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Fiat in Serbia: un coro di no

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 24 Luglio 2010 alle 16:23 | 0 commenti

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Rassegna.it  -  Il 28 luglio si apre il tavolo di confronto alla Regione Piemonte. Le reazioni all'annuncio della nuova L0 a Kragijevac, Lega durissima. Fiom, sciopero riuscito in tutti gli stabilimenti. Landini: "Il fatto è che un operaio serbo prende 400 euro"

Mercoledì 28 luglio parte il tavolo di confronto sulla Fiat nella sede della Regione Piemonte. Lo annuncia il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, di intesa con il presidente della Regione, Roberto Cota.

 Il dicastero, scrive in una nota, "a seguito di opportune consultazioni, convoca la Fiat Auto e le organizzazioni sindacali di categoria e confederali per l'esame del Piano 'Fabbrica Italia' e delle sue ricadute produttive e occupazionali sui siti produttivi italiani". Il confronto si aprirà alle ore 10.

Nel frattempo, la Fiom sottolinea la riuscita dello sciopero di ieri (23 luglio). "Le adesioni allo sciopero di due ore, indetto dalla Fiom in tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat, confermano il successo incontrato fra le lavoratrici e i lavoratori dalle mobilitazioni lanciate dalla nostra organizzazion". Così in una nota Maurizio Landini, segretario generale delle tute blu. "Per parte nostra - prosegue - ribadiamo le richieste di ritiro dei licenziamenti e di riapertura di un negoziato sul salario aziendale. Ribadiamo altresì la necessità che il gruppo Fiat si confronti con tutte le organizzazioni sindacali sul ruolo degli stabilimenti italiani e delle produzioni effettuate nel nostro paese".

Gli avvenimenti degli ultimi giorni, aggiunge il dirigente dei metalmeccanici, "confermano che il governo italiano è rimasto l'unico, in Europa, a non avere definito una propria politica industriale di sostegno al settore dell'auto e, più in generale, della mobilità. Politica che è invece assolutamente indispensabile per innovare i prodotti, per rafforzare le produzioni e per difendere tutti gli stabilimenti e, con essi, l'occupazione".

L'adesione all'Iveco di Torino è stata di oltre l'80%: così riferisce la stessa Fiom dopo il corteo di circa mille lavoratori, alcuni dei quali con le mutande in testa, che hanno sfilato lungo corso Giulio Cesare fino all'imbocco dell'autostrada e della tangenziale. Secondo la Fiat, invece, l'adesione media a livello nazionale è stata del 18,5%. Sempre stando ai dati forniti dal Lingotto, a Torino nel settore delle carrozzerie ha incrociato le braccia il 14% degli operai, mentre alla Powertrain, ex meccaniche, l'adesione si è attestata a quota 12%.

LA GIORNATA. La convocazione è arrivata al termine di una giornata controversa, con diverse reazioni sulla situazione del Lingotto. Sacconi aveva manifestato subito l'intenzione di aprire un tavolo, mentre le istituzioni piemontesi, dal sindaco Chiamparino al presidente (leghista) della regione Cota, parlano di beffa e di patti non rispettati. E sempre tra le camicie verdi, il ministro Calderoli bolla addirittura come una "battuta che non fa ridere" l'ipotesi (che appare più che altro come una certezza) della Fiat in Serbia, ovvero l'annuncio dato ieri dall'Ad del Lingotto, Sergio Marchionne, della prossima produzione della monovolume L0 a Kragijevac, nel paese ex Jugoslavo.

Bersani: "Fiat sta per Fabbrica italiana automobili Torino"
Per il leader del Pd, Pierluigi Bersani, "la vicenda merita un chiarimento. Non si può fare spallucce. Del resto la Fiat si chiama Fabbrica italiana automobili Torino. Il punto di partenza resta questo". Bersani, in questo in linea con Sacconi, reputa necessaria l'immediata apertura di un tavolo: "Chi può convochi subito un tavolo" perché non si può andare avanti con "dichiarazioni o scambi di battute. C'è in gioco - ha sottolineato - qualcosa di sostanziale. Non avere aperto un tavolo sulle questioni poste da Fiat e sul tema dell'indotto sta portando alla dispersione delle risorse industriali del Paese".

Dal Piemonte proteste bipartisan
"Come sindaco di Torino non posso accettare questo navigare a vista, questa incertezza che riguarda la vita di migliaia di persone". In un'intervista rilasciata oggi al quotidiano L'Unità, Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, interviene così sul caso Fiat, dopo l'annuncio di Sergio Marchionne di spostare parte della produzione in Serbia: "Non me lo aspettavo, assolutamente", spiega il sindaco di Torino.

Per Chiamparino sarebbe utile che azienda e sindacati riflettessero: "Il progetto Fabbrica Italia ha caratteristiche quasi rivoluzionarie considerata la crisi produttiva del nostro paese. Va guardato con occhi nuovi. Temo altrimenti che pezzo dopo pezzo venga smantellato. Quindi riprenda il confronto tra azienda, sindacato e istituzioni: si torni a discutere dell'intero progetto".

Anche il presidente della Regione Roberto Cota dice la sua dalle pagine piemontesi del quotidiano La Repubblica. "Chiederò di incontrare Marchionne appena torna dagli Stati Uniti. E prima di tutto gli dirò: i patti si rispettano", visto che aveva assicurato che in Piemonte l'occupazione sarebbe cresciuta.

Il presidente leghista interviene anche sulla vicenda Pomigliano: l'accordo andava fatto, dice, "perché è meglio che le auto si facciano qui piuttosto che in Polonia e perché è meglio avere un diritto in meno, piuttosto che non avere nessun diritto come accade se si perde il lavoro". Ma per Cota in Piemonte non c'è alcun bisogno di accordi speciali: "i piemontesi non battono la fiacca". Il Piemonte, sottolinea Cota, produce auto mantenendo "un elevato standard di qualità e un alto livello di produttività". L'ultima battuta è dedicata alla Fiom sulla quale però Cota preferisce non sbilanciarsi: "Non faccio l'imprenditore - afferma - Ho un atteggiamento rispettoso per chi fa le battaglie per il lavoro".

Landini: "La verità è che un operaio serbo guadagna 400 euro al mese"
"La Fiat è in difficoltà sul mercato, soprattutto in Europa, i prodotti sono vecchi e poco competitivi e si cerca di creare una cortina fumogena dando la colpa ai sindacati e ai lavoratori". Questo aveva detto Landini in un'intervista a L'Unità.

"La scelta della Serbia non è casuale - ha aggiunto - quella era una fabbrica distrutta dai bombardamenti, ricostruita con soldi del governo, esente da tasse per 10 anni e l'azienda incassa un contributo di 10mila euro per ogni dipendente assunto. Un operaio guadagna 400 euro al mese. E' un'altra America per Marchionne".

Calderoli: "Straordinaria opposizione a scelta Fiat"
"La Fiat in Serbia? Se si tratta di una battuta, magari fatta per portare a più miti consigli i sindacati, sappia che comunque non fa ridere nessuno, diversamente sappia che troveranno da parte nostra una straordinaria opposizione". Il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli è tra i più determinati nell'esprimere forte contrarietà all'annuncio di Marchionne. "Non si può pensare di sedersi a tavola, mangiare con gli incentivi per l'auto e gli aiuti dello Stato e poi - aggiunge - alzarsi e andarsene senza nemmeno aver pagato il conto".

E la Cisl chiede chiarezza
"Occorre chiarezza su numero e modelli che si produranno in Italia". Questa la raccomandazione del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. E poi un invito: la Fiat "avvii una discussione aperta col sindacato, per tutti gli stabilimenti del Lingotto". Poi l'immancabile attacco alla Cgil: "A qualche pezzo del movimento sindacale diciamo anche di smetterla con i polveroni che servono solo a produrre incertezze tra i lavoratori".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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