Giometto con Dal Lago: a Vicenza inciucia anche l'antipolitica
Giovedi 4 Aprile 2013 alle 15:12 | 3 commenti
Domenica è in cantiere l'annuncio ufficiale dell'alleanza tra la lista civica della politicissima Manuela Dal Lago con "No Privilegi politici Sì Dal Molin", i cui fan, con Silvano Giometto e Andrea Pittarello in testa, oggi stazionavano col loro gazebo in Piazza Matteotti di fronte al teatro Olimpico, location più "in" della sede storica di mille denunce in Via IV Novembre, di fronte a Ponte degli Angeli.
Cosa c'è più da sperare dalla vecchia politica e, per giunta, anche dai suoi vecchi e più fieri contestatori a Vicenza se anche l'ex comandante, simbolo vicentino del grillismo ante litteram, "biasimato" tempo fa dai benpensanti e dai baciapile per il suo linguaggio infarcito di parole come "merda" oggi ampiamente sdoganate da Beppe & c., ora si fa blandire anche dai capi dei politically correct locale per raccattare qualche centinaio di voti da togliere a un chiunque altro? Cosa c'è più da sperare se anche Giometto "cede" agli accordi (non importa se con Dal Lago o Variati o con un qualunque esponente di caste e castine che dominano e ci dominano da decenni) per un banalissimo inciucio, sia pur travestito dalla più classica delle voglie («bisogna salire sul treno per poter contribuire a manovrarlo» è la sua fulminazione di oggi) e dal più classico del politicamente pilatesco disimpegno mentre impegna il proprio simbolo («nulla cerco per me che non sarò neanche in lista»)?
Addio simboli, quindi, e via con le pernacchie una volta ai poteri ma ora alla forza e alla dignità delle idee, giuste o sbagliate che siano ma idee, se tutto questo avviene pur di lucrare magari un seggio in Consiglio comunale. O chissà quale poltroncina in qualche mini ente periferico in base ad «accordi precisi e sottoscritti» con l'ex presidente della provincia, ex presidente di Serenissima Autostrade, ex onorevole dell'ex Lega abbracciata dall'ex liberale, già ex insegnante oltre che ex candidata a stravincere a Vicenza nel 2008 solo che Lia Sartori non le si fosse frapposta di mezzo a gamba tesa per prima caldeggiare se stessa, e, poi, come è avvenuto, per convivere con un Achille Variati più duttile politicamente dell'arcigna Manuelona.
Eppure Giometto e Pittarello ci credono, candidamente o pragmaticamente?, ad accordi con una delle liste favorite nella corsa a palazzo Trissino e a voti di conseguenza copiosi («ne prenderemo quattromila!» proclama un futuro candidato mentre c'è chi riprende tutto alla grillina maniera) per «condizionare Manuela Dal Lago, che sinceramente ha fatto una buona impressione anche a me, che pure ho discusso animatamente prima di decidere per l'alleanza con lei», ci dice Andrea Pittarello.
Ci viene difficile pensare che ci siano vicentini pronti a votare quelli che protestavano come "No privilegi politici" contro chi ha usato il potere e i suoi privilegi, dicevano loro, alla vecchia maniera in città o in provincia salvo poi allearsi con i rappresentanti locali delle caste.
Ancora di più ci sembra difficile, poi, ci dispiace amico Pittarello,  che i voti arrivino per l'addendum al simbolo: "Sì Dal Molin".
Se a Vicenza solo Variati è stato bravo a capitalizzare il No Dal Molin nel 2008, quando la base non c'era se non sulla carta (ma che carta, però!), e se neanche Cinzia Bottene si è avvantaggiata alle ultime politiche del suo credo da pasionaria anti militare, volete che porti voti, oltre quelli dei candidati nella lista e di qualche loro affezionato parente, il Sì Dal Molin, l'appoggio cioè a una installazione che c'è e non corre alcun rischio per se stessa anche se molti ne farebbe correre al territorio?
E' triste il prevedibile epilogo, che speriamo per lui sia smentito dai fatti, di Silvano Giometto, che "rinnega" una storia di lotte, anche folkloristiche ma lotte, contro i privilegi politici col rischio di fare da paggetto a una stratega del potere.
E, mentre di questo discutevano con lui e con i suoi sostenitori, ci è parso un segno che lo stesso Giometto ci indicasse con l'indice e con un «vedi, vedi, passa Maurizio Franzina...» che vedeva transitare nei paraggi del gazebo l'ex Dc, ex Forza Italia, ex Pdl, ma ora alleato di Achille Variati.
Un altro, il pelide Achille, che ora ci riserverà una maggiore ira funesta perché gli ricordiamo che lotta contro la muffa dei politici da troppo tempo al potere sostenendo le liste civiche. Fatte e piene di politici. Come lui e Dal Lago.
Fuori dal palazzo avrà tempo per continuare a trastullarci con le sue simpatiche cretinate via cartelloni in zona Ponte degli Angeli.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.