I cani cinesi (morti) in gita in Ucraina per gli spot animalisti
Giovedi 5 Luglio 2012 alle 09:10 | 2 commenti
Federfauna - Foto false o manipolate, alcune scattate in Cina o in America, alcune vecchie di anni, riciclate dagli animalisti per le loro campagne sui cani dell'Ucraina.
Anche i manifesti della LeIDAA di Michela Vittoria Brambilla, intitolati "Non giocare sporco. Stop alla strage dei randagi in Ucraina", usano foto tratte da articoli cinesi del 2006 e 2007. La denuncia, prove alla mano (anzi, al pc), viene dal blog "trafficidianimali.blogspot.it", dove l'autore che ha pazientemente ricostruito la reale provenienza di molte immagini e la non veridicita' di numerose notizie, si chiede: "Ucraina, sterminio o manipolazione della realta'?"
Ma non e' tutto. L'autore del blog nota anche, e fa notare, come tale materiale venga usato per incitare sentimenti di odio e razzismo verso il popolo ucraino. Come tante campagne animaliste nascondano interessi economici, tanto da chiedersi: "animalismo o mafia?"
"Non e' una sorpresa - commenta il Segretario Generale di FederFauna Massimiliano Filippi – l'incitamento da parte degli animalisti all'odio e al razzismo contro gli allevatori, i commercianti di animali o i circhi a noi e' ben noto, cosi' come il loro frequente ricorso ad informazioni false o faziose o a foto e video artefatti per condizionare e forzare l'opinione o i comportamenti delle persone. Purtroppo tali fenomeni sono un po' meno noti alla gente che non opera nel settore e che viene continuamente bombardata da quel tipo di informazione. Molti non si rendono conto che spesso e' proprio chi accusa gli altri di sfruttare gli animali il loro peggiore sfruttatore ed altri magari, in perfetta buona fede, finiscono essi stessi per essere sfruttati".
http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/06/cosa-succede-realmente-in-ucraina.html
c'è un'altra e ben più convincente motivazione alla diserzione della Merkel agli europei. Non si tratterebbe di calcio bensì di economia e, visto il tipo che è la signora, mi convince molto di più.
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