I dati dell'economia vicentina nel 3° trimestre: segnali di ripresa deboli
Giovedi 14 Novembre 2013 alle 18:14 | 0 commenti
Camera di Commercio di Vicenza - La Camera di Commercio ha diffuso oggi i risultati dell’analisi congiunturale dell’economia vicentina nel 3° trimestre 2013 dai quali risulta che i segnali di ripresa sono deboli e contraddittori perché se da un lato si è verificata una contenuta crescita produttiva, dall’altro gli ordini registrano una flessione.
I dati più significativi riguardano le variazioni destagionalizzate della produzione e del fatturato rispetto al 2° trimestre: entrambe marcano un +1,7% e il fatturato conferma il leggero incremento già registrato nel 2° trimestre. La serie degli ordini è tornata invece in territorio negativo: le commesse del mercato domestico sono sostanzialmente stabili, ma desta preoccupazione la riduzione rispetto al periodo aprile-giugno degli ordini provenienti dall’estero.
Pur restando su livelli elevati, nel 3° trimestre 2013 le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) sono diminuite: da 5,2 milioni di ore nel 2° trimestre a 4,7 milioni di ore nel 3° trimestre (-9,7%), va comunque considerato che nel mese di settembre si è registrata una crescente difficoltà nel finanziamento e nell’autorizzazione delle ore di CIG “in derogaâ€. Le ore complessive di CIG nei primi nove mesi del 2013 sono state 15,4 milioni, contro 12,1 milioni nello stesso periodo del 2012 (+27%). Nel 3° trimestre le ore autorizzate di tutte le componenti della CIG (ordinaria, straordinaria e “in derogaâ€) sono comunque diminuite. Il ricorso a strumenti “non ordinari†(CIGS e componente “in derogaâ€) è nettamente maggioritario (79%): ciò significa che le imprese che hanno beneficiato di questi ammortizzatori hanno esaurito il plafond di ore di CIG stabilito dalla normativa oppure operano in settori usualmente non coperti da questo strumento (a esempio l’artigianato).
A conferma del persistere delle difficoltà occupazionali, il confronto tra il terzo e il secondo trimestre 2013 mostra che gli ingressi nelle liste di mobilità sono aumentati: 511 contro 430 del trimestre precedente (+18,8%). Il confronto diretto tra i primi nove mesi del 2013 e l’analogo periodo del 2012 non è possibile poiché a partire da gennaio 2013 la L. 236/1993 ha soppresso le agevolazioni e le liste riferite a tale normativa non sono state più aggiornate.
Nel 3° trimestre 2013 il saldo tra iscrizioni e cancellazioni al Registro delle Imprese è tornato ad essere negativo: -116 (è stato di –1.161 nel 1° trimestre e +207 nel 2° trimestre). Il saldo è positivo nell’industria, nel credito-assicurazioni e nei servizi alle persone, mentre si registra un decremento nelle costruzioni, nei trasporti, nel commercio e soprattutto nell’agricoltura. Nei primi nove mesi del 2013 il saldo è di –1.070 rispetto a –1.715 nel periodo gennaio-settembre 2012.
Le aperture delle procedure concorsuali nel 3° trimestre 2013 sono diminuite rispetto al 2° trimestre[1]: 37 nel 3° trimestre contro 82 nel 2° trimestre (-42,2%). Nei primi nove mesi del 2013 l’apertura di procedure concorsuali ha riguardato 188 aziende (179 aziende nel periodo gennaio-settembre 2012, +5%). Nell’ambito di queste procedure i fallimenti sono stati 30 nel 3° trimestre 2013, 51 nel 2° trimestre 2013.
I dati concernenti il monte protesti indica un miglioramento nella capacità delle imprese e delle famiglie di far fronte alle loro obbligazioni: l’ammontare protestato nel 3° trimestre è stato di 4,3 milioni di euro, contro 7,1 milioni di euro nel 2° trimestre (-39,8%); è diminuito anche il numero di effetti protestati (da 2.141 a 1.757, -17,9%). L’ammontare complessivamente protestato nei primi nove mesi del 2013 è stato di 18,3 milioni di euro, contro 19,2 milioni di euro nei primi nove mesi del 2012 (-4,5%).
Al 31 agosto 2013 lo stock di prestiti bancari alle imprese è stato di 17,9 miliardi in diminuzione rispetto ai 18,8 miliardi di fine dicembre (-4,8%): si tratta del valore più basso da quando esiste la serie (giugno 2010) riflettendo sia la debolezza della domanda di investimenti delle imprese sia le tensioni dal lato dell’offerta connesse con l’elevato rischio di credito. Il problema della restrizione del credito alle imprese vicentine - nel contempo causa ed effetto della crisi sistemica - è dunque ancora attuale e continua ad accentuarsi. Nei primi otto mesi dell’anno l’ammontare dei prestiti al settore produttivo è diminuito sia nel manifatturiero (-3,9%), sia nei servizi (-5%) sia soprattutto nelle costruzioni (-8,5%).
Anche nella provincia di Vicenza le immatricolazioni di veicoli continuano a diminuire: nel 3° trimestre le nuove immatricolazioni sono state 3.613 contro 5.002 immatricolazioni nel 2° trimestre (-12%). Nei primi nove mesi 2013 le immatricolazioni sono state 12.838, contro 13.958 immatricolazioni nello stesso periodo del 2013 (-8%) a conferma del persistere della debolezza degli acquisti di beni durevoli.
Nel terzo trimestre 2013 il settore manifatturiero evidenzia una ripresa produttiva accompagnata da un analogo aumento del fatturato (la variazione destagionalizzata rispetto al 2° trimestre è pari a +1,7% per entrambe le serie). I segnali di ripresa sono tuttavia non univoci: il flusso degli ordinativi interni evidenzia una stazionarietà mentre la serie degli ordini provenienti dall’estero è in riduzione (la variazioni rispetto al trimestre precedente, opportunamente destagionalizzata, è stata pari a –3,2%). Sempre nel manifatturiero il mercato del lavoro manda pur timidi segnali di ripresa: nel periodo luglio-settembre si è verificato un lieve aumento degli addetti occupati nell’industria rispetto a fine giugno la variazione è stata di +0,3%.
Nonostante il ritorno alla crescita della produzione e del fatturato, le incertezze politiche, la persistente difficoltà di accesso al credito, la contrazione degli ordini provenienti dall’estero e la debolezza dei consumi interni inducono gli imprenditori a formulare previsioni ancora prudenti sull’andamento economico nei prossimi mesi anche se in miglioramento rispetto all’indagine di giugno. Rispetto al 3° trimestre del 2012 la produzione è aumentata dell’1% soprattutto grazie alle performance delle imprese della gomma-plastica, della meccanica e dell’elettro-meccanica mentre la lavorazione dei materiali non metalliferi (materiali da costruzione), il legno-mobilio e l’alimentare sono stati contraddistinti da una produzione calante. Le imprese di piccola dimensione registrano maggiori difficoltà indici peggiori delle medie imprese presumibilmente perché maggiormente indirizzate al mercato interno. A fine giugno i giorni di produzione assicurati dagli ordinativi già raccolti sono 43, in linea con il dato della rilevazione precedente (a fine giugno i giorni di produzione assicurata erano 44).
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