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Fuori porta con il vaporino

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 10 Giugno 2012 alle 21:24 | 0 commenti

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Guido Zentile, responsabile dipartimento ambiente, territorio e mobilità sostenibile PRC FdS Vicenza - Il dibattito sul treno ad alta velocità, o meglio alta capacità, nella direttrice ovest - est, si è riacceso in questi giorni, qui a Vicenza. Si continua ad insistere e premere sulla necessità che il nostro territorio deve sacrificarsi per lasciare spazio al progresso, o meglio, allo sviluppo economico (nella foto VicenzaPiù Settembre 1977 - Vicenza: due automotrici, per servizi locali, in sosta).

Ed ecco quindi che bisogna lasciare spazio ad un'altra ferrovia. Ma è proprio necessario separare il traffico veloce, di scorrimento, dal traffico regionale? In previsione di che?

La risposta, per noi, è evidente: costruire un modello di politica industriale che innanzitutto vuole la mobilità territoriale, e poi, in secondo piano, rendere partecipe la fabbrica, quella struttura che dovrebbe stare al centro di una dinamica localistica e coinvolgere la persona e l'ambiente. Quindi, delocalizzare, spostare le merci, e creare il deserto nel territorio che si vorrebbe attraversare con questa grande opera.

Disponiamo di un mezzo di trasporto che prima di tutto deve essere valorizzato, le cui potenzialità, affiancate dalla tecnologia informatica, darebbero la possibilità di avere un servizio valido ed efficace, e soddisfare, così, la variegata utenza che si plasma, dal viaggiatore (in particolare il pendolare classico), per le piccole - medie, e lunghe percorrenze, al trasporto merci, sia intermodale, sia con il ripristino del servizio merci locale a carro.
Invece il sistema ferroviario, oggi, dopo aver smantellato una struttura che creava dialogo, rete e comunicazione, ha polverizzato un intero settore creando dei disservizi, dovuti, fra i quali, alla chiusura delle stazioni, anche importanti come bacino d'utenza (vedi Schio e Cittadella), diventando luoghi anonimi dove nell'ignoto più assoluto attendi il treno, con l'aggiunta del brivido dell'imprevisto: un ritardo o addirittura la soppressione della corsa.
Sarebbe opportuno che gli Amministratori Locali, prima di tutto, non ascoltassero a priori le richieste degli industriali, ma ascoltassero la gente, la loro gente, la voce di chi vive le città, i paesi, quei pendolari che utilizzano quotidianamente la nostra rete ferroviaria. Chiedono semplicemente di poter viaggiare, di poter utilizzare il treno, di ripristinare e fruire dei servizi di stazione. Questo bisogna fare, ricreare e ricostruire quello che si è intenzionalmente perso.

Leggi tutti gli articoli su: Tav, Prc, Fds, Guido Zentile

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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