H81, più che una polisportiva
Venerdi 31 Luglio 2009 alle 10:11 | 0 commenti
Da 28 anni l'associazione vicentina non solo aiuta le persone con disabilità nella pratica agonistica, ma offre anche consulenze e si impegna per l'eliminazione delle barriere architettoniche
Il neo presidente Cristiano Sarracco ne illustra le attività e i programmi futuri
"Fare sport è molto importante; è il primo veicolo di socializzazione per chi è disabile o lo è diventato in seguito a un incidente. Aiuta a capire che la vita non è finita, ma ne inizia una di nuova". 39 anni, impiegato bancario, persona con disabilità dalla nascita, dopo le elezioni dello scorso aprile Cristiano Sarracco ha preso il posto di Lucio Vicentini alla presidenza di H81 insieme Vicenza Onlus, storica associazione cittadina nata nel 1981, anno internazionale delle persone disabili. Il motto del Barcelona ("més que un club") vale anche per H81, molto più di un semplice sodalizio di atleti. Tra le finalità specificate dallo statuto oltre alla pratica sportiva, dove pure la società berica brilla con moltissimi titoli italiani e internazionali in diverse discipline, c'è infatti anche uno spiccato impegno in campo sociale.
Cristiano Sarracco, partiamo dagli sport di H81.
"Il tennistavolo è l'attività più praticata dai nostri soci, ed è anche quella che storicamente ci ha dato più soddisfazioni. Gli allenamenti si svolgono nella palestra di via Maurisio, in zona Cà Balbi. L'atleta più rappresentativa è Valeria Zorzetto, che ha partecipato alle Paraolimpiadi di Pechino e di Atene, dove ha vinto la medaglia d'argento. La nostra società è diventata un punto di riferimento anche per pongisti non vicentini come Alvise De Vidi, grazie alla presenza di tecnici di livello nazionale, Antonio Simeone e Gianni Bruttomesso. Altro sport storico è il tiro a segno, che tre nostri atleti praticano nel poligono di Laghetto dove si preparano ai campionati C.I.P. Da due anni si è aggiunto il tennis, che coinvolge una decina di soci. Si sta formando una bella squadra grazie alla collaborazione e alla disponibilità del DI.VI. Sport di Altavilla che ci mette a disposizione i campi. C'è poi la vela, dove abbiamo un atleta vicentino, Angelo Toniolo, che partecipa con successo alle gare in ambito nazionale e mondiale".
E per chi non è agonista?
"Ci sono anche discipline che proponiamo a livello promozionale. Tra queste ci sono i motori, con il nostro socio Stefano Fusilli, pilota del campionato italiano. Il prossimo obiettivo è quello di ingrandire il giro e creare una piccola squadra. Il 4 settembre alla Palladio Karting di Altavilla ci sarà una manifestazione aperta a tutti, in particolare a chi vuole provare a salire la prima volta su un go-kart. C'è poi il golf, che viene praticato dal nostro amico farmacista Alessandro Giacomelli, ben felice di incontrare chi è interessato. Infine la Danceability, che pratico anch'io dal 2003. Assieme a Chiara Corradin proponiamo dei corsi che riprenderanno da ottobre presso il Centro Sport Palladio".
H81 però opera anche fuori dai campi e dalle piste...
"E' già attiva una collaborazione con l'Unità Spinale del San Bortolo diretta dalla dr.ssa Feliciana Cortese. Il nostro scopo è di mettersi in contatto chi ha subito traumi da incidenti e di avvicinarli a uno sport. Offriamo inoltre consulenze sull'accessibilità , anche di tipo legale con il nostro socio avvocato Mario Allegra. Qualche anno fa abbiamo presentato un Quaderno Bussola sulla disabilità . L'attenzione per il sociale è un punto fondamentale della nostra associazione: da anni dialoghiamo con i vari Comuni del vicentino per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Un cruccio in particolare del nostro presidente onorario Enrico Agosti, ma che ci sentiamo tutti di continuare. Oltretutto i benefici dalla soluzione di questo problema non vanno solo a vantaggio dei disabili, ma di tutta la collettività : pensiamo agli anziani, alle mamme con carrozzine..."
Quali solo le principali difficoltà che incontrate?
"Innanzitutto il problema di trovare strutture idonee. E non parlo, riferendomi allo sport, del campo di gioco, ma di tutto il contesto. Ad esempio, quante palestre sono dotate di servizi igienici attrezzati per chi è in sedia a rotelle? A volte sembrano dettagli, ma per chi è costretto in carrozzina sono aspetti indispensabili. È una questione di civiltà , e anche di risparmio: un autobus di linea accessibile ai disabili permette di evitare l'utilizzo del servizio a chiamata".
Civiltà a parte, ci sono anche delle leggi.
"Le norme ci sono, e sono delle buone norme. Se venissero attuate, non ci sarebbero problemi. Purtroppo non sempre è così. Oppure talvolta le regole ci sono, ad esempio sull'assunzione delle persone con disabilità , ma le sanzioni sono talmente irrisorie che persino alcuni enti pubblici preferiscono pagare una multa e non assumere un disabile. Occorre più sensibilità ".
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Un problema di cultura che riguarda, ahinoi, anche televisioni e giornali.
"Internet può essere sicuramente un mezzo di diffusione delle nostre attività , ma ci deve essere più attenzione anche da parte dei media tradizionali. Prendiamo le Paraolimpiadi...
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Parliamone.
"Grazie alla Danceability ho avuto la fortuna di partecipare alla cerimonia di apertura dei giochi paralimpici di Torino 2006. Con i Giochi divisi in due spezzoni, è ovvio che quando tocca a noi le persone comuni sono sazie di vedere sport e c'è un calo di interesse fisiologico. Capisco i problemi organizzativi, ma l'ideale sarebbe far coincidere Olimpiadi e Paraolimpiadi. Diventerebbe ancora di più un evento di integrazione".
Dove sbagliano i media?
"Non credo che sbaglino in qualcosa, ma di sicuro c'è poco interesse per il nostro mondo. Siamo quasi sempre lasciati per ultimi, e in questo modo è difficile anche che la gente ci conosca e si interessi e si appassioni. Da parte dei giornalisti occorre una mentalità più propensa a trattare di disabilità e sport. Parlarne di più aiuterebbe a farci conoscere".
E così vi dovete arrangiare da soli.
"Abbiamo un notiziario H81 che viene stampato in 500 copie e distribuito nelle ULSS, nei comuni e tramite altri canali per divulgare le nostre attività . Entriamo nelle scuole con delle esibizioni e proponiamo dei progetti sportivi agli istituti interessati. Sicuramente ci agevola il fatto di avere una storia di più di 25 anni alle spalle e le collaborazioni intraprese con diverse realtà del territorio".
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Come fate a finanziarvi?
"Come negli sport fra virgolette normali, ci sono attività molto dispendiose e altre alla portata di tutti. Motori e vela hanno costi abbastanza alti, ma per giocare a tennistavolo basta una racchetta. Uno dei vantaggi di appoggiarsi a noi è che possiamo aiutare a cercare dei finanziamenti per dei progetti ad hoc, trovando l'appoggio da parte di enti pubblici e privati. Anche di aziende".
Di questi tempi non è facile.
"Il periodo è quello che è, ma se si ha un bel progetto è possibile trovare qualcuno che aiuti a realizzarlo".
A proposito di progetti, quali sono i vostri per il futuro?
"Portare avanti le attività già intraprese, sviluppare alcuni settori come quello dei motori e del golf. Partecipare in numero sempre maggiore ai campionati e alle attività promozionali. Inoltre mi piacerebbe riportare in H81 il basket in carrozzina, qualora si creassero le condizioni. Stiamo anche cercando una nuova sede. Attualmente siamo ospiti dell'A.I.A.S. in Strada della Rotonda, ma se avessimo una sede nostra stabile potremmo promuovere anche altre attività e corsi. Una possibilità al vaglio è l'ex distretto sanitario in Riviera Berica.
In conclusione, cosa deve fare chi vuole mettersi in contatto con voi?
"Può visitare il nostro sito www.h81.org dove ci sono tutti i riferimenti, oppure contattarmi direttamente al numero 349 6618070. Sono a disposizione, ci troviamo, ne parliamo, facciamo..."
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