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Flat Tax, il governo della “restaurazione”

Di Giorgio Langella Giovedi 7 Giugno 2018 alle 14:51 | 0 commenti

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Come riportato dalle agenzie di stampa, alla domanda “Perché la flat tax?” il neoministro e capo della Lega, Matteo Salvini risponde: "Perché è giusto che chi guadagna di più paghi meno tasse. Perché spende e investe di più. L'importante è che ci guadagnino tutti: se uno fattura di più, risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più, e crea lavoro in più. Non siamo in grado di moltiplicare pani e pesci. Il nostro obiettivo è che tutti riescano ad avere qualche lira in più nelle tasche da spendere".

Finalmente la verità. Questo nuovo governo, che vuole tagliare le tasse ai più ricchi, non è quello del “cambiamento” ma quello della “restaurazione”, di un ritorno al passato remoto. Un passato dove esistevano diritti (e privilegi) solo per i ricchi e ai poveri veniva concessa unicamente la carità. È seguendo questi concetti che, quei “lorsignori” che sono al governo, agiscono. Nella società alla quale vorrebbero si tornasse è la benevolenza dei pochi ricchi, la loro presunta “generosità”, che permetterebbe la sopravvivenza dei tantissimi poveri. Una società nella quale i diritti costituzionali universali, l'uguaglianza, la solidarietà, la giustizia sociale diventano concessioni da parte di chi “sta meglio”.

Questo “nuovo” governo nulla dice e niente farà sull'evasione fiscale che sottrae alla collettività oltre 130 miliardi di euro ogni anno (lo ha riaffermato recentemente anche Cottarelli che non è certo né sprovveduto né utopista).

I ricchi non pagano le tasse? Evidentemente, per Salvini e soci “giallo-verdi”, va bene così. Rendiamoci conto che la flat tax è, di fatto, il trionfo delle disuguaglianze dovute al possesso di ricchezza con una sorta di “legalizzazione” dell'evasione fiscale (i ricchi sono autorizzati a pagare il meno possibile). È lo smantellamento, nel concreto, della Costituzione. Chi è ricco lo sarà sempre di più, e dipenderà solo dal suo buon cuore se chi è povero avrà qualche briciola in aggiunta alla fame.

Tutto meno che equità fiscale. Tutto meno che redistribuzione del reddito. Tutto meno che avere tutti le stesse opportunità.

Lo Stato che viene disegnato da “lorsignori” è quello di qualche secolo fa, non c'è nulla di nuovo. Solo vecchie disuguaglianze che avanzano minacciose.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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