GdV: ieri non c'era Diliberto ma il sosia di Scilipoti
Sabato 25 Febbraio 2012 alle 15:01 | 2 commenti
Grazie a Il Giornale di Vicenza per aver dedicato finalmente uno spazio, lungo o corto è nella libera valutazione della redazione, al processo, che si continua a non fare, agli imputati eccellenti della Marzotto per quella che ha definito «una strage di operai morti per tumore» Oliviero Diliberto. All'assemblea pubblica che ieri sera si è svolta all'Alfa Hotel di Vicenza c'erano il segretario provinciale del PdCI Giorgio Langella, il responsabile nazionale Lavoro di massa di quel partito, il collega romano de Il Manifesto, Francesco Piccioni, ma erano assenti "giustificati", anche se annunciati, Gianni Rinaldini, Cgil nazionale, e Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21.
Ma per Il Giornale di Vicenza era assente anche il segretario nazionale del PdCI, relatore principe dell'assemblea, che, ahilui, ha pronunciato la frase di accusa verso la Marzotto e, ancora di più, la forte denuncia dell'abituale «clamoroso silenzio» del quotidiano vicentino su quel cognome, che pure tante volte bene ha fatto con i suoi lavoratori. Anche se questa volta rifiuta, a vent'anni dai primi di decine di decessi sospetti nel suo, anche lui "fu", stabilimento di Praia a Mare, di dimostrarsi innocente in un processo in cui del collegio di difesa degli accusati fa parte il fior fiore degli avvocati di grido, iniziando da tal Nicolò Ghedini. Eppure davanti al pubblico e in carne ed ossa c'era il buon Oliviero. Testimoni? La nostra video intervista e il nostro direttore. Anche lui presente al tavolo dei relatori, ma dato per desaparecido, forse anche per la nota "eleganza" del suo collega di Via Fermi. Passi, ovviamente per questo oblio secondArio, ma tutti i nomi, anche quelli del povero Diliberto, erano sui manifesti in città e sugli inviti e sui comunicati che annunciavano l'evento.
Ovviamente, anche se nessuno lo sa a questo punto è lecito sospettarlo, al GdV abbiamo alcuni amici, infiltrati. Che, con le loro notizie postume su, ad esempio il caso Variati-Fontana e con le loro amnesie sui presenti a un'assemblea pubblica ci offre il destro per divertirci quando non abbiamo di meglio da scrivere. A meno che Confindustria Vicenza, dopo aver comunicato al suo stipendiato che la Marzotto di Praia a mare è fuori giurisdizione territoriale nelle acque internazionali del Regno delle Due Sicilie, non abbia scoperto che ieri sera all'Alfa Hotel non c'era il "comunista" Diliberto, ma il sosia di Scilipoti per arrotondare il magro stipendio che gli elargisce per le sue comparsate il capo di Massimo Calearo.
A proposito, si dice (ci dobbiamo rifare della buca, ndr) che la fonte dello scoop sull'assenza del Diliberto originale sia stato proprio il past president di Confindustria Vicenza, che, dal ristorante trasteverino dove cenava col Responsabile di riferimento, aveva fatto la soffiata alla direzione del suo giornale non sapendo che, dopo la sua sostituzione a Palazzo Bonin Longare, il nuovo presidente gli aveva anche cambiato il direttore ...
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.