Perciò grazie, grazie a tutti voi.Â
Questa è la vittoria di una comunità intera, quella del Partito Democratico e del centrosinistra veneto , che finalmente quella scelta l'ha presa, decidendo di invertire la rotta di una Regione per troppo tempo dimenticata nelle mani della destra, lasciata in balia della noncuranza. Una Regione che a lungo si è nascosta sotto l’ombra di palazzo Balbi. Trincerata per viltà e incompetenza nelle sue stanze, così lontane dalla periferia e dalla vita reale di chi ogni giorno fa i conti con le proprie crisi. Un posto che manca in ospedale, una banca non disposta a finanziare una buona idea, il terrore di perdere il lavoro, la paura di uscire di casa perché la città non è più sicura come un tempo. Sto parlando di vita vera, della nostra vita.
C’è un tempo per ogni cosa, dicevo all'inizio. E il tempo per la battaglia inizia adesso, non c'è tempo da perdere -il Veneto ne ha già perso troppo.Â
Da subito lotteremo per portare aria nuova in quel palazzo, spalancando senza timore porte e finestre rimaste a lungo chiuse. Dentro, faremo entrare tutto il Veneto, perché il Veneto è di tutti noi. Quello delle partite IVA, dei giovani che vogliono fare impresa, delle start-up, delle famiglie troppo a lungo mortificate per l’assenza di servizi, il Veneto degli agricoltori ingannati dalle menzogne sulle quote latte.  Non avremo paura, perché non si può avere paura di tornare a casa.
Il Veneto che immagino (condivido la tua osservazione... Forse "immagino" è meno concreto, ma più morbido. Altrimenti si potrebbe dire "il Veneto che ci meritiamo") rimette al centro la sicurezza territoriale, usata finora solo come spauracchio contro il diverso, contro lo straniero, fabbrica d’odio e di ansia fine a se stessa e mai concreta risposta al problema.
Il Veneto che progetto è una Regione che conosce il rispetto, che garantisce i diritti di chi è in regola. Un Veneto forte e inclusivo che non si chiude alla paura.Â
Chi vince, saprà governare risolvendo, insieme a voi, i problemi a lungo ignorati, rendendo più sicure le nostre città con l'illuminazione e garantendo soldi e mezzi a chi pattuglia i nostri quartieri.Â
Dove sono finiti coloro che agitavano spettri e promuovevamo finte ronde? Ci hanno fatti sentire più al sicuro o, piuttosto, tenuti in ostaggio dalla paura in una Regione che ci appartiene?
Chi vince, saprà governare senza temere di risolvere il dissesto idrogeologico, senza rinviare i problemi ad un domani che non arriva mai. Abbiamo l'opportunità di fare la storia della nostra terra, realizzando grandi opere, senza isolarsi come è stato fatto finora, ma utilizzando appieno i soldi e le risorse che l'Unione Europea ci ha dato.Â
Perché anche il Veneto è Europa e qualcuno dovrà farsene una ragione . E anche l'Europa è Veneto.
Chi vince, saprà governare senza la paura di rendere trasparente la nostra amministrazione, di rendicontare tutto ai cittadini, di snellire la burocrazia, di trasformare le istituzioni in una casa con le porte finalmente aperte: ci appartiene, il Veneto è finalmente nostro, di tutti noi.