Galan agli Stati generali, versione integrale: tutta da vedere e soppesare. Con le vostre teste
Domenica 22 Gennaio 2012 alle 22:52 | 0 commenti
Articolato nelle premesse, complesso nello svolgimento e "up and down" nelle emozioni suscitate in platea l'intervento ieri agli Stati generali del Pdl veneto di Giancarlo Galan, un "marchio", come lui stesso ha ricordato, del partito berlusconiano dopo essere stato in prima linea in Publitalia. Ieri abbiamo pubblicato la sua intervista e "la notizia", cioè le contestazioni in sala (e mai prima osate contro di lui) quando ha proclamato il suo credo nel dovere di recuperare, oltre ai radicali, anche "i cacciati" Casini e Fini pur di vincere per "inclusione" le elezioni. Oggi il suo ufficio stampa ci ha chiesto, con una cortese e suadente voce femminile, se avevamo in programma di pubblicare tutto il suo intervento, cosa che facciamo volentieri.
Per la completezza dell'informazione (guai se VicenzaPiù non lo facesse!) e per l'orgoglio di avere anche il documento richiesto. Ma anche perchè l'avevamo già preannunciato prima della richiesta di qualunque collega di uffici stampa
Ma nel montare il discorso galaniano ci siamo ricreduti sul fatto che non fosse più una vera notizia o, meglio, che, oltre alla scarsa considerazione della facoltà di intendere degli elettori ("per sfida nel 94 ho candidato nella zona più democristiana del mondo un radicale e l'ho fatto eleggere: e poi c'è chi insiste sulla capacità di decisione di chi vota!", il senso del suo passaggio), l'unica, rumorosa notizia che avesse partorito l'intervento fosse quella dei clamori del dissenso dei presenti sulla da lui asserita cacciata di Casini e Fini. Di cui ora hanno come notaio proprio uno degli uomini dati come più fedeli al Cavaliere quel Casini e quel Fini che Berlusconi, invece e almeno pubblicamente, aveva sempre dipinto come due traditori ai suoi fan, inclusi quindi i pidiellini ieri presenti.Â
Strategia o gaffe di Galan? Giudicate voi.
Come pure giudicate voi su altri passaggi come: l'elogio nostalgico del 1994, l'altra autoaccusa (l'abbandono dei giovani e delle donne nel partito che pure ha sollevato brusii), il battibecco pubblico con Elena Donazzan ("lo so, a voi della Destra sociale non è mai piaciuta l'America che è il nostro modello!"), l'unico accenno esplicito in tutta la giornata alla questione delle tessere che ha avvelenato la fase precongressuale vicentina. E poi ancora (dopo quella fuori video sulla statura di Brunetta) la battuta sull'accento di Prestigiacomo, meno gradevole di quello del suo 'conterrone' Angelino Alfano ("sei simpatico e terronissimo"), da lui eretto, davanti agli impenetrabili Brunetta, La Russa e Sacconi, a candidato unico possibile del Pdl (o del partito che sarà ) alle prossime elezioni, purchè ...si impegni a risolvere la questione meridionale cessando anche le dazioni di cui il governo Berlusconi, come altri, si sarebbe macchiato.
Insomma un discorso da ascoltare con attenzione. Ricco di aperture di credito a un futuro inclusivo (per tutti meno che per il sud, brutto e cattivo?) o di sferzanti critiche? E se erano critiche, sono state fate per migliorare questo Pdl o per costruire altre vie?
Allora e, come tutti i cittadini pensanti, fatevi direttamente la vostra idea.
Deve, infatti, tornare a contare la vostra idea! Anche il terronissimo Angelino è d'accordo, perchè ieri a Padova ha ufficializzato, più che i congressi, l'esistenza delle teste quando ha proclamato "una testa, un voto!" e quando ha detto "basta con i parlamentari nominati!".Â
Non ce ne voglia il radicale eletto a Camposampiero. A insaputa sua e dei cattolici.
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