Galan indagato anche per evasione, Berti: rischio violenza
Venerdi 27 Marzo 2015 alle 15:23 | 0 commenti
Il candidato presidente del Veneto per il Movimento 5 Stelle, Jacopo Berti, commenta rammaricato la notizia delle indagini nei confronti dell'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan per evasione fiscale da oltre dieci milioni di euro, riferiti sembra alle tasse non pagate sulle tangenti intascate per il Mose. “Galan non paga le tasse sulle mazzette incassate? È oltre la disonestà , è un ladro al quadratoâ€.
“Il 24 gennaio siamo andati sotto casa di Galan chiedendo a gran voce le sue dimissioni†spiega Berti in riferimento alla Notte dell'onestà veneta e agli incarichi pubblici con stipendio ancora percepito da Galan nonostante l'arresto e le vicende giudiziarie.
“Evidentemente, come ha detto Beppe Grillo, le parole non bastano più - sottolinea il candidato alla presidenza della Regione - serve altro, serve qualcosa di più forte. Il 31 maggio i veneti, tutti uniti, potranno mandare a casa la classe politica responsabile di tutto questo, e dare la Regione in mano a persone oneste. La prima cosa che faremo sarà l'abolizione dei vitalizi, ai condannati e non. I soldi dei veneti ai veneti non alla politicaâ€.
“Quella del 31 maggio è l'ultima occasione per una rivoluzione democratica, non violenta. Il M5S è l'unica speranza dei cittadini esausti – conclude Berti - un popolo senza speranza può ricorrere a gesti estremi, che noi condanniamo, ma che questa classe politica sembra quasi cercare col suo atteggiamentoâ€.
Berti affronta anche il tema sanità :
"Il consiglio regionale balbetta senza una direzione da settimane e per ogni timida schiarita arriva puntuale una baruffa. La maggioranza di Zaia è ormai uno spezzatino lasciato fuori dal frigo troppi giorni.
La puzza di marcio dei 9 gruppi che componevano l'avanguardia dell'esercito del governatore si diffonde in tutto il Veneto e il Pd sguazza nelle lungaggini senza accorgersi che i giochini di potere lasciano attoniti gli elettori.
L'ultima partita, quella in cui si dimostra quanto tengano maggioranza e opposizione alla salute dei veneti, si gioca sulle macerie della sanità regionale. La coperta è troppo corta e c'è da decidere chi rimarrà al caldo e chi invece resterà con i piedi al freddo.
Qualche esempio?
Al policlinico di Padova hanno rimandato degli interventi perché pioveva in sala operatoria e a Montecchio hanno chiuso un ambulatorio che seguiva 54 ragazze affette da anoressia perché manca un' autorizzazione da parte della Regione.
Che il bilancio venga approvato o meno ormai non ha alcuna importanza.
Le divisioni interne segnano l'addio di Zaia, che a forza di darsi arie al Vinitaly ha preso freddo e ora ha male alla gola alle speranze di restare in sella".Accedi per inserire un commento
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