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Giornata sacrificio lavoro italiano nel mondo. Messaggio di Zaia sull'emigrazione

Di Edoardo Pepe Sabato 8 Agosto 2015 alle 15:27 | 0 commenti

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Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, diffonde con un messaggio nella giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, istituita l'8 agosto, giorno della tragedia del Bois du Cazier, la miniera belga nella quale perirono 262 uomini: 136 erano italiani, tra cui cinque veneti: "Marcinelle luogo simbolo di un’emigrazione di sfruttamento che non deve esistere, così come quella clandestina e spesso criminale di oggi". Lo pubblichiamo integralmente di seguito.

Oggi è il giorno della memoria e del doveroso tributo ai tanti nostri connazionali che hanno perso la loro vita nei luoghi di lavoro in ogni parte del mondo. Oggi abbiamo il dovere morale e istituzionale di ricordare la moltitudine di donne e di uomini che dovettero lasciare il nostro Paese per trovare altrove i mezzi di sostentamento per sé stessi e per le loro famiglie, per cercare di dare un futuro dignitoso ai propri figli: molti non tornarono più nella terra che furono costretti ad abbandonare. Ma oggi, 8 agosto, il giorno della tremenda tragedia di Marcinelle di 59 anni fa, è soprattutto la giornata del legittimo orgoglio di un popolo che onora chi con la sua fatica, la sua attività e il suo sacrificio ha contribuito allo sviluppo e al benessere di città e nazioni che lo avevano accolto, dando un esempio, tutt’altro che superato, di coraggio, di rispetto e di generosità.

Dino Dalla Vecchia di Sedico, Giuseppe Polese di Cimadolmo, Mario Piccin di Codognè, Guerrino Casanova di Montebelluna e Giuseppe Corso di Montorio Veronese – ricorda Zaia – morirono nelle viscere della terra, in quella che fu una strage che lasciò centinaia di vedove e di orfani. Loro sono il simbolo di un’emigrazione che parla di sfruttamento, di condizioni di vita e di lavoro talvolta disumane, di una piaga che va ancora e costantemente combattuta, laddove si manifesta, anche nel nostro Paese. Così come va affrontato tale fenomeno ‘al contrario’, cioè quello dei flussi disordinati di persone che non scappano dalla guerra, dalla povertà o dalla fame, ma rincorrono il guadagno facile mischiandosi subdolamente a chi ha realmente bisogno di aiuto, alimentando spesso un circuito di illegalità e criminalità. Paragonare questa immigrazione a quella di cui furono protagonisti i veneti negli anni e nei secoli scorsi sarebbe mancar loro di rispetto.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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