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Franzina su sicurezza in città: "Situazione grave aldilà del singolo episodio"

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 1 Agosto 2011 alle 14:18 | 0 commenti

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Maurizio Franzina Gruppo Consiliare PdL - "Facile fare polemica oggi, con il centro cittadino trasformato, e non è la prima volta, in un BRONX con tanto di sparatoria, feriti, e cittadini terrorizzati. Ma anche troppo semplice. Perché l'analisi dei fatti accaduti in questi due anni da la misura di una situazione ben più grave e complessa di quanto il singolo fatto, ancorché gravissimo, esprima. La città è sempre più abbandonata ad un lassismo che promana, prima di tutto, dalle istituzioni. E' prima di tutto la classe dirigente politica che governa la città a non avere i mezzi per comprendere e reagire in modo adeguato alla situazione che si dipana e crescerà sempre di più nei prossimi anni.

Non è con gli appelli al "vogliamoci bene", o con gli inviti all'unità delle forze politiche, o con il solito "buonismo" targato Variati, che si affronta e si contrasta la crisi di questo inizio millennio.

So già cosa dirà l'ufficio del Sindaco, partirà dalla critica della passata amministrazione (sempre responsabile di ogni accadimento), passando poi all'appello alle "forze vive" (che non si sa bene cosa siano), il tutto arricchito da un documento di buone intenzioni di uno dei partiti (o gruppi) collaterali, e con il solito BLA BLA si dirà che il problema è in via di risoluzione, almeno sino alla prossima sparatoria!

In realtà però non è così.

La prima cosa che si nota è che gli episodi più gravi accadono dove le istituzioni hanno abdicato al loro ruolo prima di tutto di pianificazione e poi di controllo.

Sono le zone lasciate degradare, come viale S. Lazzaro, via Cricoli, Borgo Casale, Viale Milano, S. Felice, gli epicentri di questa diffusa delinquenza.

Sono in queste zone di NON CITTA' che la prostituzione ha occupato le case, allontanando i cittadini per bene, in una spirale involutiva in atto in cui le presenze "cattive" scacciano quelle "buone".

Se però leggiamo il PAT, ed ancora di più il recente documento del Sindaco, di queste questioni e di questi problemi non vi è significativa traccia.

Quasi che l'emergenza di Vicenza sia il nuovo stadio, o il nuovo quartiere popolare (perché alla fine di questo si tratta) a ridosso di Laghetto, o delle nuove medie/grandi strutture di vendita, nascenti nell'est come nell'ovest cittadino, o i piani che, non si sa bene perché, hanno più urgenza degli altri.

Quasi che l'emergenza non siano le zone industriali dimesse, che debbono essere restituite alla città, come facemmo con il nuovo teatro (che sostituì una acciaieria) ed il nuovo tribunale (che sostituì una filatura abbandonata da 30 anni), i quartieri degradati, il centro in crisi demografica, ma il nuovo stadio.

L'occasione della deindustrializzazione dei quartieri cittadini (in atto da trenta anni) dovrebbe infatti essere fulcro di un allargamento del centro storico, con nuove localizzazioni per gli edifici pubblici, ristrutturazione e ripopolamento del centro attraverso lo sviluppo universitario, tracciando una strategia ove situare le iniziative pubbliche, tipo la dorsale per il TPL (che sarà finanziata dallo Stato), ma che sarà utile solo se ai suoi capi vi saranno significativi parcheggi scambiatori.

Ora, una delle poche cose che l'onnicomprensivo documento del Sindaco "dimentica" è il grande parcheggio scambiatore di Ponte Alto, già da me pianificato concretamente attraverso l'adozione di un P.I.R.U.E.A. nel 2004.

Sul perché sia così risulta assolutamente insufficiente la tesi del Sindaco (perché la situazione del tracciato TAV non è chiara) perché tale tesi, oggi, vale per altre scelte citate nel documento, ivi compreso il nuovo municipio in area Domenichelli, se si tiene conto della fascia di rispetto prevista dalla TAV.

Manca quindi la percezione che affrontare i problemi della città anche in tema di sicurezza sia prima di tutto una questione strutturale di natura urbanistica.

Per questo una norma legata ad un azzeramento dell' ICI per 10 anni a chi ristruttura immobili fatiscenti, e magari anche l'azzeramento dei costi di plateatico per il cantiere, andrebbe approvata subito.

Ovviamente le soluzioni di tipo urbanistico si dipanano nel decennio (ma devono partire subito), servono però ora interventi di minor respiro ma efficaci almeno nel breve periodo.

Il primo riguarda il CONTROLLO delle locazioni immobiliari affittate a prostitute o protettori.

Lo si può fare, anche attraverso i controlli ICI (sono case in affitto) e TIA, andando a segnalare alla Procura della Repubblica quanto emergerà, in quanto l'ipotesi di reato di sfruttamento della prostituzione è sempre astrattamente configurabile, sarà poi il "padrone di casa" a dover dimostrare che non era a conoscenza della fonti di sostentamento dell'inquilino.

Questo fortificato dal fatto che le prostitute sono in grado di pagare locazioni ben al di sopra del mercato e quindi il proprietario trae un indebito vantaggio dalla "professione" dell'inquilino.

Il secondo riguarda il PRESIDIO DEL TERRITIRIO, anche attraverso una presenza della polizia locale in orario notturno, almeno nei mesi estivi nelle aree più a rischio. In alcune zone il presidio va garantito con una presenza costante attraverso unità ivi localizzate.

Il terzo riguarda la viabilità nelle ore notturne, ove vanno CHIUSE AL TRAFFICO DEI NON RESIDENTI le vie che sono ricettacolo di prostituzione in strada (come si fa da anni a S. Felice).

Va altresì RINVIGORITA, magari passando a 1000 euro, la sanzione a quanti si fermano a "chiacchierare" con le prostitute abituali.

Non va dimenticato che il controllo dei quartieri si fa anche con i cittadini, e al riguardo mi chiedo che fine hanno fatto le iniziative promesse dal "Sindaco sceriffo" rispetto alla creazione di un gruppo di volontari della sicurezza.

E mi chiedo infine : siamo sicuri che questa "patina" di città accogliente per l'immigrazione ed il nomadismo, che il Sindaco ha voluto stendere su Vicenza, sia utile ?

O forse uno stile di governo più severo, alla "Gentilini", garantirebbe migliori risultati !

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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