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Gianni Giglioli: "la Fondazione Roi ha rinunciato all'azione intentata da Gianni Zonin contro Barbara Ceschi e, forse, contro un collega". E poi ci chiede cosa ha fatto Diamanti con VicenzaPiù...

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 6 Dicembre 2017 alle 20:40 | 0 commenti

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Dopo le accuse di Barbara Ceschi a Santa Croce sulla possibile distrazione dalla Fondazione Roi di una collezione di avori e di 4 quadri da parte di Gianni Zonin, accuse confermate da due dipendenti del marchese Giuseppe Roi, suo zio, e da Zeffirino Filippi, ex membro del cda di BPVi, Gianni Giglioli è stato sentito sul caso dalla Guardia di Finanza di Vicenza. Gianni è il nostro "compagno di viaggio" per la rubrica di web video satira "Gianni, Giovanni e...Cetera" e, mentre parlavano della prossima puntata in cantiere, l'undicesima, che dovrebbe vertere anche sulla "distrazione", in banca e fuori, di Gianni Zonin, all'ex assessore "abbandonato" da Variati è fuggita un'indiscrezione nata dalla sue frequentazioni passate e recenti della signora Ceschi.

Come saprete la nipote di Roi, Barbara Ceschi, e, per quanto ci risulta anche se mai dichiarato, chissà perchè, dall'interessato, un collega giornalista web locale sono stati denunciati civilisticamente dall'allora presidente della Fondazione Roi, Gianni Zonin.

Questo signore, di cui avevamo raccontato le gesta in Banca Popolare di Vicenza dal 13 agosto 2010 (cfr. "Vicenza. La città sbancata"), sempre come presidente in contemporane della Roi e a spese della Fondazione e non sue, ha denunciato chi vi scrive, questo è noto a tutti meno che ai lettori del GdV e del CorVeneto che hanno tenuto ben nascosta la lite a dir poco temeraraia, con una richiesta monstre di un milione di euro di danni per aver raccontato sulla gestione zoniniana della fondazione del marchese suo amico (?) tutta e sola la verità, poi raccolta per il passato in "Roi. La Fondazione demolita" e sempre su VicenzaPiu.com per gli sviluppi successivi di copertura del passato da parte del nuovo Cda.

Il cda per bocca di Ilvo Diamanti, suo presidente, capitato forse in un viperaio a, reale, sua insaputa, promise subito al suo insediamento di fine 2016 di "cassare" le cause in corso.

Ebbene, dopo vari appelli a favore della situazione di Barbara Ceschi da parte del collega, che mai si è detto direttamente coinvolto, chissà perchè ("parlo a nuora perchè suocera intenda..."?), ebbene Gianni Giglioli ci ha rivelato che, dai suoi contatti recenti, con la nipote del marchese per le vicende del presunto furto di avori e quadri, è emerso che "la Fondazione Roi ha chiuso serenamente la questione con Barbara Ceschi".

Ma, ecco un simpatico "ma", a quel punto Giglioli mi ha chiesto cosa avessi scritto al presidente della Fondazione per, evidentemente, perorare la mia causa ("giusta", dice Gianni) visto che dalla sue "chiacchiere" risulterebbe la missiva di un giornalista che, novello Tolstoj, dopo la guerra vorrebbe solo raccontare la pace...

Ovvia la sua meraviglia nel sapere che gli unici tasti da me pigiati ultimamente, i soli su cui posso testimoniare con documenti (per altri tasti e "tastes", gusti, nulla so), sono quelli in cui, con le domande di ieri e con una mail successiva di nuova richiesta ufficiale di dati ancora ignoti sulla vecchia gestione, ho provato ancora una volta ad aiutare il presidente Diamanti a far venire fuori la verità passate e i giochi a nascondino attuali, nonostante le riottosità del suo cda, a forte imprinting zoniniano, che di certo non gli rende agevole proseguire nel suo percorso di vita cristallina.

Se so di minacce, che posso documentare, fatte in passato e sempre per la Roi a un collega del Corriere della Sera nazionale, poi sfociate in vile ritirata da parte dell'ex bi-presidente, forte con i deboli ma debole con i forti, non so nulla di lettere, minacciose o imploranti che siano, del collega ignoto a cui auguro solo la serenità già concessa alla nipote del marchese che, pure, con Giglioli pare l'abbia sottintesa.

A me piacciono i militi noti... e come soldato di verità sono solo accanto a Diamanti per combattere la sua, difficile, battaglia di pulizia. Se vuole veramente combatterla...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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