Genitori e figli, Verlato ne analizza rapporti e ruoli
Giovedi 22 Novembre 2012 alle 22:07 | 0 commenti
Riceviamo da Adriano Verlato e pubblichiamo
Di solito non sono un ‘laudator temporis acti'. Per lo più si tratta di ricordi sfumati nelle parti sgradevoli e vividi, o almeno così sembra a noi, per le cose buone. Tuttavia, quando penso a come sono, oggi, i rapporti tra genitori e figli, mi pare, in passato, si facesse meglio. Quello che appare singolare, oggidì, è il grado di indipendenza pretesa e, quasi sempre ottenuta, da parte di ragazzi e ragazze. Ora se questi hanno 18 anni è una cosa, se ne hanno 13/ 14 è diverso.
Mi colpisce sempre vedere, soprattutto il sabato e la domenica, quale sia la libertà dei giovanissimi che girano per locali e strade, a tarda ora, in gruppi misti e con comportamenti e linguaggio da caserma. Questo non è tutto. Le ragazzine consentono ai loro partner, non ancora svezzati, di infilare le mani dappertutto, si fanno baciare e siedono sovente a cavalcioni del loro boy. Le effusioni, a tempo debito e con un certo autocontrollo non mi scandalizzano certo, ma gli attori di queste scenette sono ben lontani da una pur minima consapevolezza.
E allora? Allora se i ragazzi hanno pochi freni, questi li devono avere i genitori. E non c'è alcun motivo per non usarli. Sì, lo so, avere la guerra in casa perché loro vogliono uscire a rientrare ad libitum, non è piacevole, ma è ancor peggio non esercitare compiutamente quella potestà responsabile verso creature ancora acerbe alla vita.Ricordo sempre, una sera verso le 23, un gruppo di ragazzini attorno ad una bimba che parlava al telefonino con i genitori e proclamava non sarebbe rientrata subito perché anche i compagni stavano fuori. Chiuso il telefonino la ragazzina disse: "erano quei rompic. dei miei genitori che non capiscono l'inutilità delle loro chiamate". Ecco, io penso che quei genitori non solo se la sarebbero dovuta andare a prendere, ma non avrebbero assolutamente dovuto farla uscire.
La telefonata , forse , era fatta per sgravare la loro coscienza, ma non è affatto così, Loro sono colpevoli di omissione educativa e, se la loro figlia avesse scalpitato per il divieto ad uscire dopo cena, pazienza. Li avrebbe capiti quando fosse stata più grande e, magari, avesse, pure lei, avuto dei figli. Insomma, giornali, Tv e cinema presentano un mondo di lustrini e belletti che non è quello reale. Il linguaggio, le situazioni , le storie sono fatti per penetrare facilmente nella psiche dei giovani che ne fanno oggetto di imitazione. Il mondo corre veloce e ,sovente, male. Spieghiamo ai nostri figli com'è la vita vera, cosa li attende nel prossimo futuro e quali sono i principi che val la pena seguire. Se poi non lo vorranno fare, pazienza. Ma è nostro dovere, anche a costo di conflittualità , tenere la barra a dritta.
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