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I dati dell'INPS sul lavoro, quelli veri, nel "Report mensile gennaio-agosto 2017" dell'Osservatorio sul precariato

Di Giorgio Langella Domenica 22 Ottobre 2017 alle 11:44 | 0 commenti

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I dati INPS recentemente pubblicati nel "Report mensile gennaio-agosto 2017" dell'Osservatorio sul precariato, evidenziano (come ormai succede da tempo) come la situazione del lavoro sia tutt'altro che positiva. Sostanzialmente i nuovi rapporti di lavoro registrati nei mesi in esame dimostrano un deciso aumento del lavoro precario e dimostrano l'inefficacia e il fallimento dell'azione governativa nei riguardi di chi vive del proprio lavoro. I dati dell'INPS, inoltre, fotograno un consistente e graduale peggioramento della situazione dal 2015. Questo avviene a dispetto della propaganda governativa e renziana tendente a magnificare i risultati (assolutamente negativi) del "jobs act".

La situazione reale è ben espressa dai numeri che l'INPS pubblica e che vengono riportati nelle tabelle seguenti.

Nuovi rapporti di lavoro

2015

2016

2017

Assunzioni

contratti a tempo indeterminato

1.186.330

822.412

793.385

Trasformazioni

a tempo inderminato da contratti a termine

290.573

181.838

189.834

Trasformazioni

a tempo indeterminato da apprendistato

54.261

55.481

49.707

Cessazioni

contratti a tempo indeterminato

1.094.680

1.030.767

1.033.409

Assunzioni + Trasformazioni – Cessazioni

(a tempo indeterminato)

436.484

28.964

-483

Assunzioni

contratti a termine

2.329.265

2.440.328

3.081.939

Cessazioni

contratti a termine

1.856.503

1.808.689

2.240.125

Assunzioni – Cessazioni

contratti a termine

472.762

631.639

841.814

Per quanto riguarda i licenziamenti, quelli “per giusta causa o giustificato motivo soggettivo” (“ex” articolo 18) sono aumentati passando dai 35.921 del 2015 ai 47.213 del 2016, ai 48.769 del 2017.

La maggiore precarietà dovuta alla crescite sempre più consistente dei contratti a termine e alla cancellazione di garanzie e diritti per quelli a tempo indeterminato viene confermata e resa ancor più drammatica da altri dati che si possono legere nel report dell 'INPS. Il ricorso a rapporti di lavoro a chiamata o intermittenti è “esploso” nel 2017. I numeri riportati in tabella e fotografano una situazione di estremo disagio.

 

Lavoro a chiamata o intermittente

2015

2016

2017

a tempo indeterminato

27.070

19.319

32.598

% sul totale delle nuove assunzioni

2,28

2,35

4,11

a tempo indeterminato

120.454

121.004

277.649

% sul totale dei nuovi contratti a termine

5,17

4,96

9,01

Per quanto riguarda la retribuzione lorda teorica mensile, questa aumenta per i contratti a tempo indeterminato (nel 2017 è calcolata in 2.042 euro, nel 2016 era 1.998 euro) ma cala per i contratti a termine (che sono la grande maggioranza) dai 1.890 euro del 2016 ai 1.844 euro del 2017 (oltre 550 euro all'anno), evidenziando che la questione salariale nel nostro paese è sempre più grave.

Sul fronte della sicurezza sul lavoro, l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, informa che al 22 ottobre i decessi per infortunio nei luoghi di lavoro sono 541 che diventano oltre 1.100 considerando i morti con mezzo di trasporto comprensivo dell'itinere. L'anno scorso i morti per infortunio erano 528.

I dati dell'INPS sono confermati anche dalle situazioni che si vivono ogni giorno. Le difficili trattative per impedire delocalizzazione e la chiusura della Lovato Gas di Vicenza, gli esuberi annunciati (oltre 4.000 lavoratori) e i tagli salariali e di diritti per chi verrà riassunto (applicando il “jobs act”) all'ILVA sono solo due esempi di uno scenario sempre più drammatico per chi vive del proprio lavoro.

In definitiva il lavoro è sempre più precario, a termine, intermittente, mal retribuito e insicuro. Le soluzioni proposte dal governo sono inadeguate, inefficaci e dannose per chi vive del proprio lavoro, mentre vengono richieste e apprezzate da chi sfrutta il lavoro altrui. Gli incentivi alle imprese e le decontribuzioni, infatti, hanno portato profitti ma non sicurezza e stabilità, anzi. Il “jobs act” e gli altri interventi sono fatti con una visione capitalista e liberista e, in definitiva, hanno raggiunto il loro vero obiettivo: maggiore precarietà e sfruttamento. Una situazione che non può essere solo “corretta” da qualche modifica marginale concessa (e considerata ininfluente) da chi oggi possiede la ricchezza del paese, ma che evidenzia come il sistema e il modello di sviluppo attuali siano irriformabili e come sia necessario, per chi vive del proprio lavoro, trasformarli dalle radici.

Leggi tutti gli articoli su: Inps, Jobs Act, Osservatorio sul Precariato

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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