Giacon: no a stipendi agli studenti
Martedi 13 Luglio 2010 alle 10:24 | 0 commenti
Paolo Giacon, Partito Democratico Veneto - Stipendi agli studenti, Giacon (Pd): no al modello tedesco, Gelmini come Merkel. In Italia il merito va premiato, considerando anche il reddito. Sì al diritto allo studio, no allo stipendio per i figli di papà .
"La Gelmini come la Merkel? Noi le bocciamo entrambe". Non piace al Partito Democratico del Veneto l'idea di Angela Merkel che ha scelto di premiare con circa 300 euro al mese gli studenti tedeschi più meritevoli indipendentemente dal reddito. "Si tratta di una misura assurda: merito e giustizia sociale sono entrambi criteri fondamentali. Non esiste l'uno senza l'altro. Il ministro Gelmini non si azzardi ad imitare il premier tedesco. Anzi: chiediamo subito più fondi per il diritto allo studio". E' netto il giudizio di Paolo Giacon, responsabile regionale Università e Ricerca del Partito Democratico del Veneto che lancia l'allarme: "Il disegno di legge Gelmini contiene nell'articolo 4 una misura simile a quella presa dal Governo Merkel. I fondi per il merito siano distribuiti sulla base dei voti ma anche del reddito e non sulla base del solo merito. Questo è il cuore di una università che deve aiutare anche chi non ha mezzi ad elevarsi socialmente e culturalmente e proseguire gli studi. Il solo criterio del merito è profondamente ingiusto e mina la coesione sociale del nostro sistema universitario e sociale".
"L'Università deve essere un ascensore sociale e non uno stipendificio - afferma il dirigente democratico - Studiare e di conseguenza prendere buoni voti è un dovere per gli studenti. Premiare il solo merito non ha senso. Per di piu la nostra Costituzione parla chiaro. L'articolo 34 recita: I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. Se ci sono dei fondi a disposizione per gli studenti dunque è necessario utilizzarli per il diritto allo studio: assegni, residenze, libri per i capaci, meritevoli e privi di mezzi. Sono loro che dobbiamo aiutare e sostenere con le poche risorse a disposizione".
"Facciamo dei semplici conti? - si domanda Giacon e prosegue - 300 euro al mese per un figlio di operai o di impiegati fanno la differenza e possono essere un contributo per spese di affitto, mensa o libri. Per chi magari si ritrova già in condizioni di elevato benessere, 300 euro di stipendio non incidono sul diritto sancito dalla Costituzione di raggiungere una laurea. A parità di merito riteniamo sia opportuno privilegiare chi è in condizioni economiche familiari più difficili. Merito fa rima con giustizia sociale. Gelmini e i parlamentari che stanno discutendo la riforma dell'università non devono dimenticarlo"
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.