Gianni Zonin in tour per i vigneti siciliani viene "riverito" in Banca Nuova. Le rivelazioni di Vittorio Malagutti su l'Espresso potrebbero allertare il pool di Antonino Cappelleri
Mercoledi 6 Luglio 2016 alle 09:14 | 0 commenti
Vittorio Malagutti ci informa su l'Espresso.it sotto il titolo "Zonin torna in banca. Accolto con tutti gli onori e riaccompagnato con l'auto aziendale" che "l'ex presidente della Popolare di Vicenza, indagato dalla magistratura, ha fatto visita alla controllata siciliana dell'istituto. Ha avuto un lungo colloquio con il direttore generale, che ha messo a disposizione un autista". Di sicuro il procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, sta facendo col suo pool di magistrati inquirenti tutto quanto in suo potere per fare luce sulla scandalo che ha privato 118.000 e passa soci della Banca Popolare di Vicenza dei sei miliardi di euro, e passa, che avevano investito nei suoi titoli imponendo con l'indotto negativo il peso di una manovra finanziaria sulla spalle di tutto il territorio. Ma quanto raccontato da Malaguti merita da parte del pool una attenta verifica perchè due domande pongono il viaggio di Gianni Zonin in Sicilia presso le tenute di famiglia e, soprattutto, la visita dell'ex presidente, indagato, della controllante BPVi ad Adriano Cauduro, direttore generale della controllata siciliana Banca Nuova.
Se, infatti, il buon "padre di famiglia" Zonin ha ceduto, realmente, tutti o quasi i suoi averi ai figli, provando a sottrarli, come sostengono magari i malpensanti, a future e futuribili azioni di rivalsa da parte della banca, secondo gli accusatori non gestita "da buon padre di famiglia", verso i suoi comportamenti, perchè va a "controllare" le sue "ex" tenute non lascindo questo compito ai suoi bocia, nuovi proprietari?
Se, poi, approfitta dell'escursione ai suoi ex vigneti, forse legata a pure nostalgie bucoliche, per andare presso la sede palermitana di Banca Nuova Gianni Zonin, lo ha fatto per omaggiare il suo dg di una qualche buona bottiglia marcata Zonin 1821 e conoscere il suo parere da sommelier?
Alcuni, fra i 118.000 truffati, sostengono che sarebbe stata un'imprudenza non aver preso provvedimenti di sequestri cautelativi delle ora ufficialmente ex proprietà di Gianni Zonin, anche se ancora recuperabili tramite, a volte complessi, atti di revocatoria.
Altri, i più "disperati" per l'azzeramento dei loro averi, avrebbero voluto che allo stratega della BPVi fossero comminati provvedimenti restrittivi delle libertà personali per non avere modo di alterare eventuali prove, magari anche con incontri e conciliaboli con suoi ex "sottoposti" a cui ricordare o meno fatti e circostanze.
Dopo i fatti e le circostanze raccontate da Vittorio Malaguti il pool vicentino di sicuro starà riflettendo e facendo le sue valutazioni.
Nell'attesa, intanto, fatele anche voi leggendo il pezzo.
Zonin torna in banca. Accolto con tutti gli onori e riaccompagnato con l'auto aziendale
L'ex presidente della Popolare di Vicenza, indagato dalla magistratura, ha fatto visita alla controllata siciliana dell'istituto. Ha avuto un lungo colloquio con il direttore generale, che ha messo a disposizione un autista
di Vittorio Malagutti, da l'Espresso.it
Dove sta Zonin? L'ex gran capo della Popolare di Vicenza è da mesi al centro di un frenetico "Chi l'ha visto?". Con la banca travolta dalle perdite e un esercito di azionisti grandi e piccoli che hanno perso per intero il loro investimento, Gianni Zonin è sparito dalla circolazione.
Nessuna apparizione pubblica. Nessun incontro. Niente di niente, almeno dall'autunno scorso. Scelta comprensibile, dal suo punto di vista. Se non fosse che l'anziano banchiere, classe 1938, indagato per aggiotaggio e ostacolo alla Vigilanza, di recente ha pensato bene di farsi vedere a Palermo, nella sede di Banca Nuova, controllata dalla Popolare di Vicenza. Circondato dagli sguardi sbalorditi di alcuni dipendenti, Zonin è stato ricevuto da Adriano Cauduro, direttore generale dell'istituto palermitano.
Dopo un lungo colloquio, durato almeno un paio di ore, l'inatteso ospite, raccontano alcuni testimoni, è stato prelevato da un'auto blu con autista. «Una vettura aziendale», sostengono fonti interne alla banca. Un pacchetto tutto compreso, quindi: incontro al vertice e passaggio in macchina per l'ex padre padrone della banca travolta da 6 miliardi di perdite.
La visita a Palermo risale al primo giugno e da allora in Banca Nuova non si parla d'altro. Su un totale di circa 116 mila azionisti, sono circa 7 mila i risparmiatori siciliani che hanno visto andare in fumo il loro investimento in azioni Popolare Vicenza e di questi almeno 300 lavorano a Banca Nuova. Come dire che quasi la metà dei 700 dipendenti hanno perso denaro, a volte tutti i risparmi, nel gran falò dell'istituto vicentino. Logico allora che l'improvvisa apparizione a Palermo dell'ex presidente sia stata accolta con una certa sorpresa. Così come il lungo colloquio con il direttore generale.
Va detto che Zonin è di casa in Sicilia, dove possiede una grande tenuta (Principi di Butera) non lontano da Caltanissetta. Cauduro conosce bene il banchiere vicentino. L'attuale numero uno di Banca Nuova, di origini venete, è approdato a Banca Nuova nel gennaio dell'anno scorso dopo una carriera di 15 anni interna alla Popolare di Vicenza fino all'incarico di vicedirettore generale raggiunto nel 2011. Quattro anni dopo, quando l'istituto veneto cominciò a franare, Cauduro fu l'unico dei quattro top manager di vertice a conservare la poltrona. Perse invece il posto il consigliere delegato Samuele Sorato insieme agli altri due vice direttori generali Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta, tutti indagati insieme a Zonin nell'inchiesta della procura di Vicenza sulla catastrofica gestione della banca.
Giovedì prossimo è in programma l'assemblea che dovrà nominare il nuovo consiglio di amministrazione di Popolare Vicenza, un board designato per intero dal fondo Atlante, socio rimasto in campo col 99 per cento delle azioni dopo l'aumento di capitale di fine aprile. Come amministratore delegato è prevista la riconferma di Francesco Iorio, il manager che ha guidato la la banca nella fase dell'emergenza, a partire dall'estate 2015. La causa per risarcimento danni verso Zonin difficilmente potrà invece partire prima dell'autunno. Intanto, a giugno, l'ex presidente ha girato ai tre figli le sue azioni della casa vinicola di famiglia.
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