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Filivivi ex Lanerossi, Prc: rimossi i simboli della lotta dei lavoratori

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 15 Agosto 2012 alle 17:34 | 0 commenti

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Roberto Fogagnoli segretario circolo PRC Schio-Piovene  -  In queste ultime ore chi si troverà a passare per Piovene Rocchette, davanti agli stabilimenti Filivivi (ex Lanerossi) si accorgerà immediatamente che qualcosa è cambiato: i grembiuli e gli striscioni che i lavoratori della fabbrica (messi in cassa integrazione dal padrone che ha trasferito la produzione all'estero) avevano appeso alla recinzione, in segno di lotta, assieme alle bandiere dei sindacati di categoria sono stati eliminati.

Il padrone ha deciso di rimuovere tutto e lo ha fatto col favore della notte, come i mariuoli, come chi sa di commettere un gesto immorale. Non solo la Filivivi ha deciso di mettere sulla strada 130 famiglie operaie per potere ampliare i propri margini di profitto; non solo il padronato impoverisce il territorio chiudendo uno stabilimento, che potrebbe ancora portare benessere, per spostare tutto all'estero; ora vuole pure cancellare la lotta delle maestranze. Ma questo, sia chiaro, è il segno dell'insofferenza che il padrone prova di fronte alla tenacia dei lavoratori che hanno deciso che la partita non è chiusa, che la parola FINE per la fabbrica Filivivi potrebbe anche non essere ancora scritta. Le RSU dell'azienda, assieme alle organizzazioni sindacali ed al nostro partito stanno spostando la vertenza dal palcoscenico di Piovene Rocchette ad un teatro più grande e più visibile: quello regionale e nazionale con interventi e richieste al Consiglio Regionale ed al Parlamento. Noi chiediamo che le divise delle operaie ed operai, le bandiere delle organizzazioni sindacali e gli striscioni che per giorni sono stati appesi alla rete di recinzione vengano rimessi al loro posto a testimonianza che ci sono persone che stanno lottando per salvaguardare il loro posto di lavoro e la dignità della loro vita.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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