GdF, Reset: sequestrati due immobili da reato riciclaggio di ex funzionario Entrate Arzignano
Lunedi 28 Febbraio 2011 alle 15:00 | 0 commenti
Guardia di Finanza di Vicenza - I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza, su delega del dottor Marco Zenatelli, Sostituto Procuratore della Repubblica di Verona, hanno dato esecuzione all'ordinanza di sequestro preventivo emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Vicenza, dott. Paolo Scotto di Luzio, relativamente a due immobili - ritenuti oggetto di riciclaggio - siti in Cologna Veneta (VR).
I due immobili sono intestati alla figlia di un ex funzionario tributario, già in servizio presso l'Ufficio di Arzignano dell'Agenzia delle Entrate, indagato per i delitti di associazione per delinquere finalizzata alla concussione, corruzione atti d'ufficio ed atti contrari ai doveri d'ufficio, istigazione alla corruzione, rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio.
Le Fiamme Gialle vicentine, indagando sulle movimentazioni bancarie riconducibili all'ex pubblico ufficiale e al proprio nucleo familiare, hanno constatato che, con una parte delle considerevoli somme di denaro ottenute illecitamente dallo stesso, quantificate, nel minimo, in € 533.000,00 (a fronte di 44 episodi di natura delittuosa), questi, con la complicità della consorte e della figlia, ha richiesto, a fronte del deposito di denaro contante, tra l'altro con banconote di grosso taglio (€ 500), ad un compiacente istituto di credito del luogo, l'emissione di alcuni titoli di credito successivamente corrisposti all'impresa costruttrice, intestando i beni immobili alla stessa figlia convivente.
Il prezzo di vendita, interamente corrisposto, delle due unità immobiliari è stato dichiarato, nel complesso, in circa 200 mila euro.
Alla figlia del funzionario tributario, posto in quiescenza,che, peraltro, ha ammesso, in sede di interrogatorio, molti dei reiterati episodi di corruzione contestatigli, è stato ascritto il delitto di riciclaggio (art. 648 bis c.p.) e quello di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art. 648 ter c.p.), non solo per aver richiesto l'emissione di assegni circolari a fronte del deposito di denaro contante di origine illecita, ma anche per essersi intestata le due unità immobiliari, dotate entrambe di garage pertinenziale (uno di questi, successivamente, è stato locato); alla consorte convivente dell'ex pubblico ufficiale, invece, è contestato il (solo) delitto di riciclaggio, per aver richiesto l'emissione di titoli di credito a fronte del deposito di denaro contante.
Si tratta di tutte operazioni regolate per cassa, quindi extraconto, che, senza il minuzioso esame della documentazione bancaria ottenuta, non sarebbero emerse.
Il solido quadro indiziario in base al quale il P.M. ha richiesto al G.I.P. l'emissione del provvedimento ablativo eseguito è sorretto, oltre che dalle incontrovertibili risultanze delle indagini finanziarie, da diverse testimonianze e da accertamenti di natura contabile e patrimoniale esperite nei confronti degli indagati.
L' attività oggi eseguita è collegata alla maxi inchiesta anti-corruzione condotta dal Nucleo di P.T. della Guardia di Finanza di Vicenza, coordinato e diretto dalla Procura della Repubblica di Vicenza, denominata "RESET", che ha visto indagati, a vario titolo, 107 soggetti di cui 14 destinatari di misure cautelari di natura personale, accertata la corresponsione di tangenti per circa 2,4 milioni di euro a fronte di oltre 100 episodi di natura illecita individuati.
Per le fattispecie rilevate è stata attivata anche la competente Procura della Corte dei Conti, in relazione all'accertato, rilevante danno erariale.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.