Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, il "grido" del PCdI Vicenza
Martedi 28 Aprile 2015 alle 16:14 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario del PCdI Vicenza, ricorda la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro del 28 aprile 2015
Ricordiamo i caduti sul lavoro, persone delle quali è troppo facile dimenticarsi. Dall'inizio dell'anno e come riferisce l'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, i morti nei luoghi di lavoro sono 187. Un numero che arriva a 380 (una stima per difetto) se si considerano i lavoratori deceduti sulla strada e in itinere.In Veneto i lavoratori morti sono 19 (1 a Venezia, 2 a Belluno, 2 a Padova‎, 4 a Rovigo, 4 a Treviso, 2 a Verona, 4 a Vicenza). Numeri che nascondono tragedie dovute spesso a mancanza di quella sicurezza (anche minima) che dovrebbe essere garantita a chi lavora. Tragedie dovute spesso alla spasmodica ricerca di contenere i costi di produzione per “essere competitivi†e ottenere sempre maggiori profitti.
Noi vogliamo ricordare i dimenticati, i lavoratori che perdono la vita, chi diventa disabile, chi si ammala perché ha respirato amianto o ha lavorato senza protezione manipolando sostanze pericolose. Vogliamo ricordare i lavoratori morti alla Thyssenkrupp, all'Ilva, all'Eternit, all'ex Tricom Galvanica di Tezze sul Brenta, alla Marlane-Marzotto di Praia a Mare …
Li vorremmo ricordare tutti, ogni nome, ogni vita spezzata, ogni futuro cancellato, ogni intelligenza spenta, ma la lista delle stragi di chi vive del proprio lavoro è troppo lunga.
E, allora, gridiamo che sempre più spesso in Italia, per i crimini che avvengono nei posti di lavoro, non si riesce ad ottenere giustizia perché è troppo facile che i reati cadano in prescrizione o perché è troppo difficile, in processi che durano decenni, dimostrare il nesso tra vecchie condizioni di lavoro e le malattie professionali contratte.
Gridiamo, che in questa Italia sempre più indifferente, cattiva e attenta al profitto è quasi impossibile ottenere Giustizia per chi muore del proprio lavoro.
Ricordiamolo, non solo oggi ma ogni giorno.
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