Filt critica sul servizio a chiamata di AIM Mobilità
Giovedi 3 Gennaio 2013 alle 15:40 | 1 commenti
Riceviamo da Massimo d'Angelo (Filt-Cgil) e pubblichiamo - "La decisione presa di appaltare il servizio pubblico urbano serale da parte dell’azienda Mobilità di Aim e voluta fortemente dal Sindaco di Vicenza come il toccasana di tutte le problematiche che il TPL urbano vive in questa città , risolutrice anche dei problemi di inquinamento ambientale e sponsorizzata sulle principali testate giornalistiche non è altro che la misera risposta che l’Azienda insieme alla Politica è riuscita a dare alfine di recuperare una minima parte della perdita di bilancio in cui versa Aim Mobilità che si attesta a oltre 3 milioni di euro".
"Il piano industriale presentato alle Organizzazioni Sindacali questa estate, costato sacrifici immani in termini salariali ai lavoratori, non ha mai aperto nuove prospettive di rilancio del TPL Vicentino, ma è stato ed è un piano di difesa che taglia i chilometri e di conseguenza il servizio.
Ci sentiamo di lanciare come organizzazione sindacale un grido di allarme sulla tenuta occupazionale del settore.
A pagare il dazio più alto saranno i lavoratori diretti e indiretti che rischiano i posti di lavoro e il salario e gli utenti, principalmente le fasce più deboli che in questo periodo di grande crisi economica non possono più permettersi di mantenere un auto e hanno una maggiore esigenza ad accedere al servizio pubblico.
L’Amministrazione Comunale e l’Azienda di comune accordo non hanno fatto altro che proseguire la strada più semplice e meno rischiosa, che è quella di contenere il buco di bilancio ridimensionando, evitando in questo modo, come da sempre, di osare coraggiose politiche sulla mobilità che possano rilanciare il settore, perseguire un indirizzo politico ben preciso che è quello di mettere da parte la cosa privata e finalmente considerare il trasporto pubblico come un servizio sociale, un bene comune offerto ai cittadini in modo efficiente e rispondendo alle esigenze del territorio.
Per noi nulla di nuovo ; è musica che suoniamo da decenni.
Quali dovevano essere gli obiettivi da anni disattesi :
Aver già concluso il processo di fusione tra le due grandi aziende del trasporto pubblico presenti sul terrirorio AIM MOBILITA’e FTV, mantentenendo un alveo assolutamente pubblico.
Aver almeno ridimensionato la frammentazione del servizio di una Provincia che conta ben 17 unità di rete nelle quali operano ben 15 aziende titolari di contratto di servizio con le Amministrazioni Locali affidatarie.
Siamo a ricordare che alla frammentazione del servizio, ulteriormente accentuato da numerosi subaffidamenti, corrisponde la frammentazione delle risorse pubbliche, complessivamente pari nell’insieme del bacino vicentino, ad un corrispettivo totale da contratti di servizio di quasi 20 milioni di euro/anno, di cui poco più 12,2 per l’extraurbano e poco più di 7,6 per l’urbano.
Noi partiamo da un dato di fatto ; la frammentazione è un fattore che grava pesantemente sulla condizione produttiva, industriale, organizzativa e finanziaria che indebolisce la mobilità collettiva e su questa bisogna intervenire.
Le sovrapposizioni delle linee determinate dalla frammentazione che si calcolano in circa 200.000 mila chilometri sono uno spreco di risorse da poter efficientare per il miglioramento del trasporto pubblico.
Ma attenzione sull’attenta rivisitazione di questa situazione, perchè nessun servizio ad oggi dato ai cittadini deve venir meno. Siamo pronti a sostenere e portare avanti questo progetto nell’ambito di un confronto democratico e coinvolgendo tutte le parti sociali e politiche per il bene degli oltre 800.000 potenziali utenti e cittadini della nostra provincia e per la difesa occupazionale dei lavoratori delle aziende di trasporto".
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