22.21. "L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deliberato di non avviare alcuna istruttoria in merito al rafforzamento di Malacalza investimenti (dal 17% al 20,6% circa) nel capitale di Carige, avvenuto nell'ambito del recente aumento di capitale": così si legge su la Repubbica che riferisce come l'operazione in esame «non determina (per l'autorità, ndr) la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato interessato...» alla luce del fatto che «né Malacalza né alcuna delle società controllate dai suoi azionisti è attiva» nei settori in cui opera Carige.

Se Carige opera nel comparto bancario, il risparmio gestito, il credito al consumo, il leasing, il factoring, i servizi di pagamento e la distribuzione assicurativa, peccato che i Malacalza, che hanno immesso più di cento milioni di euro in Carige solo nel suo ultimo aumento di capitale da 544 milioni di euro e 25 milioni per sottoscrivere l'inoptato e salire così al 20.6% dal precedente 17% della banca genovese, operi, ad esempio con la Omba di Torri di Quartesolo, in altri settori come quello meccanico, tradizionale per la proprietà genovese prima che si invaghisse del business bancario.

Ma se la Omba non opera nel settore bancario, per cui non ha reso impossibile l'ascesa dei Malacalza in Carige, è un fatto che costoro abbiamo messo in licenziamento circa 100 operai a Torri di Quartesolo e deciso di chiudere la fabbrica alla ricerca di un acquirente con la motivazione, visto che l'azienda vicentina va bene salvo, per pagamenti non ricevuti soprattutto da clienti istituzionali (!), essere in crisi di liquidità.

Anche quella, forse, che i Malacalza hanno drenato per la finanza, ma non vogliono cercare e trovare per la produzione... e per chi lavora.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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