Graduatorie insegnanti 2011: cosa succederà a Vicenza?
Lunedi 20 Giugno 2011 alle 11:36 | 0 commenti
di Stefano Valle
Da VicenzaPiù n. 215 in distribuzione da venerdì 1o giugno
Continua nel 2011 l'attuazione della "Riforma Gelmini", prevista dalla legge 133/08. Terza tranche di "riduzione" di personale e servizio nella scuola per l'anno scolastico 2011-2012, riduzione prevista in tutta Italia di 19.700 insegnanti e 15.000 ATA. Nel Veneto la riduzione è di quasi 1.500 insegnanti, per Vicenza e la sua provincia la riduzione sarà di circa 300, 178 nella Scuola Elementare, gli altri saranno alle Medie (circa 50), e alle Superiori (poco meno di 100).
La ragione prevista dalla legge è sempre la stessa: "contenimento della spesa pubblica". Il Decreto n.44 del 12 Maggio 2011 ha riaperto le graduatorie di ogni ordine e grado, rendendo possibili i trasferimenti di insegnanti su tutto il territorio nazionale, aggiornamenti e trasferimenti che si sono effettuati tra il 12 maggio e il 1 giugno 2011, dopo che nel biennio 2009-2011 alle graduatorie ad esaurimento istituite nel 2007 per ogni provincia, si sono affiancate le graduatorie in "coda", definite "incostituzionali" dalla Corte Costituzionale con sentenza n° 41 dell'11 Febbraio 2011. Le "code" sono costituite da insegnanti precari soprattutto di regioni del Sud che, in seguito alla Riforma Gelmini, non hanno ottenuto il rinnovo di incarichi di insegnamento nella loro regione. Cosa significa questo per Vicenza e la sua scuola? Significa sostanzialmente il trasferimento nelle sue Graduatorie di un numero consistente di insegnanti da fuori provincia, che "forti" del loro punteggio andranno ad inserirsi "a pettine" nelle graduatorie già esistenti, un numero talmente consistente che varie stime fatte dai sindacati e circolanti su Internet, parlano di una chiusura di 2-3 anni della scuola come luogo di lavoro per quasi tutti i precedenti insegnanti presenti nelle Graduatorie ad esaurimento. Nel 2009-2011, per esempio, la Graduatoria ad esaurimento Scuola Primaria, Posto Comune, rintracciabile sul sito www.istruzionevicenza.it, ha riportato circa 900 nominativi, di cui circa 200 con riserva (coloro che stanno conseguendo il titolo di abilitazione), e dei 700 abilitati, circa il 60%(oltre 400 insegnanti), provenivano da fuori regione. La stessa Graduatoria, nella versione "Coda", ha riportato 1.500 nominativi, tutti provenienti da fuori provincia di Vicenza. Lo stesso vale per molte altre graduatorie della nostra Provincia: per esempio, per insegnare Italiano, Storia e Geografia, la Graduatoria 2009-2011, ha avuto 257 insegnanti precari, 127 provenienti da fuori regione. Le Graduatorie per gli insegnanti di sostegno, stesso periodo di tempo, stesso sito di consultazione, hanno avuto la metà di insegnanti provenienti da fuori regione. La domanda per l'anno scolastico 2011-2012 è: quanto saranno stravolte queste graduatorie con l'inserimento "a pettine" ? Quanti insegnanti precari arriveranno da fuori regione, "tagliati" dalla Riforma Gelmini nelle loro regioni di origine? La scuola in Italia non è uguale in tutte le regioni, e questo per una serie di dati che proponiamo. Nel 2007 in Lombardia, 9 milioni e 800 mila abitanti, c'erano circa 360 mila studenti delle scuole superiori (14-19 anni), in Campania, 5 milioni e 800 mila abitanti, c'erano 350 mila studenti delle superiori. Più studenti significa più scuole, più personale. Investimento in formazione o fenomeno di parcheggio? Il rapporto tra docenti(tutti gli ordini+sostegno) e alunni nel Veneto e a Vicenza è di 1 insegnante per ogni 11, 05 studenti, rapporto che è valido anche per Marche, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Puglia, Umbria, Campania mentre il rapporto per Basilicata, Calabria, e Sardegna è 1 docente per 10 alunni. Con lo stesso rapporto Vicenza potrebbe avere nelle proprie scuole circa 10 mila insegnanti invece dei circa 9 mila attuali, cioè avrebbe mille insegnanti in più. In altre regioni il rapporto è di circa 1 insegnante per ogni 10,5 alunni: Piemonte, Sicilia, Molise, Liguria, Lazio, Abruzzo, Friuli. Per Vicenza, con lo stesso rapporto, sarebbero circa 500 insegnati in più. L'anomalia più forte si registra nell'insegnamento di sostegno. Prima di tutto sottolineamo una significativa differenza di studio per arrivare al Titolo di Laurea come Insegnante di Sostegno. Nel Veneto, presso l'Università di Padova, bisogna sostenere 6 esami e frequentare 5 laboratori, 15 ore ognuno obbligatorie, 160 ore di tirocinio. In Campania lo stesso titolo arriva dopo 2 esami, 1 laboratorio e 50 ore di tirocinio. In Campania gli insegnanti di sostegno assunti sono 12.000, nel Veneto 6.000, di cui alcuni provengono dalla Campania. In Sicilia gli insegnanti di sostegno sono 11.500, in Calabria sono 3.700, in Puglia 7.500, in Basilicata 1.000. In queste regioni del Sud, ad ogni insegnante, sono affidati circa 1,5 alunni disabili, a Vicenza ogni insegnante di sostegno si occupa di 2,4 alunni differentemente abili, con una lacuna per Vicenza di oltre 200 insegnanti di sostegno, poiché la legge prevede 1 insegnante ogni 2 alunni disabili. In Italia, su 90 mila insegnanti di sostegno, 40 mila sono assunti nelle regioni sopramenzionate, che rappresentano 1/3 della popolazione italiana, cioè 20 milioni di abitanti. La domanda è: perchè si taglia "molto" nella scuola di Vicenza e del Veneto quando già sono marcati determinate mancanze per la nostra scuola? A questo possiamo aggiungere che attualmente, nel Veneto, sono ammessi 156 studenti ogni anno nel corso di laurea in Scienze di Formazione Primaria, cioè i futuri insegnanti di scuola elementare e materna. Se si considera che ogni anno gli insegnanti delle elementari e della materna pensionati nel Veneto sono 500 circa, non si capisce come mai il Veneto sia l'unica regione italiana a non poter formare al proprio interno un numero sufficiente di insegnanti per il futuro.
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