Quotidiano | Categorie: trasporti

Filt Cgil: Trenitalia avvia la gara per la fornitura di 500 nuovi treni regionali

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 9 Settembre 2015 alle 15:42 | 0 commenti

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Nota di Ilario Simonaggio, Segretario generale, Filt CGIL Veneto 

I giorni scorsi, siamo stati ripetutamente sollecitati, con domande e quesiti, sulla situazione del parco rotabili ferroviari del Veneto. Il quadro regionale non è dissimile dalla situazione nazionale, che registra questa condizione. La flotta Trenitalia Spa per la copertura del servizio universale regionale è all’incirca di mille treni. I tempi di ammortamento di un treno sono fissati sui 25 anni.

Il costo di un complesso di treno standard (450 posti a sedere) varia tra i 7 e 10 milioni di euro.

Oggi la flotta Trenitalia Spa è composta all’incirca da quasi 2/3 di treni con un’anzianità superiore ai 25 anni. La quota restante è spalmata su treni acquistati di recente (come nel caso dei 22 Stadler entrati in servizio in Veneto nel biennio appena trascorso 2013–2014) a cura delle Regioni, o in autofinanziamento dalla società del gruppo FS Spa o treni con una vita più lunga. Tra i treni in servizio ce ne sono alcuni che hanno girato la boa della doppia vita d’ammortamento.

Per quasi 20 anni l’attenzione generale si è concentrata sulla scommessa dell’Alta Velocità, sulla competizione pubblico privato (FS Spa e NTV Spa) in questo segmento di servizio. La condizione del servizio dei treni pendolari nel frattempo è progressivamente peggiorata.

A ben poco è servito l’impegno del Governo Prodi con la legge finanziaria del 2008 (mille nuovi treni) perché dopo solo due anni sono stati falcidiati i contributi statali per il servizio pubblico locale. 

Ora finalmente una bella notizia. Il gruppo FS Spa cambia strategia e propone una commessa per il servizio regionale per l’acquisto di 500 nuovi treni (300 elettrici ad alta capacità; 150 elettrici a bassa capacità; 50 treni a trazione diesel) per un preventivo di spesa in conto capitale per 4,5 miliardi di euro.

Con 500 nuovi treni, che integrano l’attuale impegno del gruppo FS Spa di rinnovo in autofinanziamento, si può ritenere che si vada verso un rinnovo completo dei treni che hanno superato i tempi di ammortamento. La principale criticità del servizio ferroviario, se non sorgeranno intoppi, sta per essere affrontata con un respiro dignitoso e adeguato ai bisogni del servizio regionale e locale e diventa una priorità nazionale. Siamo convinti che questa scelta sarà premiata pure dai ricavi con un sensibile incremento dei clienti/utenti del servizio.

Ogni cosa ha però un risvolto della medaglia. Il gruppo FS Spa ha stabilito che la commessa sarà assegnata con il sistema europeo dell’accordo quadro. L’ordine di nuovi treni, con il relativo cronoprogramma di consegna, segue l’aggiudicazione delle gare del servizio regionale. 

La prima gara aggiudicata è stata in Emilia Romagna lo scorso 7 luglio. Il contratto di servizio prevede il rinnovo della flotta con 96 nuovi treni da consegnare entro i termini del contratto. La prima tranche di 96 treni impegna la società costruttrice a mantenere un flusso costante ed equilibrato di consegne, che permettono di pianificare l’attività contemperando tempi e riduzione dei costi del singolo prodotto. La fase degli accordi ponte 2015–2018 tra Regioni e Trenitalia ha visto un impegno limitato di ammodernamento della flotta, con risorse in autofinanziamento del gruppo FS Spa. Così in Veneto, al pari di altre Regioni, sono stati immessi in servizio alcuni nuovi treni e fatto attività di recupero/ristrutturazione (la famosa vicenda dei treni riverniciati) di complessi di treni. 

La gara della Regione Veneto è come l’araba fenice? Il 30 dicembre 2013 il presidente della Regione Veneto, dopo le difficoltà del nuovo orario cadenzato (introdotto solo 15 giorni prima dopo un’attesa di decenni) ha prodotto la disdetta del contratto di servizio con Trenitalia Spa e fatto impegnative dichiarazioni su gara internazionale da aggiudicare in tempi brevi. Dopo 20 mesi non siamo a conoscenza nemmeno di uno straccio di bando e capitolato di gara. Stime realistiche fanno ritenere che la stessa potrà essere bandita, ammesso che si operi con la dovuta energia per recuperare il tempo perduto, solo nella fase finale del prossimo anno. In definitiva i lavoratori e i pendolari veneti corrono il rischio di pagare il ritardo di questa fase, con la continuità più assoluta di servizio prodotto con buona parte di complessi di treni da rottamare appena possibile.Infine sia determinati ad ottenere nel bando della Regione Veneto il rispetto della cosiddetta clausola sociale per quanto attiene la continuità occupazionale di tutto il personale ferroviario attualmente impiegato nel servizio e la ultrattività dei trattamenti economici e normativi scaturiti dalla contrattazione collettiva di primo e secondo livello. 

Trenitalia completa i servizi. La società del gruppo FS Spa percorre una nitida nuova stagione aziendale, ben lontana dal fare filantropia. Gli investimenti sul servizio regionale rendono possibile una reale integrazione dei servizi offerti e puntano decisamente a perseguire un nuovo fronte di sviluppo dopo aver vinto la scommessa dell’alta velocità. Insistiamo volutamente sull’integrazione perché riteniamo che la privatizzazione, prevista per il 2016, dovrebbe evitare come la peste l’ipotesi di spezzatino della società, fermo restando il valore politico di mantenere pubblica la rete oggi affidata a RFI Spa. Inoltre il sistema integrato consente uno sviluppo di tecnologie ed esperienze tra le varie società del gruppo che è il reale valore aggiunto economico e sociale, come dimostrato dall’analoga esperienza tedesca.

Non merita una lunga analisi la scelta di Trenitalia Spa di prepararsi nel migliore dei modi alle gare con la capacità di offrire in tempi ragionevoli, dentro il costo fissato dal contratto di servizio, il rinnovo certo e automatico della flotta a prezzi calmierati.  

Le imprese partner di costruzione treni. La gara europea date le dimensioni della commessa, che sarà ampliata sulla base delle aggiudicazioni, vedrà una nutrita schiera di competitori interessati. Per anni data la quasi scomparsa del “mercato” al pari di quanto capitato con la costruzione di bus, abbiamo temuto che l’Italia perdesse la capacità di costruire treni e di competere in questo settore maturo dell’economia mondiale. Imprese e lavoro italiano hanno invece tutte le condizioni base per essere validamente presenti nella gara. Risultato non scontato negli anni della crisi che ha falcidiato il settore metalmeccanico del materferro con chiusure di aziende e licenziamenti. 

Investimenti apprezzati per un futuro più sostenibile. Gli investimenti in questa direzione trovano molti punti di condivisione con il piano del lavoro della CGIL. Si dà finalmente corso a una strategia che modifica l’offerta ferroviaria capace di attrarre domanda. Servizio soprattutto nelle aree urbane e metropolitane che si rivolge a utenti solitamente avvezzi alla mobilità con l’auto privata. Invece grazie a nuovi complessi di treni, più dignitosi e adeguati, regolari e puntuali, se basati su un cadenzamento efficace, con maggiori frequenze delle corse costituiscono una delle più valide risposte al diritto della mobilità secondo i migliori standard europei. Questa è la via maestra per consolidare l’attuale utenza e attrarne di nuova.Siamo convinti che investire sul materiale rotabile si tratti di buona opera, ad alta intensità di lavoro, con cantierizzazione immediata e con rilevanti ricadute positive sull’economia e la società. 

Valorizzazione del lavoro e benessere organizzativo hanno molto a che fare con la qualità del servizio erogato agli utenti. Lavorare in un ambiente sereno perché il servizio è di buona qualità è senza dubbio l’aspirazione di ogni prestatore d’opera. Lavorare su treni nuovi che mettono al centro del servizio l’utente ferroviario è un sogno di generazioni di capitreno e macchinisti che ogni giorno nonostante tutto fanno fino in fondo il loro dovere, nonostante le gravi lacune organizzative e strumentali della condizione aziendale e sociale. Riteniamo che sia possibile stringere un patto di collaborazione tra azienda, lavoratori e utenti che porti vantaggi reciproci. Una delle cartine di presentazione dell’azienda sono senza ombra di dubbio la qualità dei treni a disposizione del servizio. Siamo convinti che l’investimento in treni nuovi sarà ripagato in vari modi tra cui un efficace miglioramento di tutti gli indicatori di performance aziendale.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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