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Franca Equizi a Giletti: faccia un'inchiesta anche sul nuovo tribunale e su Borgo Berga

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 29 Marzo 2014 alle 22:45 | 1 commenti

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L'ex consigliera comunale della Lega, Franca Equizi, come portavoce dell'associazione Sos Giustizia e Legalità si è rivolta oggi, sabato 29 marzo, con una lettera aperta a Massimo Giletti, noto conduttore Rai dato dalle cronache gossippare per vicino alla vicentina Alessandra Moretti, neo deputata PD al Parlamento, che lo ha recentemente ospitato a Vicenza e nell'occasione, oltre a fargli visitare la basilica Palladiana, gli ha «mostrato la situazione disastrata del vecchio tribunale di S. Corona» su cui «la Moretti ha presentato anche un'interrogazione parlamentare».

Equizi, leggendo sulla stampa locale che Giletti «sta preparando un'inchiesta sulla vicenda» nella lettera, gli chiede in sostanza ad «occuparsi con l'occasione anche del nuovo Tribunale di Vicenza», definito «un mostro edilizio di imponenti dimensioni, inaugurato da poco, costruito nel quartiere di Borgo Berga quasi di fronte alla Palladiana Villa La Rotonda e a poche centinaia di metri dal centro storico, siti considerati dall'Unesco patrimonio dell'umanità».
Di seguito pubblichiamo integralmente la parte rimanente della lettera-denuncia di Franca Equizi che non si limita a puntare il dito contro l'edificio del Tribunale ma contro l'opera complessiva di urbanizzazione e sfruttamento da parte del Gruppo Maltauro dell'area di Borgo Berga. Il Comune di Vicenza, prima con la giunta Hüllweck poi con quella Variati con  Moretti vice sindaco, avrebbe "accettato" danni economici per le perequazioni. Ma questo non basterebbe perchè, per Franca Equizi, il complesso di Borgo Berga, costruito essenzialmente dal Gruppo Maltauro su terreno che erano di Silvio Berlusconi, non rispettando le norme che regolamentano la bonifica di aree inquinate e la distanza delle costruzioni da corsi d'acqua, avrebbe causato anche gravi danni ambientali e potrebbe compromettere l'equilibrio idrogeologico di quella parte di una città già luogo di altri scempi legati a una cementificazione abnorme.
Partendo alla situazione del nuovo tribunale Franca Equizi ricorda a Massimo Giletti che questo edificio «sorge in un'area di circa 100 mila metri quadrati molto fragile dal punto di vista ambientale e paesaggistico perché situata alla confluenza dei fiumi Bacchiglione e Retrone e dove un tempo sorgeva l'antico porto fluviale della città. Lo scempio è la conseguenza di una dissennata operazione urbanistica concepita nel 2002 da una Giunta di centrodestra e confermata nel 2009 da una di centrosinistra della quale l'on. Moretti era vicesindaco. L'esistente storica fabbrica Cotorossi, nonostante conservasse parte dell'antica archeologia industriale dell'800, viene demolita completamente per far posto, oltre che al nuovo Tribunale, a un centro commerciale e a diversi edifici direzionali e residenziali ancora in costruzione. Una speculazione edilizia che ruota intorno ad un finanziamento pubblico, ben 23 milioni di euro, concesso dall'allora ministro della giustizia Roberto Castelli, presidente del consiglio il cav. Silvio Berlusconi, per la costruzione del nuovo tribunale cittadino, ma a condizione, a quanto risulta, che il tribunale sorgesse proprio a Borgo Berga, nei terreni dell'ex Cotorossi di proprietà della Finvi di Silvio Berlusconi. A lottizzazione approvata e dopo la costruzione del Tribunale, i terreni e i diritti edificatori passarono ad una società partecipata dai colossi dell'edilizia Maltauro e Codelfa. Il Comune, per acquisire l'area dove ora sorge il tribunale, ha pagato, a quanto mi risulta, un prezzo altissimo concedendo al privato una volumetria imponente, la cessione gratuita di aree pubbliche per una superficie doppia rispetto a quella ceduta dal privato, e un finanziamento per le opere di urbanizzazione ottenuto attraverso lo scomputo integrale degli oneri di urbanizzazione. Concessioni pesantissime, in considerazione del fatto che c'erano progetti alternativi più razionali e che l'area in questione necessitava di una bonifica peraltro mai eseguita dal privato. Sulla questione bonifica presentai, nel giugno 2005, un esposto direttamente nelle mani dell'allora capo della Procura della Repubblica di Vicenza Dott. Ivano Nelson Salvarani. La zona è stata messa in sicurezza realizzando, al posto della bonifica troppo costosa, un più economico cappotto di cemento di una decina di centimetri che ricopre come un sarcofago tutta l'area, ma non salvaguarda ovviamente le falde acquifere. Numerose, a quanto mi risulta, sono le violazioni di legge, ne elenco di seguito alcune:
1. La più grave è il mancato rispetto delle distanze legali degli edifici dai corsi d'acqua, infatti, nuovo Tribunale e ipermercato sono stati costruiti addirittura sugli argini del fiume, violando quanto previsto da una norma statale ancora vigente del 1904 per garantire il libero deflusso delle acque ed evitare le esondazioni. Ricordo che nel 2010 Vicenza è stata pesantemente alluvionata per l'esondazione proprio dei fiumi Bacchiglione e Retrone e che ora bastano due giorni di pioggia perchè il rischio alluvione si ripresenta.
2. La mancanza delle valutazioni ambientali e degli standard urbanistici, il mancato rispetto delle prescrizioni della soprintendenza, l'assenza di gara pubblica per le opere di urbanizzazione e lo scomputo non consentito del contributo di costruzione.
3. Lo stesso Tribunale è fuorilegge non solo per esser stato costruito a picco sul fiume, ma anche perché a tutt'oggi è privo del necessario certificato di prevenzioni antincendi.
La Procura della Repubblica di Vicenza, nonostante i numerosi esposti, non ha ancora formulato nessuna ipotesi di reato. Forse le istituzioni e le leggi si possano piegare a fronte di forti interessi economici? Contando in un suo urgente interessamento e dichiarandomi a disposizione per qualsiasi chiarimento e/o documentazione le porgo distinti saluti
».


Commenti

Inviato Domenica 30 Marzo 2014 alle 16:24

Cara Franca,
il testo che hai utilizzato nella missiva indirizzata al Sig. Giletti è stato preso integralmente da una lettera, inviata a mia firma e in nome del Comitato antiabusi, all?Associazione No Crescent in occasione di una conferenza pubblica tenutasi alcuni mesi fa a Salerno e a cui il sottoscritto non ha potuto partecipare. La lettera è stata letta durante tale conferenza e pubblicata successivamente nella pagina facebook del Comitato. E? buona norma quando si copiano pezzi interi di scritti altrui, e peraltro già pubblicati, citare la fonte.
Paolo Crestanello
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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