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I lavoratori pagano anche la morbidezza di Cgil, Cisl e Uil. Cub: il riscatto è nella lotta

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 20 Marzo 2012 alle 23:33 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 230

Di Maria Teresa Turetta, Segreteria provinciale Cub Vicenza

"Mancano geometri all'Edilizia Privata del Comune di Vicenza" è questa una delle ultime richieste che sono giunte al nostro sindacato, in questi giorni, dai lavoratori del Comune di Vicenza. Questa richiesta si aggiunge a tutte le altre situazioni di difficoltà di organico riscontrate nei numerosi settori comunali. Il personale è tirato all'osso, è demotivato a causa del protrarsi del blocco dei contratti che ha ridotto notevolmente il potere d'acquisto dei loro stipendi, è stanco e molto arrabbiato perché il governo Monti ha deciso che, per risanare i conti, era necessario far permanere in servizio i lavoratori fino alla soglia dei 70 anni di età, e senza sconti per nessuno.

Come se non bastasse ci sono settori per i quali si profila un pesante ridimensionamento: scuole d'infanzia e asili nido in primis, ma anche Biblioteche, servizi sociali, e alcuni servizi amministrativi rischiano di passare ai privati nel giro di poco tempo.
Lo Stato, inoltre, scippa agli enti locali metà dell'imposta municipale sugli immobili e i soldi depositati nelle loro tesorerie per far confluire tutto questo denaro in un'unica tesoreria centrale.
E' evidente che il sindaco Variati (Partito Democratico), assieme ai tanti amministratori degli enti locali, sia costretto a gridare allo scandalo: la loro immagine, in questo contesto, è fortemente a rischio, come sono a rischio i servizi comunali. Il governo Monti, è giusto ricordarlo, è sostenuto da Pdl, PD e il cosiddetto Terzo Polo, e questi partiti sono così affiatati e convinti del loro sostegno al governo tecnico, che proprio l'ex presidente Berlusconi, nei giorni scorsi, ha azzardato l'idea di una grande coalizione, in vista delle prossime elezioni politiche 2013. Tutti insieme per fare pagare la crisi del sistema ai lavoratori, gli unici che di questa crisi non ne sono i responsabili.
Tagli dei servizi e sfruttamento dei lavoratori sono all'ordine del giorno anche in ospedali, case di riposo, scuole.
Riceviamo telefonate da lavoratori e lavoratrici (le ultime in ordine di tempo da una cooperativa, una ditta e una asilo privato della provincia) che ci chiamano perché, pur lavorando, non ricevono il salario da due o tre mesi.
La cassa integrazione ordinaria e straordinaria (anticamera del licenziamento) è la realtà di migliaia di lavoratori.
Tutta la classe politica nazionale sta massacrando la classe lavoratrice, sostenendo l'abolizione dell'art. 18 (licenziamento facile), costringendo i Comuni a tagliare i servizi rivolti all'infanzia e al sociale e decidendo che era meglio aumentare le tasse dirette, l'IVA e le accise su tabacchi e benzina piuttosto che aumentare le trattenute fiscali ai ricchi o ai grandi patrimoni o mettere in pratica una lotta all'evasione fiscale reale e non fatta solo di blitz propagandistici nelle località lussuose, come è avvenuto a Cortina durante le scorse festività natalizie.
Un'intera generazione, d'uomini e donne, che ha cominciato a lavorare giovanissima si vede oggi scippare il diritto alla pensione e concluderà la propria esistenza lavorativa alle soglie dei 70 anni: una generazione che in sostanza non conoscerà il significato di una vita i cui tempi non siano scanditi dai turni di lavoro, una generazione che è costretta a consegnare la sua intera esistenza ai profitti del capitale. Se una generazione è stata derubata del suo diritto alla pensione, un'altra generazione, quella dei giovani, non può sentirsi derubata di nulla perché nulla è stato né concesso né promesso, perché diritti, sicurezza e pensione sono parole che nulla hanno a che fare con la vita dei giovani. Un'altra fascia della classe lavoratrice impiegata nelle fabbriche (acciaierie, concerie,e cc..) della nostra provincia è colpita con ancora maggior forza: i lavoratori immigrati con le loro famiglie, su cui si abbatte la demagogia della Lega Nord che soffia sul fuoco del disagio sociale provocato dalle migliaia di licenziamenti che avvengono nelle città industrializzate, e spinge gli operai italiani ad accusare gli immigrati di sottrarre posti di lavoro. E con la nuova tassa sul permesso di soggiorno, si aggiunge un altro anello alla lunga catena di sfruttamento subita da questi lavoratori che rappresentano la fascia più debole ed esposta della classe proletaria.
Gli apparati di Cisl, Uil e Ugl sono stati, negli scorsi anni, il principale sostegno alle politiche contro i lavoratori del governo Berlusconi: oggi con il governo Monti mimano una contrarietà blanda e solo a parole, dicendosi comunque disponibili a mettere in discussione l'articolo 18.
Esattamente come quelle di Cisl e Uil, anche la burocrazia della Cgil dipende strettamente dallo Stato. L'immenso patrimonio di cui godono Cgil, Cisl e Uil - patrimonio investito, non a caso, in cooperative, agenzie interinali, fondi pensione, eccetera - fa di questi tre sindacati delle vere e proprie aziende che mirano anzitutto alla propria conservazione. La burocrazia Cgil ha firmato il famigerato accordo del 28 giugno 2011 con Cisl, Uil, Ugl e Confindustria, accordo sottoscritto definitivamente a settembre: è un accordo che prefigura il definitivo smantellamento del contratto collettivo nazionale di lavoro. Dopo l'ascesa di Monti, Susanna Camusso si è detta disposta a offrire al nuovo governo una "tregua sindacale". Subito dopo, il governo Monti ha varato la più pesante riforma delle pensioni dal dopoguerra ad oggi. Monti ha apprezzato la "tregua sindacale" e la responsabilità dei sindacati concertativi tanto che, durante la sua visita negli Usa, ha dichiarato: "abbiamo innalzato l'età pensionabile con solo tre ore di sciopero".

Il futuro è molto incerto e i lavoratori devono prendere coscienza della loro situazione. Ai lavoratori abbiamo sempre proposto la lotta come mezzo per riscattare la propria condizione di precarietà e di sfruttamento.

In collaborazione anche con Patrizia Cammarata e Riccardo Bocchese della Segreteria Provinciale CUB Vicenza

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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