Opinioni | Categorie: Politica, Fisco

Finanziaria. Nuovi sacrifici e nuove balle

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 31 Maggio 2010 alle 03:06 | 1 commenti

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Mentre si susseguono le polemiche sulla manovra presentata (per sapere se con o senza firma del premier, con o senza l'approvazione dei ministri, con o senza i dubbi di Napolitano ... leggi, anche oggi, ad esempio Ansa e Adnkronos) pubblichiamo la prima parte di un 'semplice' contributo arrivatoci da un 'attento' nostro lettore abituale (il ritratto lo identifica).

di Lucio Panozzo
Che la politica sia l'arte di mentire sapendo che i cittadini sanno perfettamente che stai mentendo, non è storia solo odierna, l'abbiamo sempre saputo. Che i cittadini, o la maggioranza di essi, ci caschino sempre come fichi maturi, è altrettanto risaputo. Specialmente nei momenti di crisi è bello sentirsi rassicurare. E crederci.

Mi ricordo che c'è sempre qualche candido politico che, appena successa una disgrazia, pronuncia con serietà le parole: mai più aerei che cadono sulle scuole; mai più petroliere che si spezzano (fatti di cronaca realmente accaduti e che accadranno sempre, finché esisteranno gli aerei, finché esisteranno le petroliere). E' un toccasana per tutti essere ristorati nelle nostre paure da coloro che ci guidano. Se poi è il Papa a parlare, allora si cade in deliquio: se lo dice lui, cosa potrà contro di noi il Fato, anzi il Male? Salvo poi il ripetersi tedioso degli avvenimenti e il pronto reiterarsi delle assicurazioni per il futuro. E sempre molti credono. Sarà perché nel "credo" siamo nati e siamo stati educati, così da trasformarci in creduloni.
Ora siamo alle prese con una nuova finanziaria, con i giochi di prestigio di chi deve manovrare il vapore e tirare la coperta in modo che a nessuno resti il cu... scoperto. Ma poi a restare a cu... nudo siamo sempre e solo noi poveri mortali. Il gioco, se non facesse piangere, muoverebbe certamente al riso, perché di gioco si tratta. Sì, perché se fosse una cosa seria, il sistema per far pagare le tasse a tutti non dovrebbe essere invenzione da Einstein, e non occorrerebbe pagare consulenze da nababbi per trovare chi ci sappia consigliare. Nella fattispecie, un sistema che la Svizzera, per parlare di uno solo dei tanti casi, aveva adottato cinquant'anni fa ed era stato sbandierato da molti anche in Italia negli anni successivi, un sistema che permette un controllo automatico sull'emissione di fatture e scontrini, ha dovuto attuarlo la Grecia (dicesi Grecia) un mese fa se ha voluto tentare di salvarsi dal tracollo generale. Ma l'Italia no, l'Italia deve cercare qualcosa di diverso, perché l'Italia è diversa. Un paese come il nostro non può copiare l'operato di altri, no, deve scegliere l'originalità a tutti i costi.
Parliamone un attimo, anche se sono cose talmente semplici da far cascare le braccia per non dire altro. Se io vado a comperare il pane e la verdura o il computer, pago direttamente una certa aliquota IVA, perché sono il consumatore ultimo (senza riferimenti a Chi, consumatore ultimo, non pagava né IVA, né Irpef, per il semplice motivo che il mestiere più antico del mondo non lo prevede). Se lo stato mi mette in grado di detrarre una piccola parte di quell'IVA, ma anche una piccola parte dell'IRPEF che poi per forza di cose il negoziante o l'artigiano o l'industriale devono pagare se non vogliono rimanere invischiati nei controlli incrociati (da fare sempre, questi, se si vuole che il sistema funzioni), sarò così scemo da non farmi dare la fattura o lo scontrino? E così farò anche con l'idraulico, con l'elettricista, col dentista, con l'avvocato, col notaio, col meccanico, con la fattucchiera che mi legge la mano, ecc. ecc. ecc. In questo modo si instaura un sistema di convenienza mediante il quale tutti o quasi finiscono per rivelare al fisco la vera consistenza dei loro guadagni, tutti paghiamo le tasse, di conseguenza le tasse possono anche diminuire: pagare tutti per pagare meno.
Il ragionamento di convenienza a breve "pagami in nero, non paghi l'IVA", molto caro a tanti, è in realtà un doppio boomerang per queste semplici ragioni. Un certo prodotto ti costa 100 € più 20 di IVA. In nero, quello che te lo vende, molto comprensivo nei tuoi confronti, ti regala l'importo IVA, che poi in ogni caso avrebbe recuperato. Spiegazione: se, in caso di fattura, la cifra che quel signore si mette in tasca, dovendo pagarci le tasse, risulta molto inferiore a 100, col tuo aiuto, che credi di fare il tuo interesse, se li mette in tasca tutti. Il secondo boomerang è semplice semplice: tu continui a pagare le tasse, sempre e solo tu, lui continua a non pagarle o a pagarne meno del dovuto.
Un esempio di questo sistema già attuato in Italia è la detrazione del 36% sulle ristrutturazioni edilizie e del 55% nel caso di ristrutturazioni o nuove costruzioni che prevedano risparmio energetico. Hanno dato il loro risultato, avendo fatto emergere parecchie situazioni che prima costituivano l'economia sommersa (quello che in gergo chiamiamo "il nero"). Però ci si è fermati lì, non c'è stato sviluppo dell'idea che era veramente buona.
Come potrebbe funzionare questo nuovo regime? Si potrebbe detrarre dal 3 al 5% sugli alimentari (ovviamente molto di più sulla bottarga, l'aragosta, il tonno rosso che costa 500 € al kg. e altro), un 10% sui prodotti di elettronica, un 5% sui libri, un 15% sui mobili, un 20% sulle macchine di lusso, da un 5 a un 20% sul vestiario e via di questo passo (maggiore l'aliquota IVA, maggiore la detrazione). Ovviamente questi sono esempi, bisognerebbe fare i conti con la calcolatrice e valutare caso per caso. Però, sui 5000 € che un medio lavoratore paga di IRPEF ogni anno (i più senza saperlo), sarebbe bello che lo stato potesse restituirne 1000 o 2000. Sarebbe il risultato tangibile di un nuovo corso in cui le tasse sarebbero pagate da tutti. Sarebbe l'inizio di una nuova vita, un arcobaleno che ci farebbe intravedere alfine un futuro di equità, dove il disonesto avrebbe il fiato corto, e la punizione arriverebbe sicura. Ma quando mai!?!
(continua)

 

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Commenti

Inviato Lunedi 31 Maggio 2010 alle 10:22

Commento il presente post con un velo di rammarico verso il concetto diffuso di imposizione fiscale. L'idea riassunta nel fatto che il consumatore finale dovrebbe detrarre una parte dell'Iva sostenuta sugli acquisti sarebbe applicabile in un fantauniverso. Sia ben chiaro, personalmente non conosco il sistema tributario svizzero.
Nel nostro sistema la parziale detrazione dell'Iva nelle imposte dei redditi è impossibile per delle ragioni molto semplici: il consumatore dovrebbe trattenere tutti gli scontrini, o tutte le ricevute fiscali, ed utilizzarli per fare le sommatorie necessarie alla determinazione dell'eventuale detrazione. Poi suddetti scontrini dovrebbero essere conservati dal contribuente per anni perchè, in caso di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria, dovrebbe essere in grado di dimostrare la legittimità della detrazione. Non solo, tale sistema complicherebbe ancor di più il già complesso modus operandi sotteso alla dichiarazione dei redditi. Faccio finta di tralasciare, ovviamente, il costo che l'Amministrazione Finanziaria dovrebbe sostenere per controllare la veridicità di dichiarazioni dei redditi costruite su tale sistema.
Il concetto di detrarre molto di più sull'acquisto dell'aragosta rispetto al pane è contrario non solo a qualsiasi concetto di buon senso, bensì anche ai principi di eguaglianza e di capacità contributiva previsti dalla nostra Costituzione.
Concludendo, è assurdo prevedere o solamente pensare a tale sistema incentivatorio (il bonus del 36% trova la sua ratio principale nella volontà di incentivare la creazione di ricchezza). Ricordo che lo strumendo del redditometro, seppur migliorabile, consente al Fisco di scremare la platea dei contribuenti su cui effettuare i controlli. In conseguenza di ciò, si dovrebbe discutere di come migliorare il redditometro, nella volontà di arginare l'evasione, piuttosto che su una sorta di fantadetrazione dell'Iva
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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