Guardia di Finanza: frodi fiscali nella concia. Amici per la pelle 2: altri due arresti
Mercoledi 22 Dicembre 2010 alle 10:58 | 0 commenti
Guardia di Finanza - Nella giornata di ieri le Fiamme Gialle di Arzignano (al comando del sottotenente Angelo Aloi, nella foto, n.d.r.) hanno dato esecuzione a numerose perquisizioni e a 2 ordinanze di custodia cautelare di cui una in carcere e l'altra ai domiciliari, emesse nei confronti di P.G. e A.G., coniugi e amministratori di una conceria con sede in Arzignano, coinvolti anch'essi nella vasta indagine per il contrasto alle frodi fiscali nel settore conciario.
L'intensa attività investigativa, svolta dagli uomini della Tenenza di Arzignano sotto la direzione Sost. Procuratore Dott. Marco Peraro della Procura di Vicenza, nell'ambito dell'operazione "AMICI PER LA PELLE 2", ha portato ad individuare nuove società "cartiere" e "filtro" che, nate dalle "ceneri" di imprese già indagate, e nonostante la massiccia attività investigativa svolta nel settore, cercavano di continuare ad alimentare il sistema di frode fiscale scoperto nel distretto conciario Arzignano - Chiampo.
Da tempo le Fiamme Gialle della città del Grifo indagavano nei confronti di una conceria di Arzignano che, sospettata di essere stata fraudolentemente utilizzata per consentire ad altre imprese di evadere le imposte, è stata fatta fallire dolosamente dagli amministratori arrestati, procurando rilevanti danni economici ai creditori e ai lavoratori dipendenti.
Ma l'attività investigativa si è rivelata da subito difficile: non appena hanno avuto conoscenza delle indagini delle Fiamme Gialle, gli amministratori si sono disfatti, mandando al macero, tutta la documentazione contabile e amministrativa della società relativa agli ultimi 4 anni.
Un maldestro tentativo di ostacolare le indagini che sono state invece intensificate ed hanno portato ad accertare che la condotta degli indagati era finalizzata non solo a porre in essere un'ingente evasione fiscale ma anche a indurre il dissesto finanziario della conceria, provocandone fraudolentemente la bancarotta; gli elementi raccolti dagli inquirenti si sono rivelati tali da richiedere al GIP i provvedimenti cautelari che questi, confermando pienamente la sussistenza delle gravi condotte, ha disposto nei confronti dei due amministratori
Dai sequestri e dalle perquisizioni, che si sono protratte fin a tarda sera, eseguite anche nel veronese e in un edificio della zona EUR di Roma, le Fiamme Gialle hanno già accertato fatture false per almeno 3,6 milioni di euro; secondo gli inquirenti è solo di una minima parte delle false fatture che si ritiene che la società indagata abbia emesso e utilizzato: è infatti in corso la ricostruzione del reale volume d'affari che, nel solo 2008 dovrebbe essere di almeno 8 milioni di euro.
L'operazione di oggi e le indagini fin ora eseguite attraverso informazioni testimoniali, accertamenti finanziari e contabili, per la Guardia di Finanza, assume una notevole importanza investigativa in quanto non solo interrompe l'attività criminale degli amministratori che, dopo aver fatto fallire la conceria e distrutto la documentazione, avevano costituito, qualche mese fa, altre due società , una con sede a San Giovanni Ilarione (VR) e l'altra a Roma, sulle quali ora si addensano i sospetti degli investigatori.
Infatti, sebbene le nuove società avrebbero dovuto svolgere il commercio all'ingrosso di pellami l'una e di rottami metallici l'altra, in realtà nessuna attività produttiva è stata sin ora eseguita ed anzi le sedi sono risultate essere meri recapiti; si tratta, in sostanza, di due ennesime "cartiere", appena costituite con l'evidente scopo di proseguire la frode fiscale nel settore del commercio di pellame e di attuare il medesimo meccanismo evasivo anche nel settore della raccolta di rottami metallici.
Questa operazione evidenzia ancor di più l'obiettivo primario della Guardia di Finanza di Vicenza: individuare e contrastare sul nascere i nuovi tentativi di frode fiscale che potrebbero minare la ripresa economica della zona.
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