Quotidiano | Rassegna stampa | Categorie: Banche

Gigantesca truffa sull'Euribor per i mutui: sentenza segretata. Le banche italiane rischiano almeno 16 miliardi di risarcimenti?

Di Outsider Domenica 14 Febbraio 2016 alle 11:26 | 0 commenti

ArticleImage

Il sistema e i "comportamenti" bancari non necessitavamo di certo che si accendesse un altro focolaio di malessere tra soci e clienti, ora uniti non solo quando sono sia l'uno che l'altro ma anche dalla normativa del bail-in ("salvataggio interno) che accolla non solo agli azionisti ma anche ai correntisti oltre i 100.000 euro di depositi il carico di eventuali "risoluzioni" (fallimenti) della propria banca. Ma la sentenza di condanna emessa nel dicembre 2013 dall'Antitrust europea sulla gigantesca truffa dell'Euribor, il tasso di riferimento a cui sono agganciate le rate dei finanziamenti a tasso variabile (tipo i mutui), ha multato per 1,7 miliardi di euro quattro grandi banche, Barclays, Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland e Société Générale, per un accordo di cartello finalizzato a manipolare l'Euribor.

Da allora quella sentenza, nonostante numerosi tentativi di studi legali a tutela dei clienti, è segretata perchè la sua pubblicazione aprirebbe le cataratte dei risarcimenti. Da parte solo di quelle quattro banche? No, sostiene Giorgio Meletti, il collega de Il Fatto Quotidiano, di cui pubblichiamo a seguire la denuncia odierna, perchè «chiunque avesse debiti a tasso variabile o derivati legati all'andamento dei tassi ha pagato alle banche (a tutte le banche, non solo alle quattro colpevoli) più del dovuto... E in numerosi tribunali civili d'Italia e di tutta Europa stanno partendo raffiche di cause per ottenere dalle banche i risarcimenti... Tra il 2005 e il 2008 si può stimare che le famiglie italiane con mutuo a tasso variabile fossero indebitate con le banche per circa 220-230 miliardi e che in quegli anni abbiano pagato, per la quota degli interessi commisurati all'Euribor, circa 30 miliardi. Secondo le ipotesi di Sorgentone sulla manipolazione dell'Euribor, 16 di quei 30 miliardi dovrebbero essere restituiti. Ma c'è anche l'ipotesi più estrema, sostenuta da Antonio Tanza, legale dell'Adusbef: l'irregolarità renderebbe nulli i contratti di mutuo e le banche dovrebbero dunque restituire, come minimo, tutti i 30 miliardi...».

Leggete gente, leggete

 

«Euribor - nel 2005-2008 gli istituti manipolarono i tassi. Mutui truccati, l'Ue non pubblica la sentenza: "Banche in pericolo". Se l'antitrust non si muove, i ricorsi sono bloccati: solo ai clienti italiani scippati 16 miliardi»

Di Giorgio Meletti, da Il Fatto Quotidiano

 

Altro che sofferenze e bail in. Per tutte le banche europee, e non solo per quelle italiane, c'è una grana che potrebbe costare, in teoria, centinaia di miliardi di euro e che la Commissione europea, in grave imbarazzo, non sa come gestire. Si tratta della gigantesca truffa sull'Euribor, il tasso di riferimento a cui sono agganciate le rate dei finanziamenti a tasso variabile.

Nel dicembre 2013 l'Antitrust europea, guidata dal vicepresidente della Commissione Joaquìn Almunia, ha multato per 1,7 miliardi di euro quattro grandi banche, Barclays, Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland e Société Générale, per un accordo di cartello finalizzato a manipolare l'Euribor. Da allora quella sentenza è segretata. La sua pubblicazione aprirebbe le cataratte dei risarcimenti. Un avvocato italiano, Andrea Sorgentone, collegato all'associazione Sos Utenti, sta preparando un ricorso alla Corte di Giustizia europea contro il successore di Almunia, la commissaria Margrethe Vestager.
Le ragioni dell'imbarazzo sono evidenti. La multa affibbiata da Almunia, poi ridotta a poco più di un miliardo dal patteggiamento, è basata sulla "confessione" della Barclays, che pentendosi si è guadagnata il perdono. A maggior ragione rimane fermo quanto accertato: per almeno tre anni, dal 2005 al 2008, l'Euribor è stato truccato. Chiunque avesse debiti a tasso variabile o derivati legati all'andamento dei tassi ha pagato alle banche (a tutte le banche, non solo alle quattro colpevoli) più del dovuto.
L'Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate) misura gli interessi che le banche si pagano per i prestiti tra loro. Viene rilevato quotidianamente con un sondaggio telefonico tra alcune decine di banche di un panel. Le possibilità di manipolazione del risultato sono intuitivamente ampie.
NON DISTURBARE
Quattro grandi gruppi multati a dicembre 2013: Bruxelles, da due anni, nasconde la decisione
Mentre Bruxelles continua a indagare su altre banche, gli strascichi giudiziari sono pesanti. A Londra si è appena aperto il processo penale contro 11 operatori finanziari di varie nazionalità. A Trani il magistrato specializzato Michele Ruggiero ha aperto un fascicolo per truffa. E in numerosi tribunali civili d'Italia e di tutta Europa stanno partendo raffiche di cause per ottenere dalle banche i risarcimenti.
La faccenda è talmente grossa che Commissione Europea e governi nazionali - normalmente pronti alla zuffa su tutto - hanno trovato facilmente una tacita intesa sullo stendere un velo di silenzio e scansare il problema. E si capisce il perché: secondo Il Sole 24 Ore la manipolazione dell'Euribor riguarda una massa di prodotti finanziari (dai derivati ai mutui casa) superiore ai 400 mila miliardi di euro, circa 200 volte il debito pubblico italiano. Se le banche europee dovessero restituire anche solo l'1 per cento di quella cifra, si troverebbero di fronte un conto da 4 mila miliardi di euro.
Per avere un'idea delle dimensioni del caso basta l'esempio dei mutui casa italiani. Tra il 2005 e il 2008 si può stimare che le famiglie italiane con mutuo a tasso variabile fossero indebitate con le banche per circa 220-230 miliardi e che in quegli anni abbiano pagato, per la quota degli interessi commisurati all'Euribor, circa 30 miliardi. Secondo le ipotesi di Sorgentone sulla manipolazione dell'Euribor, 16 di quei 30 miliardi dovrebbero essere restituiti. Ma c'è anche l'ipotesi più estrema, sostenuta da Antonio Tanza, legale dell'Adusbef: l'irregolarità renderebbe nulli i contratti di mutuo e le banche dovrebbero dunque restituire, come minimo, tutti i 30 miliardi.
Nel 2013, Almunia annunciò la severa decisione con parole di fuoco: "La cosa scioccante dello scandalo Euribor non è solo la manipolazione degli indici, ma anche la predisposizione di veri e propri cartelli tra un certo numero di attori della finanza. Vogliamo trasmettere chiaramente il messaggio che la Commissione è determinata a combattere e a multare questi cartelli del settore finanziario". Ma dal giorno dopo gli uffici di Bruxelles hanno opposto un vero e proprio catenaccio alle pressanti richieste di pubblicare la sentenza, per poterla esibire ai tribunali.
Sorgentone ha fatto la sua prima richiesta due anni fa, nel gennaio 2014, e gli fu risposto che la "versione pubblica" non era ancora pronta.
Dopo molte insistenze, il 28 ottobre scorso l'avvocato italiano ha ricevuto una lettera piuttosto perentoria del direttore generale della direzione Concorrenza, il tedesco Johannes Laitenberger, braccio destro della Vestager. La richiesta di accesso agli atti è stata respinta per due ragioni. La prima è che la divulgazione del documento "arrecherebbe pregiudizio" alle indagini ancora in corso contro altre banche. La seconda è che le regole europee tutelano la riservatezza delle banche condannate: con la sentenza verrebbero divulgate "informazioni strategiche circa i loro interessi economici e le operazioni e lo sviluppo dei loro affari". È vero, ammettono gli uomini della Vestager, che questo diritto alla riservatezza soccombe di fronte all'interesse pubblico, ma Sorgentone ha chiesto copia della decisione sul caso AT/39914 per usarla nella causa di un suo singolo cliente contro la Banca Nazionale del Lavoro.
E nella sua domanda "non ha addotto argomenti che consentano di individuare un interesse pubblico prevalente". Roba da Azzeccagarbugli: per la Direzione Concorrenza va dimostrato l'interesse pubblico in una sentenza che riguarda milioni di risparmiatori e aziende di tutta Europa e può valere migliaia di miliardi di euro.
Non si tratta di maltrattamenti riservati agli italiani. Anche la società tedesca Edeka Handelsgesellschaft Hessenring ha fatto identica richiesta, ha incassato identico diniego e ha fatto ricorso. Sorgentone si è rivolto all'ufficio Trasparenza del Segretariato generale della Commissione europea, inutilmente. Dopo ripetute lettere dilatorie, tre giorni fa il capo dell'ufficio Martin Kroeger gli ha scritto che "la procedura volta a ottenere una versione non riservata della Decisione è ancora in corso" e che "non è al momento possibile prevedere esattamente quanto tempo sia ancora necessario". Sono passati due anni e due mesi e ancora Bruxelles sta trattando - con le banche condannate - i termini di pubblicazione della sentenza. E adesso avete capito perché.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network