Franzina? Chi è causa del suo mal pianga se stesso
Mercoledi 26 Maggio 2010 alle 17:00 | 0 commenti
Matteo Quero, Partito Democratico - Il consigliere provinciale del Pd afferma: "Nella domanda di dibattito una collezione imbarazzante di fatti immaginari e concretissime omissioni"
"Il consigliere Franzina si interroga su trasversalismi inesistenti, ma quello su cui dovrebbe riflettere, piuttosto, è la divisione sempre più netta e chiara tra la Lega e il Pdl e all'interno dello stesso Pdl". Matteo Quero, consigliere provinciale del Partito Democratico, commenta i contenuti della richiesta di dibattito relativa al voto sul Ptcp provinciale presentata dal consigliere comunale di Vicenza Maurizio Franzina.
"Nella sua richiesta di dibattito - nota Quero - Franzina inanella una collezione imbarazzante di fatti immaginari e concretissime omissioni. Franzina afferma che Pietro Maria Collareda avrebbe parlato di un "accordo segreto" tra il Sindaco di Vicenza Achille Variati e l'Assessore provinciale Galvanin. E questa circostanza è semplicemente falsa. Il capogruppo del Partito Democratico ha dichiarato che Galvanin avrebbe sperato in un voto favorevole della minoranza al Ptcp, voto che invece non c'è stato".
"Franzina - prosegue il consigliere provinciale - insinua con tono tutto sospettoso che l'approvazione dell'emendamento da me proposto e la bocciatura di quello proposto da Arrigo Abalti sia il frutto di una machiavellica strategia politica. Ma questo sospetto è, semplicemente, ridicolo. Il Consiglio provinciale ha votato in modo palese. E anche i sassi sanno che a bocciare l'emendamento di Abalti, sostenuto dal Partito Democratico in modo compatto, è stato il voto della Lega e della maggior parte dei consiglieri del Pdl. Che dire quindi? Chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Senza scomodare fantasiosi scenari da realpolitik de noartri, Franzina dovrebbe più onestamente ammettere che l'unificazione del Pdl, in città come in Provincia, è una finzione, un caos difficile persino da seguire e raccontare, un progetto politico incagliatosi sugli scogli dei personalismi in cui si consuma la vita di un partito che, forse, ha più prime donne che idee da mettere in campo".
"È sorprendente - precisa Quero - come il fu Assessore all'Urbanistica Franzina finga di non conoscere alcune verità basilari. In Consiglio Provinciale non si è combattuta una sfida pro o contro la grande distribuzione. Il caso del Cis e la situazione del capoluogo sono due vicende ben diverse. Per la città di Vicenza valgono addirittura norme particolari, tanto che, se anche fosse stato approvato, l'emendamento Abalti non avrebbe avuto impatto sul capoluogo. Quanto all'emendamento da me proposto e approvato dal Consiglio Provinciale, Franzina sa bene che nel caso del Capoluogo è stato previsto di vincolare all'interesse pubblico l'autorizzazione di nuove superfici, condizione che la Provincia e la Regione guidate dal centrodestra non ritengono di dover esigere quando si tratta di autorizzare l'esplosione delle superfici destinate alla grande distribuzione".
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