Fondo immobiliare, Matteo Celebron: "Il patrimonio comunale non può essere svenduto"
Mercoledi 28 Giugno 2017 alle 15:36 | 1 commenti
"È singolare - afferma Matteo Celebron - che il Comune di Vicenza sia costretto a vendere il proprio patrimonio, che ricordo essere di tutti, per un mero ritorno economico equiparabile ai tagli che il governo centrale ha attuato negli ultimi anni: ricordo che dal 2011 ad oggi il taglio dei trasferimenti da parte dello Stato a Palazzo Trissino è pari a 17 milioni, mentre l'operazione immobiliare che la Giunta ha approvato permetterebbe al Comune di farne entrare 20". "Un altro aspetto molto grave - evidenzia il segretario della Lega - riguarda il non coinvolgimento del Consiglio comunale, tenuto all'oscuro non solo dei dettagli ma addirittura di tutta l'operazione.
Le notizie che ci giungono dai giornali non fanno altro che alimentare dubbi, con i proponenti che non si sa bene se siano pubblici o privati e con poche garanzie sull'effettiva validità dell'operazione, sia dal punto di vista finanziario sia nel cambio di destinazione di edifici oggi adibiti ad altri scopi".
"I buoni propositi enunciati dal Sindaco - conclude Celebron - devono però fare i conti con la realtà . Il mercato immobiliare negli ultimi anni ha visto un saliscendi al quale né il Comune né qualsiasi altro investitore privato può fare fronte, con una differenza: se fosse direttamente il Comune a gestire l'alienazione ci sarebbe la garanzia pubblica, determinata anche dal regolamento comunale sulle alienazioni, che permetterebbe così di preservare immobili di pregio e strategici da eventuali speculazioni o destinazioni di dubbia utilità , conferendo invece tutti gli immobili al fondo, questo tipo di controllo potrebbe venire meno. Non siamo certo ideologicamente contro qualsiasi operazione che permetta al Comune di valorizzare il proprio patrimonio, abbiamo però molti dubbi su un'operazione faraonica che arriva ad un solo anno dal voto ma che impegna l'ente comunale per i prossimi venti anni. Ad oggi l'unico metro di valutazione fa rifermento alla relazione di Nomisma, società in passato coordinata da Romano Prodi che vede tra gli attuali azionisti le principali banche italiane e diversi fondi immobiliari. Ci aspettiamo che il Sindaco, prima possibile, fornisca una valutazione terza ed imparziale".
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