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Giornata della memoria, PCdI: anche a Vicenza non si può restare “indifferenti”

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 27 Gennaio 2016 alle 14:48 | 1 commenti

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Riceviamo da Giorgio Langella, PCdI federazione del Veneto, e pubblichiamo

Nella giornata della memoria, è bene tenere presente alcuni fatti che stanno succedendo attorno a noi e della gravità dei quali, forse, non riusciamo a rendercene conto appieno. Esiste, oggi, un revisionismo strisciante che avvolge la Storia in una nebbia di ignoranza e di confusione.

Così il ritorno, in Europa, di forme di fascismo e nazismo che si pensavano essere definitivamente sconfitte e distrutte con la seconda guerra mondiale, viene incentivato grazie agli opportunismi politici, alle connivenze e alle convenienze internazionali che producono volute cecità, alleanze e patti indecenti. 

Ne sono esempio le guerre e le devastazioni frutto delle politiche imperialiste di una parte del mondo. Ne sono esempio le discriminazioni e l'odio verso chi fugge da guerre e fame che i paesi più ricchi hanno provocato nelle zone più povere del mondo. Ne sono esempio le sperequazioni intollerabili tra chi è ricco e chi è sempre più povero. Ne sono esempio gli atti di razzismo e xenofobia ormai all'ordine del giorno. Ne sono esempio le dichiarazioni inquietanti del presidente turco Erdogan su Hitler e gli atti di guerra contro il popolo curdo. Ne è esempio la situazione che si vive in Palestina. Ne è quello che è successo e succede in Ucraina, proprio al centro di Europa, dove forze che si richiamano apertamente alle gesta del nazista Bandera partecipano a un governo che ha scatenato una vera e propria guerra contro le popolazioni del Donbass. In Ucraina si vedono le svastiche e le insegne delle SS sulle divise e i vessilli di battaglioni militari più o meno regolari dell'esercito di Kiev. Lo fanno con la connivenza della Nato, della UE, degli Stati Uniti. E, mentre succede questo, sempre in Ucraina vengono vietati i simboli comunisti. Quei simboli che erano dell'armata rossa sovietica che, proprio il 27 gennaio del 1944 entrarono ad Auschiwtz liberando i prigionieri superstiti. Simboli che erano parte integrante nel memoriale italiano di Auschwitz che viene smantellato perché la Polonia “non vuole simboli comunisti”. Forse vuole dimenticare.

Noi non vogliamo dimenticare perché sonno della memoria fa nascere mostri. Gli stessi che hanno generato fascismo e nazismo.

Anche a Vicenza, medaglia d'oro per la Resistenza, bisogna ricordare. Lo si deve fare scegliendo da che parte stare. Lo ha fatto, mettendo in gioco la propria vita, chi ha deciso di combattere la barbarie nazifascista nelle montagne, nelle fabbriche, nelle città del nostro paese. Lo ha fatto chi è stato trucidato nei rastrellamenti della Piana di Valdagno e del Bosco Nero di Granezza. Lo ha fatto chi è stato impiccato a Bassano. Lo hanno fatto i martiri fucilati a Vicenza. Qualcuno vorrebbe equiparare carnefici e vittime in una giornata della memoria “buonista” che non faccia male a nessuno. Di fronte a questa colpevole indifferenza sappiamo che non ci si può nascondere dietro una ipotetica “equidistanza” perché, di fatto, significa la negazione di cosa è stato il nazifascismo in Italia e in Europa. Bisogna essere partigiani come ci hanno insegnato grandi persone come i “Piccoli Maestri”, come Toni Giuriolo, come Bruno Viola “Marinaio”, come Fiorenzo Costalunga “Argiuna”, come Quirino Traforti “Carnera” e tanti altri che hanno combattuto quell'orrore che il fascismo aveva creato nel nostro paese.

E si devono ricordare tutti i perseguitati dal nazifascismo. Gli ebrei e gli zingari, i serbi considerati inferiori e, quindi, schiavizzati, i perseguitati perché comunisti, socialisti o semplicemente antifascisti, i testimoni di Geova, gli omosessuali …

Di fronte a quel pensiero unico che vorrebbe cancellare la storia, bisogna vigilare ed essere partigiani perché essere “neutrali” significa essere ciechi di fronte al pericolo del nazifascismo che avanza in Europa.

Un pericolo concreto al quale non si può restare “indifferenti” perché come diceva Gramsci, “l’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita”. E contribuisce a favorire la rinascita di tentazioni autoritarie.

Ora e sempre Resistenza.

Leggi tutti gli articoli su: Giorgio Langella, PCdI

Commenti

Inviato Giovedi 28 Gennaio 2016 alle 08:01

Ha ragione a vendere Langella a citare la Palestina nella Giornata della Memoria, perché così si chiamava Israele durante il protettorato britannico e per il contributo erogato alla causa hitleriana nello sterminio degli Ebrei dal Gran Muftì di Gerusalemme Amin Al-Husseini (zio per parte di padre del defunto Yassir Arafat). Riconosco che il Muftì non è stato l’artefice della Shoà, ma non può essere considerato esente da responsabilità, anzi: conosciuto come odiatore di ebrei, fu lui a organizzare le truppe musulmane che uccisero gli ebrei in Bosnia. E se nella campagna d’Africa gli alleati avessero perso, sicuramente Al-Husseini avrebbe avuto un ruolo primario nello sterminio degli ebrei dell’area, non dimentichiamo che anche nell’Africa settentrionale erano presenti campi di concentramento, il più noto e del quale sono rimaste testimonianze, quello di Giado in Libia.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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