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Garzaro di Federmoda: "basta spacci aziendali di abbigliamento"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 9 Ottobre 2013 alle 14:11 | 0 commenti

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Confcommercio Vicenza - “D’accordo il libero mercato, ma è davvero troppo trovarci come concorrenti spacci aziendali che non hanno alle spalle una vera attività produttiva o, ancor più paradossalmente, i nostri stessi fornitori che aprono un punto vendita diretta”. Matteo Garzaro, fresco di nomina alla presidenza di Federmoda-Confcommercio Vicenza, l’associazione dei dettaglianti del tessile-abbigliamento, punta il dito contro un fenomeno che sta crescendo senza regole e senza rispetto dei ruoli, nella filiera del settore tessile.

Le segnalazioni arrivano direttamente alla Confcommercio dagli associati, che si sono rivolti al presidente provinciale di Federmoda per sottolineare come molti imprenditori del dettaglio si ritrovino in competizione non tanto con altri negozi, bensì con i troppi capannoni trasformati in spacci aziendali.

“A noi negozianti, i produttori chiedono di ordinare la merce almeno otto mesi prima, accollandoci i rischi connessi al calo dei consumi, alle condizioni meteorologiche e  ai trend del mercato – rincara il presidente Garzaro -. Poi ci ritroviamo con alcuni di questi che rivendono, in stagione, la stessa nostra merce a prezzi fortemente concorrenziali. Ciò accade in misura crescente e per noi l’unica soluzione è quella di non rivolgersi più in futuro a quel fornitore. Intanto, però, il danno è fatto e rischia di mettere in forte crisi la rete dei negozi del settore moda”.

Poi c’è il caso degli spacci camuffati, dove l’attività produttiva, che dovrebbe essere prevalente, è in verità ridotta al minimo e ci si avvantaggia dei minori oneri sugli immobili e sui contratti di lavoro esistenti in altri settori, per fare concorrenza sleale alle attività commerciali.

Ancora: a creare disorientamento sul mercato ci si mettono pure le vendite legate a fallimenti e concordati: “Giusto che si cerchi di recuperare risorse per pagare i creditori di queste imprese – sottolinea Garzaro -, ma se vendere capi di stagione al prezzo del costo di produzione da un lato permette di fare cassa, dall’altro rischia di mettere in crisi le aziende del commercio al dettaglio che si trovano ad affrontare una concorrenza davvero insostenibile”.

In un periodo dove la sensibilità del cliente sul prezzo è altissima e dove le liberalizzazioni hanno consentito il moltiplicarsi dei punti vendita, i margini per il negozio al dettaglio si sono ridotti drasticamente: “Nel settore gli equilibri sono davvero precari in questo momento  – conclude Matteo Garzaro –. E’ necessario, quindi, che i produttori tornino a fare il loro mestiere, poiché quella degli spacci aziendali è una politica dal respiro corto e poco lungimirante. La priorità di limitare gli spacci, a ben vedere dovrebbe essere non solo dei commercianti, ma anche di tutti quei produttori che hanno la necessità di poter contare su una rete distributiva solida e diffusa sul territorio”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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