I frutti dell'azione politica di Indipendenza Veneta
Lunedi 10 Settembre 2012 alle 22:55 | 0 commenti
Luca Azzano Cantarutti, Presidente di Indipendenza Veneta - Pubblichiamo di seguito una lettera inviata dal presidente di Indipendenza Veneta ai giornali che hanno pubblicato il dibattito sull’indizione del referendum di indipendenza del Veneto
Egregio Direttore, leggo sul Suo giornale le notizie riportanti l’iniziativa del Governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha trasmesso al Presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato la richiesta di indire il referendum per l’indipendenza del Veneto.
Tale richiesta del Governatore prende le mosse dalla raccolta di firme che il movimento INDIPENDENZA VENETA ha svolto con successo in nemmeno due mesi, consegnando al Governatore oltre 20.000 firme e chiedendo formalmente l’avvio dell’iter referendario.
Luca Zaia ha risposto al Segretario politico di INDIPENDENZA VENETA, Prof. Lodovico Pizzati, comunicando la necessità di approfondimenti legislativi che rientrano nella competenza del Consiglio Regionale. Un plauso va al Governatore che ha compreso l’istanza che sale dai cittadini Veneti, dando l’avvio al doveroso approfondimento.
L’azione politica di Indipendenza Veneta è proseguita incessante durante l’estate, con migliaia di lettere predisposte dal movimento e sottoscritte dai cittadini veneti che le hanno inviate ai Consiglieri regionali, a sostegno della campagna referendaria.
Spetta ora ai Consiglieri regionali del Veneto dichiarare la loro posizione in ordine all’indizione del referendum per l’indipendenza del Veneto, in conformità al Diritto internazionale che, dal dopoguerra ad oggi, ha consentito che il numero degli Stati indipendenti passasse da 60 a quasi 200. Nel 2014 la Scozia voterà il referendum per diventare indipendente dal Regno Unito: INDIPENDENZA VENETA propone al Veneto di seguire il percorso, pacifico, legale e democratico, della Scozia.
Quanto ai dubbi di incostituzionalità riportati dal Suo giornale, sono fuorvianti.
Se questa non è la sede per una discussione tecnica, giova comunque ricordare per sommi capi che se è vero che l’art. 5 della Costituzione dichiara la Repubblica “una e indivisibileâ€, è altrettanto vero che l’art. 10 stabilisce che “l’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciuteâ€.
Tra le norme del diritto internazionale riconosciute dall’Italia si annovera anche il Patto di New York, fatto proprio con legge 881 del 1977, che all’art. 1 recita “Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale.â€
Quello Veneto è un popolo: lo dice la coscienza, lo conferma la storia e lo ribadisce la legge italiana (art. 2 L. 340/1971) e come tale ha diritto all’autodeterminazione qualora la chieda.
Il referendum chiesto da INDIPENDENZA VENETA mira proprio ad accertare se la volontà del Popolo veneto è quella di governarsi da sé, di essere indipendente, ovvero di rimanere nell’ambito dello Stato italiano.
Chi ha qualcosa da temere dal Popolo che si esprime?
Non certamente INDIPENDENZA VENETA, che si prefigge esclusivamente di dare la parola ai Veneti
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