Fondo coesione, Filippin: UE pensa a sviluppo mentre Lega porta acqua al suo mulino
Venerdi 20 Gennaio 2012 alle 23:39 | 0 commenti
Rosanna Filippin, segretario regionale del PD - Il segretario regionale del PD legge le ragioni dei 513 milioni stanziati dal CIPE per il Veneto. Dove sono i meriti della Lega?
"Per fortuna che arrivano 500 milioni dall'UE, per fortuna che il Governo e il ministro per la Coesione Territoriale seguono le linee guida del'UE per lo sviluppo. La Lega si dimentica di tutto ciò quando sceglie la via dell'opposizione al Governo Monti e il rilancio della storica battaglia contro un'Europa forcaiola dalla quale uscire appena possibile".
Commenta così Rosanna Filippin, segretario regionale del PD, lo stanziamento di 513 milioni di euro deciso dal CIPE a favore del Veneto nell'ambito del fondo di coesione e sviluppo, ex FAS.
"Questo mezzo miliardo riconosciuto al Veneto è suddiviso in 5 assi di azione. Chi è l'autore di queste linee guida di sviluppo? La risposta non difficile - commenta la Filippin - ma forse non è gradita alla Lega. Si tratta delle linee guida per la coesione regionale indicate dall'Unione Europea e diventate un documento chiamato "rapporto Barca", proprio quel Fabrizio Barca oggi ministro per la Coesione Territoriale. Sintetizzando potremmo dire che l'Europa traccia delle linee guida e stanzia dei fondi, strutturali, che nel caso specifico sono distribuiti ai territori attraverso l'azione concertativa del governo all'interno del CIPE. Può sembrare una lungaggine burocratica, invece è un modo chiaro e trasparente per decidere dove e come assegnare le risorse per lo sviluppo dei territori secondo una logica di programmazione e non casuale".
"Zaia - conclude la Filippin - afferma che i soldi stanziati altro non sono che il giusto riconoscimento della capacità progettuale del Veneto. Io ricordo piuttosto a Zaia tutti i ritardi della Regione in settori che l'Europa ritiene strategici per lo sviluppo e per i quali ci attribuisce dei soldi: dalle ferrovie regionali alla riduzione delle emissioni inquinanti, dalla difesa del suolo alla tutela del patrimonio artistico. Quella che ci lancia l'Europa è un'esortazione ad avere una visione progettuale complessiva di sviluppo del territorio. E io invito Zaia a dire "più Europa e più progetti" invece di cercare affannosamente di portare acqua al proprio mulino".
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