La "strana" fidejussione della Bramasole per Ipab S. Camillo: ce la spieghino il "bancario" Turra e Zantedeschi, esperto "amministrativo"
Martedi 12 Gennaio 2016 alle 22:57 | 0 commenti
I due ultimi responsabili della gestione dell'Ipab di Vicenza, tra le più grandi se non la più grande del Veneto, sono stati prima Francesco Maria Zantedeschi, nominato "commissario" dell'ente da Luca Zaia, e poi Lucio Turra, che da presidente del Cda nominato dal sindaco Achille Variati ha ereditato dal commissario l'appalto assegnato per i servizi al S. Camillo, con grandi dubbi di partenza da noi subito segnalati ancora prima della sua ufficializzazione, alla Cooperativa Bramasole da poco "esautorata" dall'incarico dopo una lunga e tormentata gestione iniziale dell'appalto stesso.
Ora nei tribunali si discute di decreti ingiuntivi incrociati (anche a tutela delle dipendenti non pagate, che al S. Camillo ci hanno lavorato senza ricevere lo stipendio per 3 mesi), di richieste di "saldo" del dovuto da parte della Bramasole e di autorizzzazione all'escussione della fidejusssione presentata a favore dell'Ipab dalla cooperativa padovana a garanzia contrattuale del rispetto delle condizioni postele per assegnarle e farle gestire l'appalto.
A questo punto ci viene spontanea una domanda a entrambi i due ultimi responsabili dell'Ipab.
La domanda avrà di sicuro una semplice e secca risposta dal commissario Zantedeschi e/o dal presidente Turra senza necessità di consulenze di mega avvocati alla Moscatelli che, pur essendo di frequentazione galaniana, sono "assunti" da un ente a trazione variatiana e con un vice presidente del Cda avvocato lui stesso.
La risposta sarà chiara e immediata, ne siamo certi, anche e soprattutto per i curricula di chi l'appalto lo ha assegnato, Zantedeschi, e di chi, Turra, lo ha ereditato senza, se fosse stato possibile, contestarlo.
Il commissario nominato da Luca Zaia nella sua carriera precedente agli incarichi sociali e in vari Ipab vanta posizioni dal 1980 a novembre 1997 come responsabile dell'Area Amministrativa e degli Organi Amministrativi del Consiglio Comunale e della Giunta Comunale di Negrar e poi al Comune di S.Pietro in Cariano da responsabile Settori Tributi, Commercio ed Economato fino a dicembre 2009 e del Settore Servizi Sociali fino a marzo 2011.
E il presidente Turra, scelto da Achille Variati, non è certo da meno rispetto a Zantedeschi come competenze: promotore Finanziario dal 1999, e dal 1978 al giorno prima del suo ingresso in Ipab funzionario di banca con mansioni arrivate alla direzione di filiali importanti alla Banca Commerciale Italiana, alla Banca di Roma e poi dal 2007 presso la tristemente ben nota Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, dove è stato vice direttore addirittura a Milano, esperienza questa, per... carità , bilanciata da una attività associativa di rilievo nell'Azione Cattolica (dal 2006 in poi e in sequenza Membro degli Comitato Affari Economici dell'Azione Cattolica Nazionale, presidente Diocesano dell'Azione Cattolica di Vicenza, Consigliere Nazionale dell'Azione Cattolica Italiana).
Ora, eccoci alla domanda che avrà una risposta che dissiperà ogni dubbio di loro eventuale "leggerezza", dopo aver documentato sia pure parzialmente gli elevati profili dei due "interrogati": come è stato possibile, se non imposto dalla legge, richiedere e ottenere dall'assegnatario dell'appalto una fidejussione che sembrerebbe non vincolante visto che richiede l'autorizzazione (con tempi immaginabilmente lunghi) di un giudice per essere escussa (incassata, ndr) e non una "fidejussione a prima richiesta", quella incassabile subito da chi ha concesso l'appalto (l'Ipab) e lo ritiene non rispettato correttamente prima che il fidejussore (Bramasole) faccia valere eventuali suoi diritti?
Qualunque sia la risposta, forte e chiara, rimane un fatto: chi ci sta rimettendo sono le lavoratrici non pagate.
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