Gusti berici
Domenica 7 Ottobre 2012 alle 12:56 | 1 commenti
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di Guido Zentile
Nell'ambito della propaganda inerente la diffusione del prodotto tipico locale del territorio del basso vicentino, come, ad esempio, la manifestazione di Lumignano dell'8 - 9 settembre scorso, oltre ai frutti e alle produzioni tradizionali della nostra campagna, come tali riconosciuti (contornati da un'immagine di standard biologico, che sa più di commerciale, che non di produzione naturale), un elemento che non è stato menzionato, ma che merita un particolare riconoscimento - anzi andrebbe addirittura valorizzato - è il cemento d.o.c.g., di cui il territorio, nel quale la villa veneta, di scuola palladiana, ha trovato la linfa ideale, ne è, non solo detentore da primato, ma un assiduo utilizzatore.
Il grigio protagonista, coadiuvato dal nero delle superfici asfaltate, che magistralmente si intonano con i colori della campagna, quei colori che come in un quadro surrealista mutano con le stagioni, ha un nome che rievoca le rigogliose verdi vallate della nostra pedemontana: Valdastico Sud. Un inebriante, onirico, serpentone, reso frizzante dalle scorie di fonderia, che taglia in senso nord-sud la nostra provincia - puntualmente incurante dei vincoli ambientali - paesaggistici e architettonici - dall'interconnessione con la A4, nei pressi di Vicenza est, a Noventa, per concludere il suo percorso nell'innesto con la Transpolesana, nei pressi di Canda, non lontano da Villamarzana/Rovigo sull'A13, Padova - Bologna.
Invito i lettori a farsi una gita domenicale fuori porta, che sembra siano ritornate tra le sane abitudini nostrane, nelle zone tra Longare - Nanto - Albettone e Agugliaro, per vedere di persona la devastazione che quest'opera autostradale, esponenzialmente ancor più invadente con le opere di cantierizzazione, raccordi, bretelle, ponti, e le immancabili rotatorie, si fa largo nel bel mezzo della campagna, tagliando a metà colture di pregio, creando il vuoto attorno a strutture coloniche abbandonate, tipiche dell'architettura rurale. L'agricoltura, che già soffre per una sussistenza difficile sta andando a ramengo, un settore primario per la nostra catena alimentare.
E' in questo modo va a ramengo anche la nostra cultura (e non solo la coltura).
Ma questi sono i gusti berici.
Fra le opere collaterali, qualche giorno prima dell'apertura del primo tratto Vicenza Est/Torri - Longare/Montegaldella (località Ghizzole), ho percorso il tratto della bretella stradale che collega la zona industriale di Longare, sulla S.P. 247 della Riviera, con la Provinciale Longare - Montegalda, nei pressi di Colzè, bretella che comprende, a circa metà percorso, l'innesto con l'autostrada, con quattro caselli (uno per l'entrata e uno per l'uscita, per ogni senso di marcia). Ghizzole una modestissima pieve in mezzo alla campagna viene a trovarsi in un gioco di strade e raccordi, e autostrada, da far impallidire Los Angeles.
E' questione di sensibilità , ma io rabbrividisco al solo pensare quanti metri cubi di terreno fertile della nostra campagna sono stati asportati per far spazio al cemento e all'asfalto, che certo fertile non è, salvo per ambigue ditte, imprese, in appalto e in subappalto, che guadagnando fior di Euro (pubblici) alle spalle della salute dei cittadini.
Si è scritto molto, e ancora molto si dirà , sulla legittimità di quest'opera, che presenta un iter oscuro, i cui unici documenti resi pubblici, e consultabili dal cittadino, sono quelli che fra bolli, timbri e firme, mostrano un'apparente regolarità degli atti. Ma che bravi e rispettosi, a cominciare dall'ANAS s.p.a., e poi la Società Autostrada Brescia-Padova s.p.a., l'impresa Espro Geo s.r.l. di Torino, la Provincia di Vicenza, la Regione del Veneto, e chissà quanti altri ancora, magari nascosti dietro le quinte, attori e comparse di un teatro, un drammatico teatro, talmente reale che può essere inteso come un teatro di strada, quel teatro in cui gli spettatori devono rincorrere gli attori, ansiosi di capire come andrà a finire, se la storia continua, e se avrà un futuro.
E gli attori siamo noi cittadini di questo mondo, che stiamo lottando per dare un futuro dignitoso ai nostri figli, ai nostri nipoti, per consegnare loro un ambiente sano e vivibile.
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dal tuo articolo si evince una profonda conoscenza dell'area Berica, una motivata scelta per la salvaguardia del territorio, una strenua opposizione a inutili e dannosi progetti di cementificazione, una giusta difesa delle nostre tradizioni ...
Bene, se queste sono le tue argomentazioni, ci compiacciamo e ribadiamo la volontà di continuare a proporre quello che per "gusti Berici" da 6 anni è un messaggio importante volto a valorizzare proposte di economia solidale, di produzioni tipiche dell'area Berica e di utilizzo consapevole del territorio, con una profonda convinzione che è meglio tipo, biologico, locale ... e solidale!
Forse non abbiamo avuto modo di annoverarti tra le migliaia di cittadini, amici, gasisti, produttori, associazioni, movimenti che in tutti questi anni ci hanno spronato e dato importanti motivazioni per continuare a proporre messaggi volti a riscoprire e per molti scoprire una area Berica bellissima, che poggia su delicatissimi equilibri, che deve essere sicuramente difesa ma anche valorizzata e amata dal suo interno.
Se per te " .. E' in questo modo va a ramengo anche la nostra cultura (e non solo la coltura). Ma questi sono i gusti berici ..", forse ti sei perso qualcosa, dal momento che nel 2010 la 4a edizione di gusti Berici aveva come titolo: ?Agri-Cultura, Storie di Terra: I Produttori si raccontano?.
Ma serve ricordare anche i titoli di tutte le altre edizioni:
la 1a edizione nel 2007: ?Dal campo al piatto È POSSIBILE ? con reti locali di economia solidale?.
la 2a nel 2008: ?Territorio Berico: Attori e Attività?.
la 3a nel 2009: ?5 sensi in festa. Vivi e assapora il territorio: il senso della Consapevolezza?.
la 5a nel 2011: ?IL FATTORE SOCIALE: coltivare le relazioni?.
la 6a quest'anno: "TERRE EMERSE: spazi e orizzonti per nuove economie"
Come vedi i nostri non sono intendimenti commerciali e soprattutto NON siamo millantatori del biologico e del naturale! E' da una decina d'anni che operiamo, anche come gasisti, in questo campo!
Siamo animati da una motivata e profonda convinzione che è possibile creare nuove e altre economie, in cui, soprattutto il protagonismo dei produttori locali, possa esprimersi con proposte nuove, coerenti e sostenibili.
Per quanto riguarda le tue prossime argomentazioni e in qualità di "giornalista di strada" possiamo solo rivolgerti un sincero e affettuoso augurio e una speranza che le tue prossime "letture" dell'area Berica possano quanto meno essere più obiettive, corrette e rispettose del lavoro che tanta gente, da molti anni, in silenzio porta avanti.
Per "gusti Berici" e EQuiStiamo S.C."
Filiberto Dal Dosso